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Alla fine di un anno si tirano sempre le somme. Ci si volta un attimo indietro e si cercano di mettere insieme i pezzettini del puzzle che hanno contribuito a comporre il cammino della nostra vita. C’è chi non vede l’ora che il 2011 finisca, che risuonino le campane con forti rintocchi a consacrare il nuovo anno nella speranza che questi porti qualcosa di migliore. C’è chi è critico nei confronti di un periodo di forte crisi, ignaro del fatto che la crisi si combatte con le buone idee e i bei propositi, con sacrifici e salti azzardati. C’è chi brinda ad un trascorso tormentato e sorride al futuro con sentimento speranzoso e voglia di mettersi in gioco. E poi c’è Blue che ha avuto un anno difficile ma entusiasmante, ricco di stimoli, novità, prese di posizione, avventure lavorative, collaborazioni proficue e tesori tirati fuori dal cappello. Iniziato con un passo verso la nuova vita, nel 2011, ho sistemato casa, ho aggiustato i cassetti dell’armadio buttando via gli oggetti inutili e ho demolito la Smart. Ho fatto un programma che prevedeva notti e notti insonni per consegnare i lavori che mi venivano chiesti, ho ripreso ad andare in bicicletta e sono diventata una donna. Nel 2011 ho cambiato il taglio di capelli, ho alzato i centimetri dei tacchi e ho sistemato tutti i libri nella libreria, ho cambiato il mio atteggiamento, il mio conto in banca e l’orologio che scandiva il passare del tempo è stato riposto in una scatola buia e sigillata dentro al mobile del bagno. Ciò che porto con me di questo ciclo avvincente sono le persone, alcune conosciute da poco, altre facenti parte di me già da un po’ ma tutte in un modo o nell’altro hanno contribuito a farmi diventare quella che sono. Dal tramonto all’alba di un giorno imminente ecco chi ha fatto, di Blue, la Felicità.
La Lety. Col musetto saccente e il ditino sempre alzato, Maria Letizia è quella che più mi ha seguito nel quotidiano e nel lavoro. Mi sento molto fortunata a lavorare con lei, è un caterpillar e un pozzo di risorse e ideali. Notti e notti di confronti al telefono per finire progetti che parevano impossibili, settimane di stanchezza, occhi assonnati, stomaco in subbuglio per ritrovarci a scrivere d’arte tra una chiacchierata sull’amore e una speedypizza. Un’amica, prima di essere una collaboratrice, una donna che ama oltre misura e sa riconoscere il vero valore dell’amicizia. Quando penso a lei mi viene in mente una frase di Virginia Woolf “Perché una volta che il male di leggere si è impadronito dell'organismo, lo indebolisce tanto da farne facile preda dell'altro flagello, che si annida nel calamaio e che suppura nella penna”.
La Robby F. La porto con me nell’anno nuovo per il suo modo di essere, la sua spontaneità unita a tenacia tipica della bresciana Doc. E’ riuscita ad entrare nel mio cuore dal primo momento circuendomi con una collaborazione lavorativa e poi due, tre, quattro fino quando non ho potuto più fare a meno di lei e della sua amicizia. La mia Robby è una donna singolare e se posso dirla tutta, mi ricorda tanto com’ero io a 28anni: un fiume in piena, una tempesta perfetta e un uragano Caterina. Denis Diderot diceva: “Quando si scrive delle donne, bisogna intingere la penna nell’arcobaleno”. QuestaBiondina al punto giusto con caschettino al seguito, gambe esili e addome piatto è un vero condensato di energia multicolor.
La Ale Sammarro. Da Acri a Bologna e poi per amore a Genova, Alessandra è un’amica con la A maiuscola. Siamo confidenti da oltre 12 anni e tra noi c’è sempre stata quella complicità tra donnine in crescita. Io sono rimasta single e nervosa lei è felicemente sposata e serena e tra poco speriamo che il suo sogno di diventare mamma si coroni. Amo questa piccolissima donna che con il suo metro e cinquantasette non mi ha mai abbandonata e ha sempre tifato per me. Cara amica mia, Kahlil Gibran dice “La parola più bella sulle labbra del genere umano è "Madre", e la più bella invocazione è "Madre mia". E' la fonte dell'amore, della misericordia, della comprensione, del perdono. Ogni cosa in natura parla della madre”. Io prego tu possa diventare mamma presto.
Potty e Viky. Rispettivamente, il mio fantastico vicino settantenne e la sua cagnolona allietano le mie giornate con vino e ululate mattutine. Sono inseparabili e innamorati l’uno dell’altra. Senza la vicinanza di Paolo e le scodinzolate di Viky la mia vita sarebbe più vuota. Vi voglio un mondo di bene. Quando vi incontro nell’atrio di casa penso che L. Sabin avesse ragionissimo nel dire “Non importa se non avete denaro o possedimenti, il solo fatto di possedere un cane vi rende ricchi”.
Martina C. Martina è un’icona, una luce da seguire, una strada da percorrere senza timore e un soffio di serenità che ti abbraccia nei momenti di sconforto. È un consiglio da accettare, un esempio da ascoltare e soprattutto un’amica che non puoi fare a meno di amare. In una lettera che mi ha inviato in questi giorni, mi ha commosso cosi tanto da farmi piangere fino a consumare tutti i fazzoletti, mi ha fatto una promessa (che vi racconterò nel 2021). È la nostra promessa, cara Martina, o meglio la nostra sfida, con l’energetica stanchezza negli occhi noi arriveremo dove meritiamo di arrivare. Questo te lo prometto anch’io. E se mai il destino remasse contro al nostro spirito guerriero (impossibile mettersi contro due come noi)ci rimarrà l’amicizia vera, quella costruita con la sincerità. Quando penso a te mi viene in mente una frase di Oriana Fallaci in cui è insita l’urgenza della tua/mia vita “Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre”.
Cippi. Piero è il mio miglior amico da 12 anni. Non c’è nulla di lui che non amo. Ha l’ironia della maturità unita all’entusiasmo dell’adolescenza. La sua vita si divide tra Italia e Brasile, tra mare e montagna, tra sole e neve, tra belle donne e ragazzine cresciute in fretta. Il suo modo di essere ricorda quello di PeterPan, un eterno e instancabile bambino, un sognatore che ha bisogno di occuparsi della sua Trilly. A tale proposito mi viene in mente quella scena in cui si dice “Io? Dimenticarmi di te? Mai!” Sei speciale Cippi.
La Bebe. “I sogni si avverano sempre, basta andarseli a prendere” In questo 2011 io mi sono andata ad agguantare il sogno di avere un’amica come lei. Lo volevo intensamente e con tutta me stessa. Da alcuni anni speravo di trovare l’occasione di conoscere una donna che andasse in bicicletta per la città a cercare localini per poi, raccontare storie cibesche e scriverle sul suo blog ApranzoconBea. Inseguivo la speranza di trovare un altro pezzettino della metà della mela dell’amicizia che mi mancava a completare la felicità. Per conoscere Bebe clicca qui.
Claudio M. Quando guardo fuori da una qualsiasi finestra in una qualsiasi parte del mondo ripenso sempre a piazzale Bologna a Milano. Un piazzale caotico di giorno che a tarda notte ritrova la pace del silenzio. Un silenzio riflessivo e meditativo, un attimo di pace in mezzo al tormentone. Ecco cos’è per me Claudio. Una pausa di riposo dopo tanta fatica, un sorriso dopo un lungo pianto, un respiro dopo una eccessiva apnea. Il mio bene oltrepasserà la sfida del tempo e quella dei chilometri che ci separano. Quando penso a lui penso a ciò che disse F. Saparro: “Non si diventa marinai restando in porto a sognare gli oceani. Deve pure arrivare il momento di tentare la navigazione. Non si cresce senza rischio…l’obbiettivo dell’autonomia e dell’indipendenza deve tornare a far parte dei desideri dei figli e dei genitori. Quando veniamo al mondo siamo sotto la totale responsabilità altrui. Poi dobbiamo assumerci le fatiche,gli oneri,ma anche il piacere delle nostre responsabilità e cominciare a scrivere in proprio per quanto possibile,la nostra storia”.
Luca & Sabrina + Alice Ginevra. Quando penso a una coppia perfetta perso a loro, al loro entusiasmo, alla giovialità che emanano, alla brezza d’amore intenso che diffondono quando mi sono vicini. Sono il numero perfetto all’infinito, il sorriso sincero dall’alba al tramonto, sono come l’acqua fresca che scorre in mezzo al deserto, come un raggio di luce alla fine di una tormenta o il peperoncino che da quel pizzicorio al piatto per renderlo sublime. “Quando rivolgi lo sguardo alla tua vita, le più grandi gioie sono quelle della famiglia.” J. Brothers
Daniele.L’anno vecchio ci ha allontanato, ci ha fatto soffrire, ci ha tormentato per poi farci ritrovare come se nulla fosse successo. Il perdono è una gran bella cosa soprattutto quando si è amato come ho amato io. Dopo la tempesta arriva sempre la quiete e quello spiraglio di sole, che prima era coperto dalle nuvole nere, ora risplende sereno a rischiarare la mia vita. L’anno nuovo forse ci riporterà la serenità e la consapevolezza che dalla sofferenza, a volte, può nascere qualcosa di ben più grande: l’amicizia. Oriana Fallaci nel libro dedicato all’uomo che ha amato più di ogni altra cosa al mondo scrisse:“Ti amavo, perdio. Ti amavo al punto di non poter sopportare l'idea di ferirti pur essendo ferita, di tradirti pur essendo tradita, e amandoti amavo i tuoi difetti, le tue colpe, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue miserie, le tue volgarità, le tue contraddizioni, il tuo corpo con le spalle troppo tonde, le sue braccia troppo corte, le sue mani troppo tozze, le sue unghie strappate”. Bentornato nella mia vita!
Sono tante le persone che mi porto nel cuore e che hanno segnato questo bellissimo anno, impossibile stilare una classifica con solo dieci di loro.
Grazie anche a: Annita, Antonia (Nel giardino dei ciliegi), Camilla Bergo, Capreccion, Carrie (Diario di una Carrie di provincia), Ele Cry, Enrica (OneredCherry), Francesca B., Lidia (Lidi in Wonderland), Luana, Luca B., Mamma e Crash, Miki Kinki, Papà e Silvia, Sara (Barbie non sposa Ken) Rey, Vigno, Viola B. e a tutte le persone che amano come le amo Io.
Buon 2012 a tutti. Blue
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