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Real estate, l'Ict non decolla

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Real estate, l'Ict non decollaReal estate, l'Ict non decolla. E' quanto emerge da un'analisi sul mercato immobiliare realizzata dall'Osservatorio Ict della School of Management del Politecnico di Milano, che sottolinea come queste soluzioni possono offrire un contributo decisivo soprattutto in un momento così difficile per il settore: perché la tecnologia, osserva lo studio, può agevolare il mantenimento del valore dell'immobile.
Per capire quali sono le motivazioni di una poco incisiva diffusione dell'Ict nel real estate, l'Osservatorio ha intervistato manager, responsabili it, facility manager e property manager di 75 organizzazioni che gestiscono patrimoni immobiliari, pubblici e privati. Secondo lo studio, le prime barriere sono legate alla mancanza di budget (73%) e, soprattutto nel caso dei proprietari utilizzatori, all'incertezza sui tempi di attesa per ottenere un ritorno economico (67%). Mentre risultano marginali le barriere introdotte dall'uso di gare come meccanismo di acquisto (27%), la resistenza al cambiamento da parte degli utilizzatori dei sistemi (20%) e la difficoltà di aggiornamento dei sistemi al variare della normativa in materia (20%).
Le soluzioni che raccolgono l'interesse degli intervistati sono quelle in grado di supportare i processi orientati alla valorizzazione dei beni immobiliari, sia a livello di intero patrimonio (portfolio management, 10%) che di singolo bene (asset management, 9%). A cui si aggiunge anche un moderato interesse per le soluzioni di sviluppo e costruzione (8%), deputate proprio a supportare il processo di estrazione del valore potenziale dei singoli beni.
Le soluzioni di smart building attualmente più diffuse appartengono agli ambiti maggiormente consolidati. Gli impianti antincendio e la gestione di alcuni impianti da remoto (caldaie, sistemi di condizionamento), risultano essere quelle maggiormente utilizzate, presenti nel 37% dei patrimoni immobiliari. Seguono il monitoraggio delle condizioni ambientali e la videosorveglianza, diffuse rispettivamente nel 32% e nel 30% dei casi. Real estate, l'Ict non decolla
Pochi soggetti hanno esteso questo tipo di soluzioni a tutti i propri beni e tra i motivi principali c'è sicuramente l'onerosità di introduzione di queste soluzioni in immobili non recenti. In quelli di nuova costruzione invece, sono ormai quasi sempre presenti. Se si guarda invece alle intenzioni di adozione futura, emerge come gli ambiti oggi più interessanti risultino essere quelli volti a migliorare il comfort di chi utilizza gli immobili e a ottimizzare il consumo di energia.
Il 30% vorrebbe, infatti, adottare sistemi di monitoraggio delle condizioni ambientali (temperatura e umidità), mentre il 26% del campione punta a sistemi di energy management. A questi si aggiunge il monitoraggio del funzionamento degli impianti con rilevazione dei guasti, di interesse per il 21% dei soggetti intervistati. tratto da repubblica.it 19 giugno 2013


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