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Recensione "10 cose che abbiamo fatto (e forse non avremmo dovuto)" di Sarah Mlynowski (De Agostini)

Creato il 10 aprile 2012 da Maila Tritto

Cari lettori,
il libro di cui vorrei parlarvi oggi affronta il tema dell'adolescenza, in tutte le sue sfumature. Si tratta di 10 cose che abbiamo fatto (e forse non avremmo dovuto), scritto da Sarah Mlynowski e edito dalla De Agostini. Il romanzo sebbene sia diretto a un pubblico di lettori giovani (tant'è che si tratta di uno young adult), è comunque adatto anche ai lettori adulti. La storia ha come protagonista una ragazza di sedici anni, April, che avrà la possibilità di vivere per proprio conto e pericò di avere la sua indipendenza. Ma le cose non saranno, del tutto facili, come lei crede e dovrà fare i conti con qualcosa che va oltre la sua età. Il romanzo ha avuto un consenso da parte degli utenti americani e su Goodreads ha ottenuto 4 stelle. La Mlynowski, con 10 cose abbiamo fatto (e forse non avremmo dovuto) dà importanza a una delle fasi più importanti della vita dell'uomo.
Titolo: 10 cose che abbiamo fatto (e forse non avremmo dovuto)Autore: Sarah Mlynowski
Editore: De Agostini
Genere: young adult
Collana: Le Gemme
Traduttore: Anna Aglietti
Data di pubblicazione: 23 febbraio 2012
Prezzo: 14,90 Euro
Pagine: 352 pp.
ISBN:
978-8841871430
Sinossi: Se ne avesse la possibilità, quale sedicenne non coglierebbe l'occasione di vivere per conto proprio? E se per farlo bisogna dire una piccola bugia, che male c'è? È questo quello che pensa April, trasgredendo alla prima regola (Non mentire ai genitori) del decalogo che suo padre ha stilato quando le ha dato il permesso di trasferirsi a casa di Vi, la sua migliore amica. Lui, infatti, è convinto che a occuparsi di sua figlia ci sarà la madre di Vi. Ma le due ragazze sono pienamente in grado di badare da sole a loro stesse! E in che modo finiranno per bigiare le lezioni (regola n. 3), organizzare un party (regola n. 8), comprare una jacuzzi (regola n. 4) e dare asilo a un latitante (regola n. 7) è un mistero.

Recensione
:
L’adolescenza è una faseimportante nella vita dell’uomo. Costituisce, infatti, il periodo in cuil’individuo affronta profonde trasformazioni siafisiche, che psichiche  per lo più dettatedall’esperienza. È quest’ultima a incidere nella formazione del caratteredell’adolescente, appunto, che si relaziona con gli altri. Determinanti sono irapporti nonsempre facili, considerata anche la giovane età  conla famiglia e gli amici. Molti sono gli studiosi ma anche scrittori ocantantichehanno dato e danno  importanza a tale fase della vita. Tempo fa ho letto una citazione del celebreJim Morrison che, in modo realistico, descrive gli adolescenti come coloro chefanno tutto con “occhi diversi” con curiositàperché tutto ciò che fanno,lo fanno per la prima volta. D’altronde sono le esperienze a formare ilcarattere e queste possono essere sia belle che brutte. Tuttavia servonoentrambe, per affrontare al meglio l’età adulta. Sebbene, di norma, sia cosìc’è anche chi come la scrittrice Muriel Barbery (diventata famosa perL’eleganza del riccio) afferma che: «in fin dei conti gli adolescenti credonodi diventare adulti scimmiottando adulti rimasti bambini che fuggono davantialla vita.» Con una visione ironica quanto provocatoria, la Barbery ci dàun’altra versione altrettanto realisticadi quelle trasformazioni chel’uomo potrebbe avere, ma non è sempre detto che sia così. 
Di solito,l’adolescente pensa di avere più libertà di scelta, in particolare neiconfronti dei genitori. Partendo proprio da quest’ultima riflessione, vorreiintrodurre il libro che ho avuto modo di leggere nell’ultimo periodo. Si trattadi 10 cose che abbiamo fatto (e forse non avremmo dovuto), scritto da Sarah Mlynowskie edito dalla De Agostini. Il libro della Mlynowski  affronta, in chiave ironica e umoristica, iltema dell’adolescenza.  Parla diadolescenti ed è principalmente diretto a loro; e non solo. Potremmo dire,infatti, che sia un romanzo di formazione adatto anche a un pubblico di lettoriadulti che, facilmente, potrebbero identificarsi con la protagonista: April, un’adolescenteche ha l’occasione di vivere per proprio conto. Quello che m’interessa evidenziareè il modo in cui l’autrice ha ritratto  con fedeltà  i comportamenti tipici degliadolescenti. Sebbene alcuni episodi o comportamenti siano “romanzati”, epotrebbero sembrare anche inverosimili . Tuttavia ciò che emerge è la realtàadolescenziale: coi suoi pregi e i suoi difetti. È questa la caratteristica cheho apprezzato durante la narrazione. Infatti, l’autrice    attraverso i dialoghi opensieri dei vari personaggiha fatto in modo che illettore entri nel vivo della narrazione, perché emotivamente coinvolto. Illettore vive i personaggi del romanzo e s’identifica con essi. Certo, anche lostile va a favore della buona riuscita del romanzo: semplice, diretto,immediato, ma anche ironico e talvolta malinconico poiché si ha l’impressione  o piuttosto la voglia  di rivivere i momenti chefanno parte del passato (nel caso in cui sia un lettore adulto a leggere), eche hanno determinato la propria adolescenza. Nel romanzo emerge il punto divista di April, protagonista indiscussa, nonché le sue sensazioni ed emozioninei confronti dei suoi coetanei: dagli amici, al primo ragazzo che è anche ilsuo primo amore. April vive con quella curiosità, che è propria della sua età einesperienza, anche l’amore e la sessualità poiché sarà la prima volta che siavvicinerà ad essa; ne vivrà anche la complessità che talvolta ne deriva. SarahMlynowski non è solo riuscita a rendere quanto più realistici i dialoghi e ipensieri, bensì è stata in grado anche di toccate tutte le tematiche checaratterizzano l’adolescenza stessa: dalla ricerca dell’indipendenza; airapporti interpersonali coi coetanei; ai rapporti intergenerazionali. Il tuttoè affrontato con il giusto umorismo che rende fluida e coinvolgente la lettura. 10 cose che abbiamo fatto (e forse non avremmo dovuto) lo consiglio a tutti,proprio perché è un romanzo transgenerazionale e, come tale, è alla portata ditutti: dagli adolescenti, che sono i veri protagonisti; agli adulti cheleggendolo si ricorderanno  forse anche con nostalgia    unapropria fase della vita.
A cura di Maila Tritto

 

L'AUTRICE: Sarah Mlynowski è nata a Montreal, in Canada, nel 1977. Si è laureata in Letteratura inglese alla McGill University e ha iniziato a lavorare per l’editore Harlequin. Ha pubblicato il suo primo romanzo a ventiquattro anni, subito dopo si è trasferita a New York per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. I suoi libri sono stati tradotti in 21 lingue. Il sito dell'autrice: http://www.sarahm.com/

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