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Recensione 436 di Anna Giraldo a cura di Pia Barletta

Creato il 01 aprile 2011 da Braviautori
Recensione 436 di Anna Giraldo a cura di Pia Barletta
"La bellezza è qualcosa che non ha canoni, è ciò che ti affascina, ciò a cui non ti abitui mai"
Questo tipo di bellezza è talmente incisivo in questo romanzo che quasi sembra di vederla sprigionare dalle pagine, perché è quella dell'animo, dell'amore, dell'amicizia, degli abbracci consolatori, dei piccoli gesti quotidiani.
Redlie, la giovane protagonista, vive con la madre che il più delle volte è assente, tra libri e scuola, quando all'improvviso un'eccentrica, e fino ad allora sconosciuta, zia piomba nella sua vita per condurla in un mondo in cui le parole d'ordine sono solidarietà e amicizia. Un mondo magico dove niente è quello che sembra, tra personaggi stravaganti che la stringono in un abbraccio virtuale del quale non potrà più fare a meno. La ragazza può finalmente conoscere anche il misterioso padre, James, una figura rimasta completamente nell'ombra per diciassette anni, odiata e al tempo stesso amata.
Un giorno la sua strada s'incrocia con quella di Sean, e questo le cambia completamente l'esistenza: lui è un "coetaneo" molto speciale con il quale trascorrere tutta la vita, o forse sarebbe meglio dire tutte le vite, per quanto l'incontro spesso diventi uno scontro.
E così, in un angolo di Londra, a casa di zia Daisy e in compagnia di Copernico, un micetto nero, Redlie si ritrova in una dimensione straordinaria nella quale tutto può accadere: imbattersi in un giaguaro per strada, assistere a miracolose guarigioni, premonizioni, telecinesi, telepatia, empatia e altro ancora, ma riesce ad adattarsi alla perfezione per quanto il suo percorso non sia sempre facile.
Qualcun altro, infatti, tenterà con ogni mezzo di distruggere quell'oasi di pace tanto faticosamente costruita e soltanto lei potrà impedirlo, trovando la "forza" in se stessa, e sarà supportata dall'amore che la circonda.
La giovane donna avrà anche momenti di nostalgia, sentirà la mancanza della madre, avrà voglia di ritornare in Italia, ma tutto ciò è nell'umana natura ed è proprio questo che tiene incollati al libro: la capacità dell'autrice di creare feeling con i personaggi, strambi, bislacchi, ma sempre molto umanizzati.
Una lettura "cool" per dirla in gergo giovanile e rimanere in tema, con tanti colpi di scena che si susseguono con ritmo serrato, fino all'epilogo in cui tutti i tasselli s'incastrano al posto giusto regalandoci la sorpresa finale.
Si potrebbe definire un fantasy -- romance striato di giallo, ma pervaso da garbata ironia e humour in perfetto stile British che rendono la lettura scorrevole, briosa e divertente, non ci si può annoiare, nemmeno se il genere non ci è molto congeniale.
I giovani vi si possono rispecchiare, i meno giovani potranno fare un piacevole tuffo nel passato, nel tempo della perduta gioventù, supposto che conoscano un minimo d'inglese: unico piccolo neo, infatti, sono le troppe frasi in lingua.
Ma... "436" è un titolo alquanto enigmatico, cosa vuol dire? Che senso ha proprio questo numero? Leggetelo e lo scoprirete...

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