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RECENSIONE A CALDO – Maze Runner – Il labirinto

Creato il 03 novembre 2014 da Fabioeandrea

maze+runner+trailer

Non avete visto, Maze Runner – Il labirinto? Avete fatto a meno di un film per adolescenti con scenario fantascientifico diverso dagli altri.

Pur essendo un film creato solo e unicamente dai produttori di Twilight (gli artefici di un filone al top per scempio cinematografico che sforna film dementi per teenagers), la pellicola, tratta da un romanzo di notevole successo, si discosta completamente dal tema imposto in praticamente-tutti-i-film-di-fantascienza-e-fintamente-horror-o-fantasy per adolescenti, vale a dire quello ammmoroso, per parlare di sopravvivenza.

Strizzando un po’ l’occhietto vispo a Il signore delle mosche, in un futuro distopico (e se non sapete cosa significa, sono triste per voi, andate su Wikipedia e colmate la vostra lacuna) un gruppo di ragazzi che vivono ai bordi di un labirinto abitato da mostri, cercano di sopravvivere in uno stato simil-primitivo, almeno fino a quando, uno degli ultimi arrivati, che come gli altri è senza memoria, mette in discussione ogni regola ed è deciso non a convivere con il labirinto ma, a espugnarlo.

RECENSIONE A CALDO – Maze Runner – Il labirinto

RECENSIONE A CALDO – Maze Runner – Il labirinto

Inizia non solo una piccola (forse un po’ troppo lievemente accennata) lotta interna nel gruppo ma, anche una lotta esterna contro le creature.

Ed è con l’arrivo dell’unica ragazza, Kaya Scodelario (che io amo incondizionatamente da quando la conobbi in Skins… Effy, io non ti ho mai dimenticata!), che tutto arriva a una svolta decisiva…

Perdonatemi se sono così crudo ma io, non so, speravo in qualcosa di più violento, proprio perché stiamo parlando di un gruppo di adolescenti che sicuramente si ammazzano di seghe e che avrebbero potuto dare il peggio di loro con l’arrivo di un bel donnino. Però, beh, il romanzo di James Dashner non va così, è molto più edulcorato , non ravana nel torbido e quindi, niente, nisba, la trattano come una sorella, come uno di loro, sono buonissimi con lei, civilissimi e quindi, l’elemento femminile rimane marginale tanto che poteva anche non comparire.

La cosa bella è però che non si innesca una storia d’amore all’acqua di rose. E questo è bene!

Wes Ball non è un grande regista (prima di questo solo cortometraggi), mi duole ammetterlo. C’è ancora molto poco stile e tanta tecnica, ma tutta quella tecnica è al servizio di una sceneggiatura che è notevole nella sua secchezza.

RECENSIONE A CALDO – Maze Runner – Il labirinto

In mezzo a un gruppetto di ragazzi che si cagano le mutande di fronte al labirinto, si innalza oltre alla Scodelario, anche Patricia Clarkson, che credo sia una delle migliori attrici over 50 in circolazione, e quindi questo ha contribuito a farmelo piacere spudoratamente di più.

Attenzione, si tratta di una saga e, di conseguenza, il secondo capitolo è già in bottega.

Fabio Secchi Frau


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