Prima di parlare di questo libro voglio fare una piccola premessa e spiegarvi come io ne sia venuta in possesso. Alla fiera della microeditoria a Chiari ero accompagnata da un’amica, io avevo già intenzione di acquistare dei libri e devo sinceramente ammettere che questo non era in programma. Infatti l’ho preso in mano e poi l’ho riposto dove stava preferendo a questo altri romanzi. La mia amica invece, non aveva in programma nessun acquisto, ma si è sentita attratta dal libro che io avevo appena riposto e l’ha comprato. Per curiosità, mentre aspettavamo il treno ho letto le prime pagine e ho capito di aver fatto un errore a non comprarlo. Ho continuato a pesare a quelle pagine fino a che non mi sono decisa che dovevo averlo e scoprire come questo giovane autore avesse continuato a intessere parole. Avrebbe mantenuto lo stesso particolare stile fino alla fine? La sua scrittura sarebbe stata capace di intrigarmi fino all’ultima pagina?
Ebbene, questa lettura è stata una scoperta per me! Non mi piacciono questi generi di libri, non amo le storie in cui si parla di droga e amore perché in genere finiscono sempre per essere tutte uguali. Non amo i romanzi che non posseggono una vera trama, dove i protagonisti parlano alternando i ricordi ai pensieri attuali senza che però essi siano collegati a una storia che ha un inizio e una fine. Questo romanzo non era nelle mie corde, ma mi ha chiamata e io ho risposto.
Dire che l’ho letto sarebbe riduttivo perché me lo sono praticamente bevuto. Non so se a voi è mai capitato di aver il blocco del lettore, ma io sono mesi che cerco un libro che mi faccia avere voglia di leggere, che mi faccia riscoprire tutto quello che la lettura mi ha sempre trasmesso. Ebbene, Luigi Mancini è riuscito là dove altri avevano perso.
In questo breve romanzo, e credo che sia uno dei punti di forza maggiori di tutta la storia, non troverete un protagonista che si piange addosso e che si autocommisera dei problemi che l’hanno condotto nel tunnel della droga, non leggerete pagine e pagine in cui vi viene raccontata la sua esperienza e soprattutto nessuno vi darà consigli. Luca è un ragazzo come tanti, un ragazzo che ama stare con gli amici e tirare due calci al pallone, è un adolescente con alla spalle una famiglia difficile e soprattutto vive in un luogo difficile. Napoli, dove la gente viene ammazzata in piazza, sotto gli occhi di tutti. Ѐ in questo contesto che incontra Anna, i loro occhi si incrociano e si appartengono dal primo istante. Una storia d’amore diversa, mai raccontata con romanticismo, ma soprattutto con il dolore che questo rapporto si porta appresso. Luca e Anna si trovano e si amano, si completano perché entrambi hanno graffi profondi in fondo all’anima.
C’è la voglia di cambiare, di crescere e le difficoltà che certe scelte comportano, il modo in cui ogni decisione cambierà per sempre il corso della nostra vita. Non riesco a spiegarvi in che maniera l’autore ci catapulta nel suo mondo perché lo stile di scrittura di Luigi Mancini è particolare, insolito. Dovete leggere e addentrarvi fra le sue parole per capire ciò che significa. Ogni pagina è una poesia, un componimento di parole che distinguono questo romanzo da qualsiasi altro del genere.
Il nostro protagonista parla e racconta, alterna periodi in cui ci fa vivere il passato ad altri in cui ci mostra il suo presente. Ci spiega il modo in cui i mattoni sono stati messi insieme per costruire il puzzle che è la sua vita odierna, ci permette di addentrarci nel profondo del suo animo per comprendere, ma mai per provare compassione, i suoi comportamenti.
Ѐ un romanzo in cui l’amore è protagonista. Un amore che non si dimentica, nonostante il tempo, nonostante le ferite e le delusioni. Un amore di cui si porta il peso sulle spalle. In molti romanzi leggiamo la forza dell’amore, quell’amore che non ti permette di adeguarti alle abitudini, alla quotidianità di una vita tranquilla, ma non qui, in questo romanzo c’è la realtà, non il coronamento di un sogno.
Un esordio davvero strepitoso, vi consiglio di acquistare e leggere questo breve romanzo e di tenere d’occhio il suo autore!