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RECENSIONE A SCOPPIO RITARDATO – Captain Phillips – Attacco in mare aperto

Creato il 10 gennaio 2014 da Fabioeandrea

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Considerando i recenti casi di pirateria marittima, Hollywood ha deciso di trasporre in un film la vera storia del capitano di un mercantile che viene rapito da pirati somali magri tanto quanto Donato l’Allupato di South Park (e se non conoscete i personaggi di South Park non so mica se vi conviene continuare a leggermi).

Al timone del film (trattandosi di un film navale, mai parola fu più azzeccata di questa… ma la cosa squallida è che me ne vanto anche di averla usata!!!), hanno messo Paul Greengrass, che ha una lunga carriera di buoni film alle spalle (e sto parlando di Bloody Sunday e United 93, che provocano abbastanza angoscia dal costringermi a prendere in seria considerazione l’uso degli ansiolitici prima di visitare Derry nell’Irlanda del Nord o prima di prendere un aereo per l’America) e di pellicole così così molto commerciali (due parole: SAGA BOURNE).

Tom Hanks veste il ruolo del Capitano e non si discosta minimamente dal suo prototipo di personaggio tipo: sempre buono, sempre più furbo degli altri, sempre disposto a sacrificare la qualunque per il prossimo. Uomini così, anche fra i capitani, non ne fanno più (vedasi Schettino). Di capitani buoni, ci sono rimasti solo lui, il capitano della Pasta del Capitano e il Capitan Findus. Prova anche pena per i suoi stessi rapitori, quasi fosse entrato nel tunnel della Sindrome di Stoccolma! Personalmente, Hanks, lo considero lo Spencer Tracy della nostra generazione, altro che James Stewart (sì, certo, poi c’è Cast Away, bello, eh, ma dopo un po’ du palle. Capito, Zemeckis?).

RECENSIONE A SCOPPIO RITARDATO – Captain Phillips – Attacco in mare aperto

RECENSIONE A SCOPPIO RITARDATO – Captain Phillips – Attacco in mare aperto

RECENSIONE A SCOPPIO RITARDATO – Captain Phillips – Attacco in mare aperto

Considerandolo, comunque, del tutto sufficiente, è auspicabile vederlo.

Si tratta comunque di un film perlomeno sufficiente per essere goduto, capace di descrivere appieno l’affetto che Phillips ha per i propri collaboratori (e di riflesso anche per le loro famiglie) e per il suo ruolo.

Sono abbastanza d’accordo con Andrea su ogni punto che lui ha snocciolato nella sua recensione e che troverete di sicuro qui, da qualche parte, nel nostro blog, anni luce prima della mia…

E se non l’avete ancora capito, ve lo sussurro rispettosamente all’occhio:

ANDATE A VEDERE QUESTO FILM! NON BUTTATE I SOLDI IN CAGATE! REGALATEVI QUALCHE EMOZIONE!

Fabio Secchi Frau


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