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Autrice: AMY BRATLEY
Titolo originale: The Girl’s Guide to Homemaking
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: Londra
Pubblic. originale: William Morrow (July 5, 2011) pagg. 288.
Pubblicato in Italia: NewtonCompton, coll.Angaramma,gennaio2012, pp.347
Parte di una serie: No
Disponibile in eBook: Sì.VEDI QUI
LA STORIA
C’è un solo rimedio per alleviare le pene d’amore: i buoni, vecchi consigli della nonna.Juliet aspetta da una vita questo momento. Finalmente una casa da dividere con Simon, un vero e proprio nido d’amore pieno di piante di cui prendersi cura e invaso da profumi di torte appena sfornate. Ma il sogno è destinato a svanire: la prima notte nel nuovo appartamento, Juliet scopre che Simon l’ha tradita con la sua migliore amica. Il suo cuore è a pezzi, il dolore insopportabile, quella casa tanto desiderata d’improvviso è ostile. Niente pare esserle d’aiuto. Finché un giorno, rovistando tra le scatole ancora da aprire, Juliet s’imbatte nei vecchi libri della dolce nonna Violet, con cui è cresciuta dopo che la madre l’ha abbandonata. In quelle pagine ingiallite, ricche di preziosi consigli e piene di appunti, Juliet sembra trovare il conforto di cui è in cerca: forse lì c’è quel che serve per tornare ad amare la sua nuova casa e a curarla come avrebbe fatto un tempo sua nonna, ricette segrete per dimenticare ai fornelli chi l’ha fatta soffrire, o tanti modelli di carta che attendono solo le sue mani, per trasformarsi in splendidi foulard, copricuscini, grembiuli pieni di pizzi. Ma un giorno, nascosta tra quelle pagine degli anni Sessanta, Juliet trova una lettera. Una lettera che parla di qualcuno di cui lei ignorava l’esistenza… Il passato sembra riaffiorare e portare con sé un alone di mistero. E se riviverlo fosse l’unico modo per ritrovare se stessa e lasciarsi andare a un nuovo amore?
RECENSIONE DI ANITA
Come vi sentireste la prima sera nella vostra prima casa insieme all’uomo che amate? Premesso che avere una casa e un cuore accanto al vostro è ciò che più chiedete dalla vita, nient’altro che essere felici?
Lei è Juliet e come chiunque altra in questa situazione è al settimo cielo. Lui è Simon e all’improvviso, sul più bello, la chiama Hanna! La vita di Juliet precipita. Il castello crolla, il principe viene cacciato e lei si ritrova a raccogliere il suo cuore andato in pezzi, mentre la casa che ha sempre desiderato assomiglia sempre di più al regno del caos, come la sua stessa esistenza.Cover originale del romanzo
Juliet è reduce da una famiglia che le ha complicato la vita e reso difficili le relazioni umane. E’ una ragazza sveglia, attiva, ha un buon lavoro, ma è inevitabilmente votata alla sofferenza perché si fa troppe congetture e nel mentre che cerca di cavarci le gambe si abbandona tra le braccia di un uomo un tantino inappropriato. E poi l’amore fa capolino, è titubante, Juliet deve prima liberarsi, deve ritrovarsi, cambiare lavoro, casa, fare i conti col passato, superare l’ex che riappare e scompare, discutere con Hanna, mandare al diavolo una persona, dare una mano alla sua migliore amica, e leggere, per tirarsi su e trovare la via, i libri che le ha lasciato nonna Violet, che l’ha cresciuta. Sono manuali che dispensano consigli su come diventare perfette padrone di casa, dolci mogliettine, sono ricette per trovare la serenità e finalmente la felicità. E quelle pagine nascondono anche un segreto. Ambientato a Londra, è leggero, divertente, fresco come una corsa sulla spiaggia. In Cornovaglia, dove la storia si sposta per un paio di giorni.
Amy Bratley è una giornalista freelance, è al suo primo romanzo e ha già conquistato le vette europee. Ma c’è un’inesattezza, ho riletto i passaggi varie volte, magari ero io che non capivo, invece è così: c’è un errore, che non pregiudica nulla, ci mancherebbe, ma visto che questo romanzo ha raggiunto il successo ed è stato tradotto in varie lingue, come mai non l’ha notato nessuno?
*Attenzione spoiler!*
Vediamo un po...Nel capitolo 3 Juliet parla di come si sono conosciuti i suoi genitori. Ava, sua madre, aveva 18 anni. Partorì Juliet a 19. La loro relazione si incrinò: “Ma dopo la mia nascita, quando Ava aveva ancora diciannove anni, la loro relazione si incrinò.” All’età di 8 anni suo padre Charles muore, annegato: “Quando avevo otto anni, le cose andavano talmente male tra loro due, che Ava trascorreva fuori di casa così tanto tempo che avrebbe potuto benissimo avere un’altra vita. Mesi più tardi scoprii che aveva davvero un’altra vita, e cominciai a odiarla. Mi dedicai a rendere felice Charles, cercando di proteggerlo dalla verità, fino al giorno in cui non potei più farlo. E quello fu il giorno in cui annegò.” Queste le parole di pag. 250: “Fino ad allora, ero stata convinta che Ava fosse una persona crudele, odiosa, ma in quel momento potevo vedere che non era del tutto vero. Mi ricordai che aveva solo ventidue anni quando papà morì e lei diede alla luce Rosie; la mia età.” 19 + 8 = 27, anni di Ava quando morì il marito. Oppure, improbabile, Juliet aveva 3 anni quando suo padre morì.
*Fine spoiler*
Mi sembra evidente la svista. E non è colpa dell’autrice, anche se l’ha scritto lei. Semplicemente gli sbagli si fanno, a chi non è mai successo di scrivere una cosa e di contraddirsi pagine più in là? Comunque rimane una svista che uno si aspetterebbe vennisse corretta in un bestseller. Brani dei vari manuali interpellati dall’autrice aprono ogni singolo capitolo. Alcuni, letti nel 2012, fanno accapponare la pelle. Uno per tutti:
Che la serata sia piacevole per i vostri mariti. Mai lamentarsi se loro escono la sera, non vi portano fuori a cena o in altri luoghi di divertimento; piuttosto cercate di comprenderne le tensioni e la fatica, hanno bisogno di tranquillità. – Mensile della brava casalinga, maggio 1955.Fanno anche sorridere, garantito. Ultimo ma non ultimo: il titolo originale è The girl’s guide to homemaking, a me quindi sarebbe piaciuto di più Guida domestica per signorine. Troppo retrò?
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