Titolo: Amphibian
Autore: Carla Gunn
Editore: Miraviglia Editore
Traduttore: Alessandra Passeri
ISBN: 978-88-89993-24-8
Num. Pagine: 252
Prezzo: 17,50€
Voto:
Trama:
Stamattina io e Bird ci siamo cacciati nei guai. Giocavamo a fare le spie: il nostro compito era di decifrare i messaggi segreti dei nostri nemici. Nella nostra classe quarta, il principale nemico numero uno è Mrs. Wardman. Eravamo sicuri che avesse degli alleati sotto copertura, ma non sapevamo esattamente chi fossero. Così, per riuscire a capire tutto, stavamo seguendo le tracce degli ordini di Mrs. Wardman. Nel momento in cui la nostra operazione segreta era completamente saltata, questa era la nostra lista:
1. Kelsie, tieni a freno la lingua. (Vicino alla frase Bird aveva fatto un disegno di una lingua e di un freno. Quasi ci rimanevo secco.)
2. Ryan, non giocare col tuo coso. (Frase che Mrs. Wardman aveva detto a Ryan che stava facendo girare la sua gomma di Xmen.)
3. Gordon, è l’ora della tua medicina.
Recensione:
Un libro carinissimo!
Phin, il protagonista, è un bambino con un’intelligenza sopra la media, è sveglio, acuto e sa ragionare con la sua testa, ma allo stesso tempo è ingenuo come si confà alla sua età, ha bisogno d’amore, di essere compreso, ed è affetto da eco-ansia, il che lo porta a entrare un po’ in conflitto con la madre perché il confine tra responsabilità e logica è ancora troppo flebile per essere riconosciuto bene.
È un romanzo divertente, sarcastico e tragico, attraverso gli occhi di Phin vediamo il mondo e il declino verso cui sta andando per colpa delle azioni umane, abbiamo una visuale schietta e priva dei fronzoli di tolleranza tipici dei grandi; abbiamo una sorta di infantile cinismo, una sincerità che spiazza tanto i ragionamenti sono ovvi eppure paiono in un qualche modo sbagliati.
L’autrice si è dimostrata eccellente nel creare un personaggio simpatico, accattivante e adorabile, un amante della natura osservatore e arguto senza però eccedere e snaturarlo dell’incredibilità; Phin è sì intelligente, ma è un pur sempre un bambino, con le sue limitazioni, le domande e l’incapacità di comprendere alcuni dei meccanismi che regolano i rapporti adulti.
In lui si avverte il bisogno di riuscire a tenere sotto controllo una parte della sua vita, il desiderio di poter fare la differenza, la sensazione di impotenza di fronte all’incomunicabilità con la madre – una delle uniche persone che per Phin contano davvero.
È un’opera graziosa, spiritosa e sagace che consiglio a tutti, dai giovani adulti che sono in grado di leggere tra le righe, agli adulti veri e propri che hanno un po’ voglia di riscoprire cosa voglia dire sentirsi incapaci di comunicare ciò che vogliono dire agli altri, e magari comprendere la mole degli sforzi di chi cerca di farsi ascoltare pur non avendo nemmeno una cifra a due numeri a comporre l’età.
Un primo romanzo degno di essere letto, da tenere a portata di mano e da rileggere quando abbiamo voglia di sorridere, e anche di imparare qualcosa in più. E magari di fare qualcosa per aiutare il nostro pianeta.
L’uscita ufficiale del libro è prevista proprio per oggi, quindi che aspettare a correre in libreria?