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Recensione "Anghelos. Il libro oscuro di Dracula" di Alessia Rocchi

Creato il 04 febbraio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
<<Ti amo Vlad.>>
Lo disse per l'ultima volta. Lo disse per sempre.
Cari lettori,oggi vi presento il secondo capitolo della saga degli Anghelos dell'autrice italiana Alessia Rocchi. Un romanzo con atmosfere oscure e passaggi anche cruenti, che propone una genesi del Vampirismo davvero originale e interessante! Purtroppo ho letto solo questo secondo volume, ma rimedierò presto alla lacuna recuperando il primo e attendo con curiosità il terzo che spero arrivi presto!
Trama:Nell’anno del Signore 1476, una barca si avvicina all’isola di Snagov. Ovunque sembra regnare la calma, ma Petru, il traghettatore, rema preoccupato mentre fissa il volto del conte Nikefóros Ánghelos insieme al feretro che giace ai suoi piedi: è il principe Vlad III Dracula. Nikefóros sa che non sarà facile convincere i monaci di Snagov a far seppellire Dracula in terra consacrata, ma non esiterà a utilizzare il suo potere di Vampiro se qualcuno oserà negare a Vlad ciò che gli spetta. Gli orrori compiuti dal Principe nel corso della sua vita, però, sono un ricordo ancora troppo vivo e il Conte è costretto a fuggire insieme al cadavere dell’amico morto. Pronti a riprendere il largo, Petru e Nikefóros sono raggiunti da un monaco. Petru abbassa il cappuccio che cela il viso dell’uomo e… né il traghettatore, né il Conte riescono a credere ai loro occhi quando un’ombra del passato torna ad avvolgere il destino del vampiro in una ragnatela sempre più intricata. Una visione capace di precipitare la storia del non-morto in un tempo più antico della stessa umanità: pagine vergate di sangue eppure ancora incapaci di affrontare lo spettro di una colpa inconfessabile. Una verità sconvolgente e una maledizione – quella racchiusa ne Il libro oscuro – in grado di svelare all’improvviso una realtà terribile come la vendetta e insaziabile come l’amore.
RECENSIONEIn questo notevole libro si intrecciano saldamente e, inaspettatamente, in un modo che trova una fluida coerenza, due trame. La prima è un nuovo tristemente doloroso tassello del cammino del conte Nikeforos Anghelos verso la Stanza della Purificazione per trovare un senso alla sua condizione e, forse, la Pace; la seconda è invece una rivisitazione romanzata della vicenda storica e personale di Vlad III di Valacchia, conosciuto anche come Vlad Ţepeș(Vlad l’“impalatore” in lingua rumena), come Vlad Drăculea (Vlad “figlio di Dracul”, il nome che venne aggiunto a Vlad II per essere entrato nell’Ordo Draconis) e infine anche come Kaziglu Bey (“Principe impilatore” in lingua turca).
Il risultato è interessante perché non solo l’autrice riesce a intessere i fili del cammino del suo Anghelos nell’arazzo già compiuto della Storia documentata su Vlad, ma trova soluzioni originali a giustificazione di tante scelte apparentemente avventate a livello strategico del personaggio storico, dei suoi incomprensibili voltafaccia agli alleati cristiani e musulmani, dei turbamenti della psiche che hanno determinato la ferocia degli atti che lo hanno reso famoso.
Lo stile narrativo della Rocchi è decisamente particolare, perché a brani con toni cronicistici, quasi sincopati, che tendonono più ad alludere che a raccontare, ne alterna altri straordinariamente capaci di creare immagini vivide, permeate di struggente poesia o di orrore cruento e spaesante!
Purtroppo ho letto questo libro in debito della lettura del primo volume della saga, Anghelos. Nonostante l’angelo vampiro racconti brevemente la sua storia nel capitolo V,  durante la lettura mi sono resa conto molte volte di quanto mi stessi perdendo dell’emozione che avrebbero dovuto dare certe parole, le rivelazioni, alcuni incredibili incontri… Sono certa di essermi persa gran parte della magia e dell’emozione che mi sarebbe spettata avendo letto il primo volume… e rimedierò molto presto alla lacuna!
Nonostante questo svantaggio, come ho scritto poco sopra ho apprezzato il romanzo, abbracciandone incoscientemente l’oscurità e la dolorosa ineluttabilità.  Ineluttabilità che è dettata dalla stessa natura storica dei suoi personaggi, già decisa e conosciuta, ma anche da certe scelte narrative dell’autrice, che fa sì che amori, rapporti di profondo affetto e insuperabili antipatie, sembrino sempre nascere in un istante, al primo incontro, come fossero parte di un destino già segnato, e non il risultato di un percorso di maturazione che li porta a sbocciare… E proprio per questo siano più saldi e radicati. Ma anche le separazioni e le sconfitte e i dolori hanno lo stesso marchio di crudele inesorabilità; marchio che brucia come appena inferto col fuoco sull’epilogo di entrambe le vicende.
<<Io non posso piangere, Caltuna, perché chi mi trasformò nel Vampiro stabilì che non ne avevo diritto. Le lacrime si formano, ma diventano ghiaccio e non possono scorrere.>><< È  orribile.>><<Ma è così. Quando Raphael volle ricordare Eirene, sentii il gelo salirmi agli occhi e una coltre di ghiaccio formarsi sulle ciglia; allora Raphael si chinò su di me, e con dolcezza tirò via due minuscole lastre di ghiaccio. Mi fissò mentre si formavano altre lacrime e mi disse: “Quando un uomo giunge al culmine della disperazione, quando sa di aver perduto anche l’ultimo granello di speranza, non gli rimane che il pianto. A te non è stato concesso nemmeno questo, Conte. Sono tanti anni che ti osservo, e mi chiedo che cosa tu abbia fatto per meritarti una condanna come questa.”>> (pagg. 64-65)
All’angelo Semangelof, trasformato in Vampiro per un atto arbitrario di violenza e ira, è stata concessa una possibilità di salvezza: dovrà riuscire a varcare la Porta della Stanza della Purificazione con l’aiuto delle tre Guardiane della Porta… Ha già incontrato e perso drammaticamente le prime due Guardiane, Eirene (Pace) ed Eleutheria (Libertà), delle quali non gli sono rimasti che il ricordo di un amore spezzato e una figlia che forse non vuole accettare… Attendo con ansia il terzo capitolo della saga per vederlo incontrare la terza Guardiana, Pietà, e varcare con lei la soglia della Porta…
L'AUTRICE:Alessia Rocchi è nata a Velletri (Roma) nel 1973, città dove vive e scrive. Dopo la laurea in Lettere si è dedicata alla scrittura pubblicando, prima il romanzo Ánghelos (Rizzoli, 2006) e Ánghelos.  Il libro oscuro di Dracula (Castelvecchi 2010). Sito dell'autrice: QUI

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