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Recensione: "apocalypse kebab"

Da Blake16 @Blake_165
"Apocalypse Kebab" di J. Tangerine:
È una Praga impazzita, soglia tra passato e futuro, il luogo prescelto dagli Esterni per fare ritorno, potenti e pericolosi, più temibili di quelli che giunsero ai tempi di Golem e Gargoyle.
Alexandra non ha l’aspetto guerriero che vive nel suo nome: minuta, consegna kebab a domicilio a bordo di un rottame che definisce pomposamente scooter. I suoi giovani occhi già troppo hanno visto e troppo hanno sofferto per sollevarsi da terra. Forse per questo evita la voragine che si è aperta davanti al catorcio lanciato al massimo. Alex, guardiana della frontiera orientale del continuum spaziotemporale, si china sul cratere e annusa il cielo.
Inizia per lei una battaglia senza esclusione di colpi contro l’invasione e contro il terribile Arconte, mostro senza tempo che sa entrare nell’anima.
Forse anche in quella di Alexandra. 

Cosa penso:
Qualche mese fa il mio curiosare in rete mi ha portato a posare gli occhi su una cover quanto mai “intrigante e accattivante”: una bella biondina con in mano un vassoio di kebab che posava sotto l’ala di un terribile gargoyle sullo sfondo di una cattedrale gotica…
Come si suol dire… l’occhio vuole la sua parte!!! e dopo che i miei occhi hanno avuto la sua parte, visionando cover, trama, titolo e nome dell’autore in una sola “occhiata”, hanno inviato tutte queste informazioni a quella parte del mio cervello in cui risiede “LA CURIOSITA’ MORBOSA” - non so esattamente in quale parte del cervello sia e se, soprattutto, è un tratto comune a tutti gli esseri umani… secondo me NO!!! – e così la parte razionale del mio cervello è stata sostituita da una smania morbosa di avere a tutti i costi questo libro…
Spesso e volentieri quella cretina della mia curiosità mi ha condotto in una brutta strada, o meglio ha portato nelle mie sgraziate mani libri veramente ORRENDI, tratta in inganno da cover “accattivanti e intriganti”.
E solo raramente cover “accattivanti e intriganti” erano il degno “involucro” di un romanzo con le palle.
Pensate un po’ il mio stato d’ansia nell’attesa di “Apocalypse Kebab”: speriamo, speriamo, speriamo, speriamo, speriamo, speriamo… è stato il mio mantra giornaliero da quando ho effettuato l’ordine fino a quando una volta pervenuto nelle remote terre interne di Sicilia ho iniziato a leggerlo…
Bé… E CHE CULO!!!
Questa volta la mia curiosità si è evitata il solito scappellotto.
Bello, bello, bello… non so che altre parole potrei utilizzare.
J. Tangerine (nonostante il nome, o pseudonimo, è italianissima) ha ambientato la sua storia nella gotica città di Praga.
Tra le sue strade affollatissime di turisti sfreccia sul suo “bolide” Alexandra, ragazza tanto minuta quanto cazzuta, pronta a consegnare l’ennesimo ordine di kebab della serata.
Ma la consegna a domicilio non è il suo reale lavoro: lei è una Column, uno dei guardiani della frontiera orientale del continuum spazio temporale, pronta a neutralizzare qualsiasi “cosa” varchi la frontiera inclinando così il continuum.
Sarà proprio durante una delle sue “spericolate” consegne, che Alex si imbatterà in una voragine di grandi dimensioni come non aveva mai visto prima: cosa ne sarà venuto fuori?
Una cosa è certa: nulla di buono, visto che l’onda psichica che Alexandra riesce a percepire è la più potente che abbia mai sentito.
Sette Esterni sono stati sputati fuori da quella voragine e non degli Esterni qualsiasi, ma gli Inferenti, esseri che nessuno mai si augurerebbe di incrociarne il cammino.
Uno di essi è l’Arconte, il più temibile di tutti… lui è Tamel.
E presto il destino di Alex la condurrà dritta nelle braccia dell’Arconte…
To be continued…
Bella gente, se volete sapere altro, andate a leggervi il libro.
Il mio compito è quello di muovervi a curiosità, questo solo perché “Apocalypse Kebab” merita di essere letto!!!
Giusy De Nicolo, la nostra misteriosa J. Tangerine per intenderci, ha creato una storia veramente fantastica - in tutte le faccettature di questo termine.
Non siamo più di fronte al classico vampiro “mayeriano”… altri “mostri” affollano la gotica Praga, tenuti sotto stretto controllo dai Column e dai silenziosi e statuari Gargoyle che svettano sulle guglie delle cattedrali.
E già questo ha una sua originalità… e poi abbiamo Alexandra, protagonista indiscussa di questa storia.
Anche lei si discosta dai soliti canoni “mayeriani”: non bella ma piacente, bassa di statura, con tette inesistenti… sa quali sono i suoi pregi, ne fa un suo punto di forza e, soprattutto, non fa la finta modesta del tipo: “chi ioooo!!! Io sono bellla, intelllligggenttte, con due tette da urlo, culo a mandolino e gambe chilometriche? Ma nooo… ma daaaiii… ma cosa mi dici mai (detta quest’ultima con la voce alla topo Gigio)”, che spesso e volentieri mi piacerebbe tanto poter prendere a bastonate in modo da inculcargli io una sana dose di “intelllligggenza”.
E poi Tamel… lui è un altro esempio di come lo stereotipo di bello e impossibile è ormai surclassato…
Il fascino è il punto di forza di Tamel. Fascino che riuscirà a conquistare anche Alex.
Solo una cosa ho trovato leggermente sopra le righe: è vero sì, Alexandra è una dura, atteggiamento dovuto soprattutto ad un’infanzia da schifo, dove fino a quando non ha manifestato le sue doti da Column ed è entrata a far parte del “cerchio magico”, viveva su un filo del rasoio, tra droghe, alcol e spesso con tendenze suicide, e poi proprio al lavoro che è chiamata a fare, combattere ogni giorno per la propria vita contro le più feroci creature che interrompono il continuum… ma questo suo atteggiamento secondo me non giustifica un linguaggio da scaricatore di porto.
Siamo sinceri, chi non impreca al giorno d’oggi. Il periodo scolastico è stato di gran insegnamento a tal proposito.
Non ci scandalizziamo più di tanto ormai… siamo nell’era moderna e tutto è concesso.
Ma quanto è troppo è troppo: ecco… questo suo linguaggio poco femminile è stato un po’ troppo esagerato per i miei gusti.
Ma a parte questo è stata una piacevole lettura.
Una trama che funziona e che sa catturare il lettore, anche se certe volte entravo un po’ in confusione con le varie descrizioni, ma questo è colpa mia: deficit dell’attenzione… ultimamente ne sono affetta.
La cosa che mi ha maggiormente colpito è stato il vero messaggio che il libro ha voluto darci.
Una denuncia alla società di oggi, alla società industrializzata, che pone il suo baluardo sulle industrie, sulle centrali atomiche e che non capisce che così facendo presto, molto presto, non ci sarà più nessun possibile futuro…
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 15 Aprile 2012GIUDIZIO:

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