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Recensione | Arrow 3×01 “The calm”

Creato il 09 ottobre 2014 da Parolepelate

Arrow è tornato per la premiere della sua terza stagione e con esso le mie recensioni, contenti? *silenzio imbarazzante*
Non so voi, ma io ho atteso settimane e mesi che questa premiere andasse in onda, perché ne erano state dette tante, troppe, e volevo solo sapere cosa sarebbe davvero accaduto. Sono piovuti spoiler, sneak peek e promo a catinelle, al punto che cominciavo a credere che non ci fosse proprio più nulla da dire su questo tanto sospirato episodio.
Per fortuna – consiglio d’amica: non credete MAI ai promo -, non è stato così e sì, gli spoiler hanno lenito l’attesa – insomma… -, ma non rovinato la visione dell’episodio uscito questa notte.
Arrow, ancora una volta, è riuscito ad intrattenermi dall’inizio alla fine, sorprendendomi dolorosamente, anche, ad un certo punto, ma di questo ne parlerò dopo.

La premiere si chiama “la calma” (ahah, seh…) ed è così che si svolge la prima parte di puntata, ambientata in un posto che non sembra quasi nemmeno Starling City, visto che la criminalità è scesa moltissimo – chi volete che abbia voglia di delinquere se sa benissimo di rischiare di prendersi una freccia da Arrow e le manete ai polsi senza nemmeno il tempo di dire “ah”? -, la moglie/ex/ragazza/quello che è di Diggle è alla fine della gravidanza, Roy fa ufficialmente parte del Team, Quentin è stato promosso, gli Olicity flirtano come non mai e Oliver è felice come non l’abbiamo mai visto (questa è la cosa più sorprendente. Chi immaginava che Oliver potesse tenere le labbra piegate all’insù per più di un secondo?).
È una parte allegra, spensierata, che però non stona per nulla con il tono solitamente piuttosto cupo della serie. Questa terza serie è come se fosse un nuovo inizio, infatti molte cose sono cambiate rispetto a due anni fa.
Cominciamo dal fatto che con la promozione a Capitano di Quentin – la divisa era meravigliosa -, si chiude anche la caccia all’uomo contro Arrow – certo, la sua identità rimane ancora segreta, non potrebbe essere altrimenti, sennò Oliver si troverebbe i criminali sotto casa, se ne avesse una -. Ora, Arrow e il suo team collaborano attivamente con le forze dell’ordine, la gente viene catturata e chiusa in gattabuia da Laurel.
Già, a proposito di Laurel, mi è piaciuta. Non è più quella dell’anno scorso, si è evoluta, è cresciuta e almeno per il momento ha la mia completa approvazione. Certo, secondo me è ancora lontana anni luce dall’essere la possibile nuova Black Canary, perché ne deve fare di strada per essere come Sara, ma si è sicuramente indirizzata sulla giusta corsia. Ora come ora – eventuali ricadute relative al finale shock che si spera non avvengano a parte -, lavora con Arrow e quello con Oliver è diventato finalmente un rapporto sano e d’amicizia, non potrei davvero chiedere più di così.
Roy, invece, superati i problemi con la Mirakuru, è diventato un degno mini Arrow! Accompagna Oliver nelle missioni, gli fa da spalla quasi come un sostituto di Diggle – questo non mi fa affatto piacere e piango pensando alla prima stagione, ma bisogna accettare i vari cambiamenti -, è diventato anche piuttosto bravo con l’arco e l’unico problema è una lieve depressione pensando a Thea.
A proposito di Thea. Mi sono chiesta tante volte prima di assistere alla Premiere, come avrebbero gestito il fatto che Thea sia fuori città e il fatto che Oliver non appaia affatto preoccupato e, per il momento, va bene così. Thea, a quanto sembra, si fa sentire, tramite dei messaggi, su dove si trova di volta in volta in… vacanza? O forse dove Oliver immagina si stia rifacendo una vita dopo i casini successi a Starling la scorsa stagione, la morte di Moira, la rottura con Roy… Certo, qualcosa sospetta, ma è molto, molto lontano dalla verità. E invece… immaginate lo shock quando Oliver scoprirà che la sua sorellina è con Malcolm Merlyn. Ops.
E poi abbiamo Oliver e Felicity. Li avevamo lasciati sull’isola in cui Oliver è stato per una buona parte dei cinque anni e li ritroviamo ancora più vicini e complici. Naturalmente la collaborazione con il Team Arrow continua e Oliver sta tentando insieme a Felicity di riprendersi la sua azienda, ma c’è anche tempo per sorridersi, tocchi fugaci, piante e letti in regalo, oltre che per il momento atteso per ben due anni: Oliver che chiede a Felicity di uscire.

Like a date… date? Un vero appuntamento? Sì! Tutti e due imbarazzati, ma desiderosi di darsi una possibilità, in particolare Mr Musone.
Da questa piccola e importante svolta nel loro rapporto – quanta strada in due anni! Ed Emily doveva essere una guest! -, succedono un paio di cose importanti.
Prima di tutto, Ray Palmer si presenta al nuovo posto di lavoro di Felicity, dove lei vende apparecchiature di tipo informatico, e lei gli dà delle preziose informazioni per hackerare i file. Quando si dice: non andare a raccontare queste cose al primo che passa.
Ovviamente Felicity non poteva immaginare che Ray avrebbe utilizzato il suo prezioso aiuto per scoprire i dati segreti dell’ex azienda di Oliver e servirsene per soffiarla. Ma non è questo il punto del mio discorso, ma il fatto che, al di là di tutto, Ray non è affatto male come personaggio e, al contrario di Barry che comunque ha tutto il mio amore, è un rivale degno nei confronti di Oliver. Ray è intelligente, obiettivamente affascinante, parla la stessa lingua di Felicity e ha un carattere decisamente meno cupo di Oliver. Naturalmente, Olicity is the way, sempre e comunque, ma per il momento non ho problemi a pensare a Ray che gironzola per Starling City. Almeno, sarà una porta sicuramente più dolorosa contro cui Oliver sarà costretto a sbattere (spero che faccia male quanto gli schiaffi che gli volevo dare a fine episodio).

L’altro fatto importante è uno scontro apparentemente innocuo contro un malvivente. Normale amministrazione, sembra. Quentin è in difficoltà, Oliver arriva e mette al tappetto il nemico, pronto per essere portato dritto dritto in una cella a suo nome, giusto qualche minuto prima del appuntamento di Oliver con Felicity. Tutto perfetto, se non fosse che il diavolo si nasconde nei dettagli.

Recensione | Arrow 3×01 “The calm” Recensione | Arrow 3×01 “The calm”

Appuntamento che inizia in modo dolcissimo. Oliver si toglie il suo completo da Arrow, mostrandosi già pronto – evviva i vestiti che non si sgualciscono! – per raggiungere Felicity senza dover nemmeno passare da casa dal covo a cambiarsi – domanda: ma se Oliver è povero il  molto costoso ristorante italiano chi avrebbe dovuto pagarlo? – e quasi in orario. Si conoscono da due anni, quindi gli argomenti di conversazione da primo appuntamento gli hanno esauriti da un po’, ma Oliver non si fa problemi a confidarle parti di sé che non ha mai confidato a nessuno, quei cinque anni misteriosi di cui non sappiamo ancora tutto. E Oliver sa essere anche romantico, ricordando nei particolari il loro primo incontro (Oliver, seriamente stavi guardando la penna, quando hai visto Fel per la prima volta? La penna?). Non poteva davvero essere meglio di così e faremo meglio a farcelo bastare per tutto l’anno questo glorioso momento, temo.

Ma non è - ma va? – tutto oro ciò che luccica, quindi passiamo direttamente dalle stelle alle stalle – il ristorante era una vera bomba! <- battutaccia -, il momento di calma finisce ed è ora di tornate alla reatà. Starling City rimane la città corrotta che è sempre stata e un Conte 2.0 – che non ha un centesimo del carisma di quello vecchio – pensa bene di attaccare una cimice sul costume di Arrow – sfruttando il malvivente catturato poco prima -, così da poterlo rintracciare e farlo saltare in aria insieme al punto in cui si trova. Un piano diabolico, che però non va a buon fine, visto che ha il solo scopo di far arrabbiare Oliver e ferire in modo non grave Felicity – oltre che mandare all’aria per il momento il loro futuro, grazie tante!
Recensione | Arrow 3×01 “The calm”

Oliver, a questo punto, perché è Oliver e deve farsi del male da solo oltre che agli altri pensando di sapere sempre cosa sia meglio fare, oltre che mettere in moto il suo team per trovare il nuovo Conte, decide di fare un passo indietro con Felicity. Deve trovare il momento per parlare e dirle che non può funzionare, perché lui non può essere sia Oliver, sia Arrow, perché essere Oliver lo distrae, dando un vantaggio ai cattivi.
E qui entra in gioco Sara, appena ritornata a Starling City.

Noi siamo le nostre maschere. Abbiamo bisogno di persone che non ne indossano una nella nostra vita.”

Consiglio bellissimo, che vorrei Oliver avesse ascoltato fino in fondo, visto che è il punto focale su cui si regge lo sviluppo di Oliver in questa stagione. Nella prima abbiamo avuto il vigilante assassino, nella seconda l’eroe e nella terza abbiamo l’uomo dentro di lui che vuole il suo spazio. Oliver per essere un Arrow eroe ha bisogno delle persone che lo tengono ancorato alla sua umanità, quindi Felicity, Diggle, Roy, Laurel, Quentin… tutte le persone a cui è legato in qualche modo, chi più e chi meno.
Allontanare Diggle - stai diventando padre – o Felicity – non posso essere sia Oliver sia Arrow – non lo aiuterà senz’altro ad essere un Arrow migliore e chissà che non rischi addirittura di fare un passo indietro, di tornare il vigilante della prima stagione. Sarà sicuramente importante per lui conoscere il Big Bad di questa stagione, che spero sia all’altezza degli altri due.

Il Conte 2.0 ha l’unico merito di aver inventato un nuovo tipo di Vertigo, che questa volta mostra a chi viene somministrata la loro più grande paura, per il resto è un cattivo mediocre, che ha l’unico scopo di far prendere una scelta a Oliver di cui probabilmente finirà per pentirsi.
Difatti, sebbene il Conte 2.0 sia stato catturato abbastanza facilmente grazie ad una collaborazione del team fantastica, la nuova Vertigo ci ha permesso di assistere a Oliver contro Arrow – non male come scene, anche se mi aspettavo di più – e di sapere che la più grande paura di Oliver è se stesso, il suo lato oscuro.

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Don’t ask me to say that I don’t love you” – cit. Oliver Queen

Infine, arriva anche per Lyla il momento di partorire e mettere al mondo la bellissima bambina sua e di Dig. Un ultimo, piccolo momento di gioia, prima che Oliver decida che è il momento per la “chiacchierata”. Sordo ai tentativi di Felicity di sdrammatizzare la brutta piega presa dal loro appuntamento, decide di fermare da subito qualsiasi cosa potrebbe nascere.
Non era nulla di meno di quello che mi aspettavo, infatti quella che mi ha sorpreso è stata Felicity, che vuole e pretende che Oliver le dica che non l’ama e che per loro non ci sarà MAI speranza, senza tutti questi forse, mah o chissà, per poter smettere di continuare a sperare in un sogno irrealizzabile e andare avanti.
Oliver però non può farlo e la bacia, dicendole che l’ama – che momento! Un molto ben giostrato primo bacio -, ma per quanto pianga il cuore d’entrambi – oltre che quello di noi Olicity fan – i due si separano lo stesso, perchè Felicity è stanca d’avere pazienza e sperare che la testa di Oliver diventi un po’ meno dura.
Conoscendo Oliver, i due arriverebbero a sessant’anni prima che, forse, lui potrebbe decidere che può essere due persone allo stesso tempo e quindi stare con Fel. Ray, rendici l’attesa un po’ meno lunga, grazie.

SARA (e il nuovo Big Bad)

Finale shock! Arrow ci ha abituato che verso la fine della stagione fa fuori un personaggio importante, quindi questa volta mischia le carte e Sara ci lascia alla Premie.
Senza che ci venga rivelato perché lei è tornata – Laurel lo sa, però -, un uomo misterioso – dev’essere o Ra’s al Ghul o uno scagnozzo, dev’essere così! – la colpisce con tre frecce e lei precipita dal palazzo.
Non me l’aspettavo proprio! Nemmeno quando la colpisce e cade, nemmeno per un secondo ho pensato che Sara sarebbe morta, ma al massimo che sarebbe finita all’ospedale, non ci volevo proprio credere. Poi… ho visto la sua faccia ed è stata la mia mascella a cadere.
Sara mi mancherà, mi piaceva davvero come personaggio e mi dispiace anche per i Lance, che la perdono poco dopo averla ritrovata.
Se questo è un assaggio del Big Bad della stagione, non si può dire che abbia cominciato andandoci piano.
Piuttosto, applauso agli autori per questa scelta. Sebbene ne sia addolorata, è un signor Colpo di Scena.

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ISOLA HONG KONG

Primo assaggio che ancora non dice molto della nuova parte “cinque anni prima” di questa stagione. Amanda Waller ha salvato Oliver dall’isola, ma, anziché riportarlo in America, lo conduce a Hong Kong, provando per mesi a convincerlo con le buone (?) o con le cattive a fare quello che lei vuole.
Bellissimo il tentativo di fuga all’inizio della puntata, ma mi si è strappato il cuore in mille pezzi mentre tenta in due secondi di mandare una mail alla madre per farsi aiutare: “mamma, sono vivo. Mi trovo ad Hong Kong”, un attimo prima che purtroppo venga catturato di nuovo. Nove tentativi di fuga in cinque mesi, sicuramente Oliver non è stato con le mani in mano.
Sfortunatamente, Amanda mangia la foglia e sceglie un altro mezzo per convincere Oliver: sfruttare il suo buon cuore e minacciare la vita di un bambino e la sua famiglia. #bitch
Non vedo l’ora di saperne di più, anche questa parte sarà sicuramente fantastica.

VARIE ED EVENTUALI

- La situazione fisica di Quentin mi preoccupa. Ho la sensazione che lo perderemo entro la fine della stagione. #pessimista

- Ho amato il lato vendicativo di Felicity che se la prende con tutta la tecnologia di Ray.

- Il cameo di Barry Allen è ridicolo. Uno deve aver per forza aver visto il pilot di The Flash ieri per capire a cosa si collega e se uno segue solo Arrow sembra messo completamente a caso. Sorry, ma mi aspetto crossover migliori. Invece, il cameo di Oliver in The Flash era perfetto.

- Visto che è sera, vi comunico che Arrow ha registrato come rating d’ascolti un rispettabile 1.0, vale a dire un decimo in più del season finale della seconda stagione. Se si mantiene così, andrà bene.

E ora vi lascio con il promo del prossimo episodio e i ringraziamenti!

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