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Recensione | Arrow 3×03 “Corto Maltese”

Creato il 24 ottobre 2014 da Parolepelate

Dopo due anni in cui il personaggio di Thea è stato fin troppo spesso ignorato o che non le venisse associata una storyline decente che fosse una, finalmente la sorella minore di Oliver ha il suo spazio. Non esattamente quanto pensavo o avrei voluto, visto che ha dovuto dividere la scena con Diggle, ma è già un inizio.
A parte questo, come episodio non è stato male, ma non uno dei migliori. Hanno buttato dentro troppe cose, non tutte nel modo giusto e alla fine dei conti non sono molte quelle che davvero hanno contato.

Con la scorsa settimana, eravamo rimasti ai nostri eroi che volevano cercare e trovare l’assassino di Sara. Oliver e gli altri continuano le ricerche, ma sono costretti a mettere da parte l’indagine, per il momento, visto che ormai la pista si è raffreddata.
Si potrebbe anche dire che la mettono da parte perché… non volete che venga scoperto tutto subito, no? Come le riempiamo le restanti venti puntate, altrimenti?
Oliver passa quindi a un nuovo obiettivo: rintracciare Thea – non era in Italia? Ah, no, a Corto Malese, nel Sud America – e riportarla a Starling City, visto che gli manca tanto, leggesi anche come: se non le tengo gli occhi addosso va a finire che perdo anch’io una sorella com’è successo a Laurel. Io sono sicura che Oliver voglia molto bene a Thea e voglia averla vicino in questo brutto momento, ma diciamo anche che la spinta l’ha avuta da quello che è accaduto a Sara, quindi torna in gioco la sua iperprotettività.
Detto questo… si parte per Corto Malese!
Quasi tutti. Oliver e Roy partono per Thea, mentre Diggle viene praticamente spedito a calci dalla moglie per occuparsi di una missioncina per suo conto – ricordiamo che Lyla lavora per l’A.R.G.U.S. e Amanda Waller. L’unica a rimanere a Starling è Felicity, che deve lavorare, ma nessun problema: in qualche modo si rende utile anche a chilometri di distanza.

Thea e… l’acqua bollente

Facciamo un passo indietro e parliamo dei Flashback che questa volta non c’entrano con l’isola, il pre-isola o Oliver in generale. È Thea la protagonista indiscussa di questa parte della storia. Si torna indietro di sei mesi, poco dopo che Thea è partita con suo padre, con l’inizio del suo addestramento.

Recensione | Arrow 3×03 “Corto Maltese” Recensione | Arrow 3×03 “Corto Maltese”
Thea vuole farsi addestrare per imparare a non sentire più dolore, per superare tutti i traumi e le bugie subite dalla sua onestissima famiglia. Ma… tutto qui? Voglio dire, mesi d’addestramento per diventare un’automa senza sentimenti?
L’addestramento è assolutamente brutale e parte tutto dal prendere il dolore e buttarselo alle spalle, come se non contasse nulla.
Tutte le scene sono state assolutamente interessanti, a partire da quell’inizio apparentemente innocuo con in mezzo tazze di tè. Malcolm è un personaggio assolutamente affascinante, perché è ambiguo, non si capisce cosa stia facendo, perché e soprattutto se gli importa davvero di Thea al di là di volerla usare per i suoi loschi scopi.

Dalle poche scene che ci sono state concesse, è evidente che l’addestramento di Malcolm dev’essere stato davvero duro - eufemismo -, però, al di là della maschera fredda che Thea si è costruita, credo che lei ci sia ancora, da qualche parte.
In un primo momento, quando Oliver la trova – Mia si fa chiamare, davvero?! -, al di là degli assurdi complimenti ai suoi capelli – ma li avete gli occhi? Sterminatrice di riccioli! -, lei rifiuta completamente di tornare a casa e, davvero, perché dovrebbe? Ma se uno vive dove vive lei - in quel posto, in quella villa e nessuno che si faccia domanda su come possa permettersela visto che fa la barista -, perché tornare in quel tugurio di Starling dove tra l’altro ci sono stati DUE attentati in DUE anni?
Ci prova Roy e al di là della pessima recitazione di Colton, perché tanto ormai mi sono rassegnata, questa scena mi è piaciuta, perché ci ho visto molto dietro (forse anche più di quello che non ci fosse). Da una parte abbiamo Thea, completamente distaccata, e dall’altra Roy con praticamente le lacrime agli occhi al pensiero di quello che ha perso e che potrebbe non riavere più, cioè lei. Penso sia rimasto anche sorpreso dal fatto che lei è andata avanti, lui non proprio, visto che a detta sua fatica a dormire.
Non ottenendo nulla con le moine, Oliver decide di mettere in tavola qualcosa che non mette spesso: la verità.
Ooooh. 
Ah-ah, non quella verità e idiota io a crederci e continuare a ripetere: “dillo, dillo, dillo. Su, dillo!”
Oliver, nel momento cuore a cuore con Thea, fa un po’ il furbetto, dice e non dice, tira fuori una verità – benché molto dura e difficile, vale a dire il suicidio del padre Robert – e nasconde tutte le altre. Forse - e sottolineo forse, sia mai che a tirare fuori la completa verità come ha fatto Emily con Charlotte in Revenge la cosa non avesse preso una piega… infuocata – se le avesse detto tutta la verità subito avrebbe potuto strapparla dalla rete di Malcolm - è ancora tutto da vedere se questa rete ci sia o meno o Thea sia più furba di quello che sembra -, invece mi sa che la cosa gli si ritorcerà contro.

“That is one secret that I am telling you now because I need you to realize…You’re my family, and even if you don’t need me, I need you.”

In ogni caso, Thea si convince e decide di tornare a casa, perché comunque Oliver si è sforzato e ha cercato di farle capire quanto ci tiene ad averla vicina, anche se non posso fare a meno di chiedermi se non sarebbe tornata indietro comunque, perché non penso abbia passato mesi a farsi bruciare le mani con il tè bollente solo per lavorare in un bar di Corto Maltese.

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Diggle e… il primo appiglio con l’A.R.G.U.S.

Premettendo che io voglio tanto, tanto bene a Diggle e sono contenta che gli venga dato un po’ di spazio, oltre al fatto che sia tornato ad essere completamente attivo nel Team Arrow, questa storiella del traditore che a momenti vende Lyla, Baby!Sara e colleghi di Lyla è stata una palla, oltre che il punto più debole dell’episodio.
Sicuramente era un trama di passaggio, per riempire l’episodio di Thea e arrivare ai quaranta minuti, oltre che per raggiungere il numero minimo di scene d’azione che ci sono in ogni puntata di Arrow, ma vi ho trovato un unico punto positivo, cioè la fine.
Quando stavo per addormentarmi su queste scene e mettermi ad urlare: “datemi più Thea e tè”, il cattivo è stato catturato e svela i motivi dei suoi loschi piani: voleva liberarsi di Amanda e dell’A.R.G.U.S., perché quell’associazione lo ha costretto a fare cose terribili.
Uh-oh.
E forse sono troppo sospettosa se penso che Diggle e Lyla avranno presto problemi in paradiso, visto che, come lei stessa dice, farebbe qualsiasi cosa per il capo e la domanda che sorge spontanea è: fino a quanto?
Un primo accenno un po’ vago, ma è il primo collegamento con Amanda che abbiamo in questa stagione – flashback a parte -, mi chiedo se andrà ad intrecciarsi con la storyline di Oliver ad Hong Kong nei famosi cinque anni prima. Spero di sì!

Laurel e… non basta una giacca, ma certamente non può aver dimenticato quello che sapeva già fare prima

Laurel inizia le sue imprese come BC 2.0. e comincia cercando di liberare una compagna degli A.A. dal fidanzato violento. Assolutamente meritevole, peccato che non dia i risultati sperati e Laurel finisca all’ospedale.
Capisco il motivo di questa parte di episodio, però è stata sviluppata male, perché hanno trascurato una piccola cosa chiamata: continuity.
Parliamoci chiaro: sono assolutamente d’accordo che Laurel debba inciampare parecchie volte nel suo percorso per diventare la nuova Black Canary, ma fino all’anno scorso sapeva difendersi e combattere davvero bene e infatti ci è capitato di vederla più di una volta stendere più di una persona, quindi qualcuno mi spiega come sia credibile che si sia fatta pestare in quel modo?
Sicuramente non ha l’addestramento di Oliver e Sara, né delle armi adatte – una mazza da baseball? Pensi di essere Stiles? -, ma così sembrava una persona qualunque che non ha mai combattuto in vita sua.
Quello che voglio dire è che c’era modo e modo di far sembrare Laurel una sprovveduta per quanto riguarda il mondo degli eroi, senza sembrare che abbia dimenticato quello che sapeva fare prima, perché l’unica cosa certa è che i fan sicuramente non l’hanno scordato.

Te lo prometto”.

Cit. Laurel, con probabilmente le dita incrociate dietro la schiena.
Qualsiasi cosa dicano Quentin – che poverino è stato anche fin troppo comprensivo – od Oliver – lo capisco, perché dovrebbe volere che una sua amica passi l’inferno come lui e Sara se non ci è costretta? -, Laurel è evidente che non si arrenderà, quindi mettetevi il cuore in pace.

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Carino il tipo della palestra. Visto che Oliver non vuole allenarla, Laurel si presenta alla palestra del tipo carino, con cui scorre buon feeling. Sento profumo di ship o sbaglio?

Felicity e… le ferie dopo un giorno di lavoro – aka, perché a me non capita?

Felicity ha accettato il lavoro che Ray le ha proposto, quindi ottiene uno stipendio sicuramente più alto, il capo dei sogni, il bellissimo ex ufficio di Oliver con vista e un assistente che gli porta il caffè.
Questa parte è stata davvero divertente, sebbene mi sentivo Felicity quando è costretta a rispondere alle richieste d’aiuto via telefono – davanti al suo capo! – durante l’orario di lavoro. A nessuno scoccia ricevere telefonate mentre sta lavorando? A me sì, quindi capisco il disagio di Felicity che comunque in qualche modo è riuscita a completare il lavoro, e aiutare sia il Team Arrow (in trasferta) sia Laurel (in casa).

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Piccolo appunto su Ray che ha spinto Felicity a scoprire cosa nascondesse l’aggeggio elettronico. Armi segrete prodotte dai Queen (o forse da Isabel e Slade, è difficile dirlo)? Sono contentissima di questa cosa, perché almeno Ray mi sembra inserito decisamente meglio nella trama.

Recensione | Arrow 3×03 “Corto Maltese”Il finale è stato fantastico, pieno di possibilità e finalmente ci si collega anche alla Lega degli Assassini.
Nyssa si presenta nel covo del Team Arrow – il posto più sicuro di sempre! – e vuole sapere dove Sara sia. A parte il “come facciamo a dire che è sottoterra a una che ha il grilletto facile?”, questo vuol dire che non vedendola tornare, sia andata a cercarla e visto che l’ama, escludo che abbia nulla a che fare con il suo omicidio. Se invece c’entrasse davvero suo padre, come penso dalla 3×01, mi chiedo come Nyssa potrebbe prenderla. Si rivolterebbe contro di lui o no?

Varie ed eventuali

- Le armi fai-da-te! Quando una stanza d’albergo può essere letale. Mi sono piegata in due dal ridere.

- Dato che il rispetto della continuity mi piace tanto, tanto, tanto, sono stata contentissima quando hanno citato il piano di Felicity di distruggere quel manufatto di proprietà Queen. (Sicuramente hanno avuto il loro motivi per farlo saltare in aria.)

- Pochissimo Olicity in questo episodio, anche perché i due sono stati separati, ma è sempre un piacere leggere il disappunto sulla faccia di Oliver (sei geloso, caro?) quando gli si ricorda per chi Felicity ora lavora.

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