Bentornati con il tredicesimo episodio di Arrow! Un episodio davvero favoloso, emozionante e che cambia le cose! Ne sono rimasta davvero entusiasta.
“Oliver, you were gone. Dead. At least we thought you were, and we had to go on with our lives. And doing that meant not doing things your way.”
“Fine! I’m back now.”
“That doesn’t mean that we can go back.And you do not have the right to come back here and question everyone’s choices.”
Oliver è tornato a casa, quindi è tutto come prima.
Ah-ah, non esattamente.
Infatti, mentre lavoravano al solito caso della settimana – ancora Vertigo? Quando ci decidiamo ad estirparla definitivamente da Starling City? Quanti altri Conti dovrò incontrare prima che sia finita? -, vengono fuori le prime problematiche nel team Arrow dopo il ritorno di Arrow, nella fattispecie Oliver ha allentato il guinzaglio “morendo” e quelli che prima lo seguivano più o meno docilmente hanno deciso di fare un po’ i comodi loro.
Il sostanziale problema è che Oliver era abituato a fare il capo, si sentiva il capo e, anche se in un certo senso ancora lo è, in questo episodio doveva capire che il team Arrow non esiste solo con lui, ma è bensì un team di eroi, al plurale, che rischia la propria vita per tenere in salvo Starling City e lui non può decidere anche per altri.
Prendiamo Laurel, per esempio.
Sapevamo tutti che Oliver non avrebbe preso bene la decisione di Laurel di diventare Black Canary, soprattutto visto che era stato contrario fin dall’inizio a questa seconda vita e Oliver non ci ha deluso. Le sue parole sono stati dei veri colpi bassi, sebbene sostanzialmente vere, però l’unica cosa certa è: fatti un po’ di cavoli tuoi.
Naturalmente si può comprendere benissimo che Oliver sia preoccupato per un’amica che ha deciso d’intraprendere una vita moooolto difficile, ma esattamente come nessuno possa impedirgli di fare Arrow – non è che Oliver abbia firmato un contratto per fare il giustiziere mascherato, non è obbligato, anche perché in quel caso lo pagherebbero e lui potrebbe permettersi una casa -, nessuno può permettersi di dire a Laurel di non fare Black Canary, è una sua scelta. Il massimo che può fare è aiutarla ad imparare e coprirle le spalle, non dare aria alla bocca a sproposito (certo che Oliver non è molto fortunato sul fronte femminile negli ultimi tempi, ogni donna in Arrow gliene ha dette di tutti i colori).
Quindi sì, Laurel cade, si fa male, credo che ormai abbia anche più cicatrici di Oliver per quante ne abbia prese, ma insistere a tenerla fuori dal team non aiutava nessuno, specialmente lei.
Arrivando ad essere Black Canary, Laurel arriva ad avere a che fare anche lei con la Vertigo – tra l’altro, c’è un lieve parallel con “The Calm”, riguardo a quando venne somministrata a Oliver la nuova versione della droga – e finisce per avere delle visioni di Sara e poi anche suo padre.
Rivedere Sara è stato un colpo al cuore, mi manca tantissimo il suo personaggio e poi quando visione!Sara dice che non c’era bisogno di ammazzarla perché Laurel diventasse Black Canary io non potevo che essere d’accordo.
Sì, vabbé, Laurel non sarebbe mai diventata Black Canary in caso contrario, però se proprio era necessario che lo diventasse, almeno sarebbe stato bello vedere le due sorelle combattere fianco a fianco.
In ogni caso, le visioni sono state utilissime a Laurel per prendere coscienza di quello che stava facendo a suo padre. [Un altro episodio con lei che fingeva di essere Sara e avrei potuto reagire molto, molto male…]
Dopo la scorsa puntata sapevamo che sarebbe successo e ormai pensavo di essere pronta ad assistere a questa scena, invece no, non lo ero affatto.
Laurel finalmente svela a Quentin – che almeno era arrivo alla conclusione che la nuova Black Canary è Laurel. Fa progressi, forse prima o poi capirà anche chi è Arrow – che Sara è morta e Quentin di conseguenza piange tutte le sue lacrime per quella figlia perduta una seconda volta.
[Autori, vi odio.]
A proposito di segreti, finalmente anche Thea ne scopre uno segreto.
Sembrerà strano, ma anche Malcolm dice qualcosa di sensato ogni tanto, pertanto ero d’accordissimo con lui sul fatto che Thea necessitasse di conoscere la verità e che avrebbe reso più facile proteggerla.
[Oltre a tenergli la mano, è necessario insegnare al bambino ad attraversare solo con il verde, non vi pare?]
Mi è piaciuta la scena della verità, con Oliver totalmente nervoso e preoccupato che la sorella non lo perdonasse, mentre invece Thea era semplicemente felice che Oliver avesse condiviso un suo segreto con lei ed è stato fantastico che lei non sentisse affatto il bisogno di perdonarlo, ma solo dirgli grazie per quello che fa.
[Il sorriso contento di Oliver, meno male che ogni tanto si ricordano di dargli anche qualche gioia.]
Questa verità ne porta un’altra, vale a dire Thea che comincia a rendersi conto di quanto Malcolm l’abbia manipolata fino a quel momento (meglio tardi che mai), così come non sembra affatto una buona idea affidarsi a paparino per sconfiggere Ra’s Al Ghul. Sorvolando sul fatto che da parte mia è scattato l’applauso, perchè meno male che qualcuno sveglio in casa Queen c’è, esso non è durato molto visto che entro la fine della puntata Thea era già tornata sui propri passi. Accidenti…
D’accordo, papà è sempre al posto giusto al momento giusto ultimamente, ma non è che questo cambia quello che è o che abbia o che farà (il problema principale è che a Thea manca ancora un pezzo di storia, tipo che ammazzato qualcuno grazie a paparino. A proposito, in quel frangente Thea avrà proprio bisogno di Roy, visto che anche lui ha ammazzato una persona quando era sotto l’influenza della Mirakuru e senza rendersi conto di ciò che faceva).
Non mi aspettavo che il finto dj dai capelli improponibili venisse sbolognato così in fretta, né che il suo piano fosse far fuori Thea con del veleno. Sarà che ero troppo schifata dalla mancanza di chimica tra dj da strapazzo (il nome l’ho imparato, ma non ne merita uno, quindi continuerò a chiamarlo dj) e Thea, ma non ho proprio visto arrivare quello che stava per accadere.
[Consiglio per il futuro: prima colpisci e atterra, poi spiega come hai capito che il vino era avvelenato. <- Complimenti però per essere stata attenta alle lezioni di Malcolm]
Di questa scena sono rimasta confusa da una cosa: com’è che sia Roy sia Malcolm sapevano che Thea era nei guai ed entrambi erano vestiti con i loro cappucci e mascherine? Hanno la sfera di cristallo? La seguono?
Il dj da strapazzo si è suicidato con il suo stesso veleno e io sono rimasta completamente sconvolta dalla scena. Prima di tutto, spero che il resto dei seguaci di Ra’s Al Ghul siano almeno un po’ più capaci. Due, sono contenta che tra lui e Thea non sia stato creato niente alla Romeo e Giulietta (detto questo, è davvero ironico che si sia ucciso con il veleno, non trovate?). Tre, non mi aspettavo morisse così presto, ma meglio così.
Starling City wait! Isola?
Capito che con Ra’s Al Ghul non si scherza, su suggerimento di Malcolm *mano sulla faccia*, Thea e Oliver partono per l’isola di Oliver – ormai è sua, praticamente, visto il tempo che ci ha passato – per un corso accelerato.
Su questo voglio dire che sono contenta che la situazione nel team Arrow diventi più paritaria – Oliver l’anno scorso avrà anche detto a Felicity che è la sua partner, ma sostanzialmente si sentiva il capo assoluto – e che non vedo l’ora di assistere alle avventure dei due fratellini sull’isola.
Hong Kong wait! Starling City?
Si ritorno ad Hong Kong, che comincia ad ingranare, ma che manca totalmente della verve delle precedenti due stagioni. Però, chi lo sa, con il finale di questo tredicesimo episodio le cose potrebbero pure cambiare, perché questo cambio di fronte è totalmente inaspettato e non vedo l’ora di scoprire cosa s’inventeranno.
Stavo dicendo: Hong Kong. Dopo il salvataggio di Tatsu, Maseo capisce che è arrivato il momento di fare armi e bagagli e togliersi di torno e questo vale anche per Oliver.
Come fece già nella premiere di quest’anno, Oliver prova a mettersi in contatto con la madre, anche se stavolta per telefono - messaggio davvero commovente -, però come allora nemmeno questa volta ottiene nulla, quindi si ritorna, ancora, nelle grinfie di Amanda.
Odio Amanda, totalmente. Mentre Slade e Malcolm sono dei cattivi che si può comunque apprezzare e in un certo qual modo ammirare, Amanda ispira solo disprezzo, almeno da parte mia. Inoltre non capisco questa ossessione per Oliver e il fatto che lui le serva. Sì, è bravo, ma non penso che sia l’unico agente capace nel mondo, quindi tutta questa storyline è parecchio presa per i capelli.
D’altro canto, ho adorato quando Amanda prende Oliver e Maseo e li porta a Starling City. È fantastica anche la contrapposizione tra presente e passato. Ora, nel presente, Oliver (e Thea) sono sull’isola, mentre nel passato Oliver (e Maseo) sono a Starling. Seriamente, non vedo l’ora di vedere il prossimo episodio!
Varie ed eventuali
- Mi è piaciuto il parallel tra l’uomo che si fa saltare in aria per salvare la propria moglie e Oliver che vende i (non) segreti di Maseo per la sorella. Sbagliato o giusto che sia, ogni persona cerca di fare il possibile per le persone che ama e a ben pensarci tutta la trama di quest’anno relativamente a Ra’s Al Ghul riguarda questo concetto, ruota tutto intorno all’amore di Oliver per Thea.
- Le sopracciglia di Sara mi hanno profondamente distratto in questa scena, non ho potuto non pensare che fossero, troppo troppo scure!
- Sono assolutamente d’accordo che Thea non abbia solo Oliver a proteggerla, ma quello che voglio dire è che può contare anche su se stessa. Thea non è la principessa in pericolo e voglio che si smetta di trattarla come tale. (Se sconfiggesse lei Ra’s Al Ghul, per quanto improbabile esso sia, credo che riderei per il resto dell’anno).
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