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Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”

Creato il 26 marzo 2015 da Parolepelate

Arrow torna questa settimana con la suicide squad, un matrimonio, una scoperta e molto altro. Decisamente l’episodio era nettamente miglioramente del precedente, pieno d’azione e davvero coinvolgente. Sono rimasta soddisfatta stavolta, nessuna aspettativa è stata delusa, anzi.
Ammetto che ero fortemente preoccupata per la trama della suicide squad, perché per quando io adori Deadshot (pertanto potete immaginare come mi senta, ora), la scorsa stagione l’episodio con loro è stato difficile da mandar giù ed è finito dritto dritto nel canale “fate finire questo tormento”.
Bando alle ciance e cominciamo.

The Weeding Day

Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”
Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”

Diggle e Lyla si risposano. Un matrimonio che è una vera corsa contro il tempo, visto che a malapena hanno cominciato a mostrare le promesse che eravamo già arrivati al ricevimento.
Breve che sia, è stato un bel momento. A cominciare dalle promesse lampo (“sei sicura?” – mentre le mette l’anello – “

Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”
più dell’altra volta”), passando per Diggle che minaccia Ray come un padre preoccupato, Felicity e Laurel che scherzano come vecchie amiche, Ray che officia in modo divertente e arrivando agli Olicity che sono in sintonia in ogni momento.
[Lo so che avete notato il parallel di lei che arriva e lui la guarda estasiato].
Un piccolo momento di gioia prima di risprofondare nella cruda realtà: Arrow ha ricominciato a lasciare cadaveri.
Wait, WHAT?!

La psiche fuori di testa di Ra’s che non riesce a capire che no vuol dire no

Mentre Lyla e Diggle si divertono in luna di miele (per fortuna il Team Arrow è abbastanza grande da potersi dividere in due senza troppi danni), si fa per dire, Oliver si mette in moto per cercare di fermare il suo emulatore, o per meglio dire i suoi trecento emulatori.
Evidentemente Ra’s ha dato l’esempio e i suoi seguaci ora non stanno facendo altro che ripetere quello che lui ha mostrato loro. Come previsto, questo si ripercuote sulla reputazione di Arrow e purtroppo non aiuta il fatto che Quentin stia reagendo molto male al casino combinato da Laurel - sapete che io capisco Quentin, ma è abbastanza ingiustificabile che non veda al di là del suo naso e se la prenda anche con chi non c’entra – e che Ray si erga a difensore della città, sborsando denaro per trovare e catturare Arrow.

Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”
La prima seria conseguenza delle azioni di Ra’s è che Ray scopre l’identità di Arrow.
Ray non ha mai avuto una buona opinione di Arrow (difatti vuole fare la sua versione di eroe) e la cosa peggiora quando le prove delle uccisioni sono contro di lui e scopre chi si nasconde dietro la maschera. Ops, Felicity ha sempre saputo tutto.
Posso capire la sua reazione negativa, però c’è una cosa che non ho mandato giù: Ray non prende bene che Felicity conosca l’identità di Arrow e Oliver non prende bene non aver saputo che Ray è Atom. Cari ragazzi, avete torto entrambi. Le loro identità segrete sono le loro identità segrete, pertanto Felicity non ha il diritto di rivelare la vostra identità all’altro (ricordate quanto Oliver se la prese quando Felicity fu costretta a dire la verità a Barry? Ecco, è la stessa cosa).
Non è stato neanche tanto carino che Ray si ergesse a portato di verità (oltre che a salvatori di popoli. Seriamente, il suo ego è grande almeno quanto quello di Oliver e non è un complimento) e giudicasse cose che non conosce, a cominciare dal team Arrow e le capacità di giudizio di Felicity, pertanto Laurel ha fatto benissimo a rimetterlo al suo posto, così come Oliver.

Lo scontro AtomxArrow mi ha ricordato molto quello tra FlashxArrow della prima parte del crossover con The Flash, nella 1×08. In entrambe le occasioni, sebbene le armi dell’avversario siano migliori (missili per Atom, velocità per Flash), Arrow ha una cosa in più: l’esperienza. Anche se è in difficoltà, ha cervello ha sufficienza per trovare il punto debole dell’avversario e metterlo al tappeto. [Della serie: molto spesso sei un idiota, Oliver, ma ti voglio tanto bene lo stesso].

E quando le cose per Arrow sembrava si stesero sistemando, Ra’s fa la seconda mossa e si riprende ad ammazzare sindaci come se fossero formiche. [Dev’essere il posto di lavoro più pericoloso di sempre a Starling City, altro che fare il vigilante]. Sono delusa che sia stato Maseo a premere il grilletto e quindi insistere con questa idea di “distruggiamo la reputazione di Arrow “.

La suicide squad

Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”
Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”

Aggiunge ancora più azione la missione di Lyla e Diggle, aiutati da Cupid – la quale finalmente ha una ragione di esistere – e Deadshot.
La missione è stata bella, non mi aspettavo affatto il colpo di scena del politico che organizza un teatrino per sembrare un eroe in vista delle prossime elezioni. [Ripeterlo non fa altro che farlo sembrare ancora più pazzo e poi dicono che è Oliver ad avere problemi, ma tra questo tizio, Ra’s e Cupid… ].
La squadra ha funzionato. A parte Lyla, Diggle e Deadshot, che già sapevamo funzionavano insieme, anche Cupid si è uniformata bene al gruppo. È stato piuttosto divertente vederla fare delle avance a Deadshot, il quale la guardava come se fosse pazza.
Purtroppo, la missione non si è conclusa come avrebbe dovuto e una bomba fa esplodere Deadshot (lo so che girano commenti sul fatto che non si è visto il corpo, ma fossi in voi non ci spererei troppo, penso che Deashot sia decisamente morto). Mi mancheranno le missioni sue in compagnia di Diggle, ma almeno sono contenta che sia morto per salvare la vita a lui e sua moglie, è una scena uguale e contraria a lui che accetta di uccidere l’uomo della foto, vale a dire il fratello di Diggle. Si può dire che si sia in qualche modo riscattato.

Hong Kong Il passato di Dead Shot

Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”

In teoria, avrei dovuto capire che Deadshot aveva i minuti contati fin da quando hanno cominciato a mostrarci il suo passare da un comune marito/padre/soldato a trasformarsi in un sicario.
D’altronde è pratica comune mostrarti il passato dei personaggi e poi sbarazzarsi di loro in modo che tu possa metterti ad urlare: “noooo!”, quando vengono brutalmente fatti fuori.
[Ogni riferimento alla sottoscritta devastata da questa perdita e dai grandi occhi qui di fianco è puramente casuale].

La “trasformazione” di Deadshot è stata un po’ banale e un po’ troppo affrettata; non è che volessi quaranta minuti di spiegazioni, ma non avrei detto no a due scene in più, giusto per un passaggio un pelo più graduale da marito felice/un po’ triste tornato a casa ad alcolizzato che quasi spara alla moglie. Tra parentesi, sembrava la trama di un film di serie b.  [Senza offesa, Deadshot].

L’unica scena veramente carina è proprio l’incontro con la donna che lo… assume. Il continuo riferimento alle frasi che lei gli dice e che gli sono state talmente inculcate nel cervello al punto da riportarle fedelmente alla coppietta in luna di miele era interessante e amaro.

A… Deadshot. Cin cin.

Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”
Recensione | Arrow 3×17 “Suicidal Tendencies”

Varie ed eventuali

- Diggle non diceva sul serio sul fatto di mollare il team Arrow, vero? VERO? Va benissimo che Lyla lasci il suo lavoro, visto che stiamo parlando di Amanda Waller come capo (perché non viene ad aiutare il team Arrow? Il posto non manca), ma Diggle no! Mi rifiuto!

- Laurel che rimette al suo posto Ray è stato oltremodo fantastico. In quel momento l’ho seriamente amata e sono contenta che stia lavorando con Nyssa, anche se non stiamo assistendo alla cosa.

- Oliver è un idiota e non voglio nemmeno parlare di lui che dice che Felicity non dovrebbe stare con Ray (che poi io tecnicamente sarei d’accordo. Sulla parte del “non stare”, non sui motivi), perché Ray non può essere sia Atom sia una persona comune. Piantala di fare, Mr. So-Tutto-Io, perché… non è così.

- Ci sono sempre parecchi dubbi sui sentimenti di Felicity per Oliver, beh, direi che il suo “sì”, detto senza pensarci troppo sia l’ultima e più plateale conferma di quello che già sapevamo. Sì, poi ritratta, ma è tipico di Felicity impicciarsi con le parole, decisamente quello era un “sì” che era tutto un programma.

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