RECENSIONE Prendete due cult movie anni ‘80 come Trappola di cristallo (1988) e Commando (1985), aggiungete un po’ di tecnologia, frullate il tutto et voilà!, eccovi servito Attacco al potere - Olympus Has Fallen, un action movie che non brilla certo per originalità.
Dopo l’ottimo Training Day (2001) – per cui Denzel Washington vinse, finalmente!, l’Academy Award come Miglior Attore Protagonista –, Antoine Fuqua, regista esperto del genere action/thriller, ha perso via via il suo tocco personale con film mediocri (L’ultima alba, King Arthur) fino a questo suo ultimo lavoro. Attacco al potere - Olympus Has Fallen (“Olimpo” è il termine in codice usato dai Servizi Segreti per indicare la Casa Bianca) è un film d’azione ben ritmato e godibile per gli amanti del genere, le due ore scorrono via veloci senza pause ma la visione è accompagnata da un continuo senso di déjà vu (e il film di Tony Scott non c’entra!). Per non parlare dell’improbabilità di molte scene, ormai basilare per ogni film di azione hollywoodiano, di alcuni non-sense della trama – sono passati 18 mesi dal licenziamento di Banning e i codici di sicurezza sono invariati? Alla Casa Bianca?! – e delle svolte prevedibili e spesso banali. Il protagonista Mike Banning, l’eroe un po’ sbruffone e reticente all’autorità, sembra la fotocopia mal riuscita del John McClane della saga Die Hard mentre alcune scene sembrano addirittura scopiazzate dallo script di Trappola di cristallo: su tutte, l’incontro di Banning con Forbes (Dylan McDermott), ex agente speciale e collega di Banning, che ricalca fedelmente la scena dell’incontro fra McClane e Hans Gruber.
Quello che salva il film è l’ottimo cast. Gerard Butler, che negli ultimi anni ha alternato film d’azione (RocknRolla, Giustizia privata) a commedie romantiche (La dura verità, Quello che so sull’amore), è credibile nel ruolo dell’eroe che vuole riscattarsi per un errore che gli pesa sulla coscienza: per “riparare” ai suoi sbagli, Banning si butta nella mischia e sfruttando la sua conoscenza della Casa Bianca, diventa l’unica possibilità di salvezza per il Presidente e per tutta l’America. Aaron Eckhart (Il cavaliere oscuro) è il Presidente Benjamin Asher, preso in ostaggio dal gruppo terroristico e imprigionato nel bunker insieme al suo staff, Vice Presidente compreso. È il portavoce della Casa Bianca Trumbull, interpretato dal sempre impeccabile Morgan Freeman, a diventare il Presidente in carica chiamato a gestire la crisi. A 15 anni da Deep Impact (1998) Freeman torna a vestire i panni del Presidente americano, anche se solo pro tempore – normale amministrazione per un attore Premio Oscar che ha impersonato il ruolo di Dio per ben due volte. Anche nei ruoli secondari troviamo un lungo elenco di attori noti: Ashley Judd (Il collezionista) veste i panni della First Lady, ruolo che inizialmente doveva essere affidato a Winona Ryder; Melissa Leo (Premio Oscar per The Fighter) è il Segretario di Stato Ruth McMillan, presa in ostaggio insieme al resto dello staff presidenziale; Radha Mitchell (Melinda e Melinda) è la moglie di Banning, ignara che il marito si sia introdotto nella Casa Bianca; Dylan McDermott (American Horror Story) interpreta l’ex Agente Speciale Forbes. Il risultato finale è un action poco innovativo e intriso di patriottismo, simboleggiato dalla bandiera americana – evviva la fantasia! – crivellata di colpi durante l’attacco aereo, poi buttata a terra con disprezzo dai terroristi e alla fine sostituita con una nuova bandiera che torna a sventolare nel giardino della Casa Bianca. Se volete staccare il cervello per due ore e godervi senza impegno un film ritmato, Attacco al potere - Olympus Has Fallen è il film che fa per voi. Ma, se volete gustarvi un cult movie di tutt’altro livello, riguardatevi per l’ennesima volta Trappola di cristallo con il mitico John McClane: non resterete delusi!