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[Recensione] A.Z.A.B di Alexia Bianchini e Daniela Barisone

Creato il 05 luglio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Recensione

A cura di Fiorella Rigoni

Il BookTrailer

Il sito di A.Z.A.B.

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SINOSSI

Mi sedetti sul divano. Dovevo liberare la mente, dati gli ultimi avvenimenti. I canali televisivi erano diventati solo cinque. In uno pubblicavano film vecchi, e qualche telefilm. Era quello dedicato a noi miseri umani, già tanto che ci fosse. Gli altri erano per zombie. Notiziari e programmi gestiti da loro e nuovi film, con redivivi come attori.

Come previsto i nostri lungometraggi preferiti erano stati banditi: niente Romero, niente TWD, niente morti in piedi che venivano sterminati. Persino i film dove c’era troppa violenza non venivano più inseriti nella programmazione.

Come logico pensare tutto il genere horror era stato anche messo al bando nei negozi. Fortuna c’era ancora il mercato nero dei cd, e con la tua chiavetta potevi farti caricare tutto ciò che volevi.

Erano diventati alla stregua dei pornazzi di un tempo.

Le multe erano salatissime, e se eri spacciatore di film zombeschi ti sbattevano dentro senza mezzi termini.

Buffo pensare come non accettassero ciò che per due anni erano stati. Noi umani avevamo combattuto, ce l’eravamo fatta sotto dalla paura, avevamo perso i nostri cari, a volte li avevamo uccisi con le nostre mani, e non potevamo dimenticare.

Erano stati due anni allucinanti, solo morte e disperazione.

E poi… poi loro si erano destati, il loro cervello aveva ripreso a funzionare, e con nonchalance se n’erano tornati belli belli alle loro case, al loro posto di lavoro.

E noi, dopo un breve momento di euforia, eravamo stati colti da un senso di colpa improvviso…

Quanti ne avevamo ammazzati? Quante volte ci eravamo trovati a fare il gioco del piccione, convinti di sparare a un semplice cadavere?

Tornati a casa però ci si era resi conto in breve tempo che eravamo più fottuti di prima.

Eh sì, non era tutto rose e fiori. I redivivi non sopportavano il nostro odore. Da buoni vegetariano bandirono la carne. Data la maggioranza numerica in ogni dove ci crearono dei ghetti. Il mobbing sul posto di lavoro spinse gli umani a trovarsi altro per sopravvivere.

I negozi che fecero soldi a palate, com’era logico supporre, furono i centri estetici per dare una sistematina ai redivivi e quelli per i poveri umani che scambiavano il loro oro per soldi.

Dicono ci siano rimasti ancora dei baluardi di resistenza, gente rinchiusa in borghi murati, ma la maggior parte delle persone sopravvissute all’Apocalisse aprirono le porte appena saputa la notizia della Cura.

Io e Mary avevamo lasciato subito la baita per tornare in città, per fortuna la nostra casa era già in un ghetto, e strano ma vero trovammo lavoro presso la Zombie Press.

Il lavoro ci permise di venire a conoscenza di strani avvenimenti. Da editor ci trasformammo in detective.

A saperlo avremmo fatto bene a finire la nostra esistenza come montanare.

RECENSIONE

A.Z.A.B. è una storia che parla di zombie. Per quelli di voi che si aspettano un libro horror pieno di sangue e la solita storiella di non morti dove queste orride creature sbavano e mangiano ogni umano che incrociano per strada e la paura la fa da padrone, sarà una vera delusione.

AZAB è tutto fuorché un libro comune.

Le due autrici hanno saputo creare un intreccio incredibile, dove l’ironia la fa da padrone.

La narrazione scorre veloce, mai noiosa e mai scontata. La trama ci catapulta in un mondo irreale, ma dove la quotidianità sorprende sempre.

 Le due protagoniste, Mary e Shelley, sono molto ben disegnate, quasi reali direi. I loro discorsi a volte strampalati ci fanno sorridere, anche se siamo stati appena calati in un mondo che non promette più nessun futuro. I battibecchi e le situazioni al limite del demenziale sono davvero fatti ad arte. Come la costruzione della trama che non lascia nulla al caso.

L’idea di calare due scrittrici di libri horror in un mondo devastato e ormai alla mercé degli zombie è stata un’ottima intuizione. Le avventure delle nostre due belle protagoniste sono frizzanti e ridicole al tempo stesso, ma catturano il lettore per la sferzata di vitalità che riescono a comunicare.

Vi troverete a parteggiare per queste due eroine dai modi bruschi e dall’animo gentile, facendo il tifo per loro. O riderete di loro quando la storia si fa un po’ piccante  e pare sbocciare l’amore tra Mary e Alex, un non morto dal colorito verdastro. Vi ritroverete ancora una volta a sorridere dell’assurdità della situazione in cui le nostre due bravissime autrici hanno messo i loro personaggi.

Lo stile graffiante di Daniela ben si confà a quello di Alexia, le loro parole si fondono sapientemente e danno origine a uno scritto molto accattivante e moderno, senza mai far capire al lettore dove inizia l’una e finisce l’altra.

Ottimo libro, consigliatissimo.


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