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RECENSIONE "BABY DOLL" di Sharon Carter Rogers

Creato il 06 dicembre 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario


Una misteriosa autrice Sharon Carter Rogers viene acclamata dalla critica per il suo romanzo "Baby Doll", vincitore dell'International Book Award della sezione Religious Fiction, che dal 18 novembre 2010 sarà disponibile anche in tutte le librerie italiane. Un thriller soprannaturale che narra la storia di due anime perdute. Una storia di redenzione in cui il lettore sarà coinvolto insieme ai protagonisti. Lei, Baby Doll, è la figlia adottiva di un noto boss della mafia mentre lui, Boy, non sa cosa egli sia o da quanto esista. Lui è un Drifter. 
"Do you see me?" E solo lei può vederlo. 

"Non sono un angelo, e non sono neppure un demone. Non sono un fantasma come ad alcuni piacerebbe credere. Sono un un'anima errante, qualcosa che Dio ha creato nel suo tempo libero e quindi ha dimenticato ai margini della realtà."
RECENSIONE Trama: I Drifters sono un nuovo tipo di creature sovrannaturali, simili ad angeli custodi, che si legano psichicamente ad alcuni esseri umani. Sebbene dotati di un corpo fisico, solo una persona sulla Terra ha la capacità di vederli e percepirli. Uno di loro sta aspettando raggomitolato sulla tomba del suo ultimo compagno umano, ma non è libero di muoversi fino a quando non passerà qualcuno in grado di vederlo. Baby Doll, la figlia adottiva di uno spietato boss, è invece al cimitero per i funerali del suo patrigno, circondata da poliziotti e guardie del corpo. Quando il Drifter e Baby Doll si incontrano, qualcosa scatta tra loro, qualcosa di inspiegabilmente intimo e indissolubile. Stretti nella morsa del pericolo, il Drifter e la sua compagna umana lottano per capire il mondo che li circonda e la propria natura. Mentre Baby Doll non ha alcuna idea di chi siano i suoi veri genitori, perché ha speso tutta la vita come un essere virtuale in cattività, adattandosi al mondo, il Drifter è confuso circa la sua identità e il ruolo che riveste nella vita della donna. I dubbi e i dilemmi che dovranno affrontare li porteranno a scoprire che quanto si è perso non può essere ritrovato...


La mia opinione:
"Baby Doll" è la storia di due anime perse. Una è la figlia adottiva di un noto boss della mafia Charlie Murphy, che quand'era ancora giovanissima l'ha presa con sé strappandola ai propri genitori e chiamandola da allora Baby Doll. L'altro è un essere così disconnesso dal tempo che esiste solo per essere legato a qualcuno, chiunque, che lo renda più reale di quello che in realtà è. Lui è un'anima errante persa nell'eternità, perennemente in attesa di essere ritrovato. Vive ai confini della mente di Dio. Non c'è ne inferno ne paradiso per un'anima errante. Ha vissuto centinaia e centinaia di infanzie. Ed è morto centinaia di volte. E' stato vecchio, giovane e ogni cosa nel mezzo, ma non ha scopo o significato perchè è stato dimenticato da Dio e lui esiste solo in funzione del suo legame. E ora il suo legame era Baby Doll.
Il loro è un incontro fortuito e strano. Baby Doll era al funerale del suo padre adottivo, morto suicida, quando vicino una tomba recente nota un ragazzo rannicchiato su se stesso, sporco e tremante. E' incuriosita da questa strana persona che nonostante il freddo, se ne sta lì incurante e congelare e... aspettare. Ma cosa? Improvvisamente il ragazzo -ma è veramente un ragazzo?- alza gli occhi e pronuncia le due parole che cambieranno il corso delle loro esistenze: Do you see me? Mi vedi? Si, lei lo vede.
Lui non ha un nome e da allora per Baby Doll lui sarà solo Boy. Non sa chi sia veramente questo ragazzo immaginario che solo lei può vedere ma Baby Doll in quel momento di sconforto ha bisogno di qualcuno che la sostenga e... che la aiuti nel suo piano per distruggere L'Organizzazione di suo padre. Egoisticamente costringe Boy ha sostenerla nel suo folle piano perchè altrimenti lei sarebbe solo una misera ragazza contro di loro. Coloro che l'avevano strappata dai suoi genitori, che l'avevano privata del suo nome e dei suoi ricordi. Coloro che obbedivano a Charlie Murphy.
"Baby Doll" è un urban fantasy atipico che affonda il suo significato ultimo nella religione, vuole indagare la presenza di Dio attraverso una storia fantastica di una giovane vent'enne e di un'anima errante. Questo romanzo è un'intensa storia di redenzione e di ricerca di se stessi. Ma allora che cos'è Boy? Cosa sono le anime erranti? Lui è solo un'immagine surreale di cosa significhi essere invisibili così come tante persone nella nostra società di sentono. Essere invisibili ed esclusi tanto da arrivare a pensare che Dio non esista e che ci abbia abbandonati. Baby Doll è il suo alter ego: ricca, agiata, intelligente ma altrettanto senza sostanza. E' un romanzo intenso, appassionato e ricco di spunti di riflessione. Una storia limpida e torbida allo stesso tempo che affascina il lettore e inevitabilmente si è risucchiati dalla storia. Si legge piano, lentamente assaporando ogni pagina, ogni parola ogni significato che l'autrice vuole trasmetterci. "Baby Doll" è un romanzo che ci aiuta a pensare alla vera ragione della nostra esistenza attraverso 2 personaggi che sono uno lo specchio dell'altro: da soli sono perduti ma insieme riescono a completarsi. Con una cornice noir, fantasy e con un pizzico di romance "Baby Doll" è un romanzo assolutamente da leggere!


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