Recensione: Black Ice di Becca Fitzpatrick

Creato il 22 ottobre 2014 da Roryone @colorelibri


Prezzo: € 16,90
E-book: € 14,35
Pagine: 360
Editore: Piemme Freeway
Genere: Thriller
Britt ha passato gli ultimi 8 mesi a prepararsi per passare le vacanze di primavera in montagna con Korbie, la sorella del suo ex e  sperando che facendo le vacanze insieme sia possibile riconquistarlo...
Purtroppo durante il viaggio lei e Korbie vengono investite da una bufera di neve e sono costrette a chiedere aiuto a due perfetti sconosciuti: questa sarà la cosa peggiore che potessero fare e per loro inizia una lunga discesa verso l'inferno!

Fino ad ora non avevo mai letto nulla della Fitzgerald, soprattutto perché non amo molto i libri in cui i protagonisti sono degli angeli e devo ammettere che Black Ice mi è piaciuto abbastanza nonostante qualche "anche se"...

Nonostante abbia letto molte recensioni negative su questo libro ho deciso di leggerlo e vedere un po' come era, in fondo il gusto è una cosa molto soggettiva, inoltre non avendo mai letto nulla di questa autrice non avevo grandi aspettative in merito e credo che questo mi abbia, come dire, "salvata".
Il libro inizia con un breve prologo in cui viene descritto il rapimento di una ragazza e la tragica fine a cui è destinata: queste poche pagine sono la base del libro e la storia di quella povera sventurata, il cui nome è Lauren, è intrecciata saldamente alla trama.
La protagonista principale è Britt e ahimè è odiosa, ma mai tanto quanto la sua migliore amica Korbie, una ragazza ricca, super viziata, snob e anche terribilmente invidiosa, una bambina poco cresciuta che vuole sempre essere al centro delle attenzioni e che è convinta che tutti siano invidiosi di lei... Sinceramente non ho ben capito come lei e Britt facciano ad essere migliori amiche, perché litigano spesso, sono in costante competizione e da come si parlano é chiaro che non si sopportano...
Britt è uno di quei personaggi che non è facile da comprendere, ma devo ammettere che piano piano si riescono a capire molte cose... Molte delle sue azioni sono dettate dal suo orgoglio, dall'essere in continua competizione con Korbie e dal desiderio di sentirsi migliore di lei. È anche una ragazza insicura, cresciuta protetta dal padre e dal fratello, anche se pagina dopo pagina la si vede crescere, maturare e acquistare una forza che lascia a bocca aperta. 
I personaggi maschili sono Calvin e Mason e purtroppo sono poco caratterizzati, di Calvin si conosce poco e nulla e quel poco che alla fine si scopre  deriva dai ricordi di Britt, mentre Mason è un mistero: non basta dire che è un duro che sa benissimo cavarsela da solo o mostrarne i lati romantici e sognatori, perché tutto ciò alla fine non ha nulla di davvero rilevante per capire bene com'è.
La trama può apparire banale, scontata e inverosimile, ma in realtà se lo si legge con cura non è così e le poche "stranezze" non rovinano assolutamente la lettura.
Inoltre ad un certo punto Britt inizia a convincersi di essere "affetta" dalla sindrome di Stoccolma, in realtà sta solo cercando di dare una spiegazione razionale a quello che prova e poiché in un certo senso se ne vergogna e ne ha paura.
Il racconto è ben articolato, la Fitzgerald è riuscita a creare molta suspense e a catturare l'attenzione del lettore, che inizia a fare mille congetture, facendosi coinvolgere dalla storia. 
Purtroppo poco prima della metà del libro si capiscono subito i ruoli dei vari protagonisti, si arriva subito a capire chi è l'assassino che negli ultimi mesi ha ucciso ben tre ragazze e soprattutto è ben chiaro il ruolo di Mason e quale sia la sua identità... In un giallo degno di questo nome non si capisce chi è l'assassino e lo si scopre alla fine con un colpo di scena e in Black Ice i colpi di scena scarseggiano molto!
Altra pecca dell'autrice è che Korbie e Britt nominano spesso Bear, il fidanzato di Korbie, il quale doveva andare in vacanza con lei, ma di lui non c'è traccia e ho trovato strano che una volta al sicuro nello chalet dei genitori Korbie non si domandi che fine ha fatto e che Calvin non dia spiegazioni in merito.
Nonostante tutto ciò il libro mi è comunque piaciuto molto, tanto che alle 3 di notte ero ancora sveglia a leggere. 
Black Ice forse non è all'altezza dei grandi gialli/thriller, ma è comunque un libro molto bello, che non annoia, il lettore resta in continua tensione per tutta la lettura e più va avanti più la storia si fa interessante.




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