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Recensione "Black Moon. L'ombra del cuore" di Keri Arthur

Creato il 07 ottobre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Recensione "Black Moon. L'ombra del cuore" di Keri Arthur

Pubblicato da Valentina Coluccelli Titolo originale: Bound to Shadows Serie: Riley Jenson Guardian Book: 8# Autrice: Keri Arthur Casa Editrice: Newton Compton Collana: Vertigo Pagine: 288 Prezzo: 12,90 Data uscita: 31 maggio 2012 Quarta: Il guardiano del Dipartimento Razze Diverse, Riley Jenson, sa bene cosa può accadere quando la notte scatena gli istinti più feroci. Il caso su cui questa volta è chiamata a indagare, tuttavia, è più inquietante e intricato del solito: in uno dei locali trendy della città, luogo di incontro tra umani e vampiri, sono avvenuti brutali omicidi. Le vittime sono state orribilmente decapitate e il colpevole non ha lasciato nessuna traccia… Mentre Riley si lancia a capofitto in questa nuova indagine, un altro mistero colora di sangue le notti di Melbourne: alcune donne vengono ritrovate uccise, senza che sul loro corpo appaia alcun segno di violenza. Le due serie di crimini non sembrano in relazione fra loro, ma forse sono opera della stessa mano omicida. Come se non bastasse, Riley deve vedersela anche con due agguerriti amanti: Kye Murphy, il lupo mannaro che accende il suo sangue, e Quinn, l’elegante vampiro che ha più di mille anni di esperienza nel sedurre le donne ed esaudire i loro più inconfessabili desideri…

RECENSIONE A un passo dal finale, la Riley Jenson Guardian series di Keri Arthur diventa quello che se fosse stata dal primo o secondo libro l’avrebbe resa una delle saghe urban fantasy per adulti più gradevoli giunte in Italia. Si ha quasi l’impressione che l’autrice proceda in una sorta di litania di ammissioni, correggendo forse il tiro della direzione inizialmente intrapresa, o forse semplicemente facendo approdare la protagonista e la sua opera in generale a una maggiore maturità, come ultima tappa di un progetto di crescita stabilito da principio. Quale che sia il vero motore motivazionale di tali ammissioni, i cambiamenti sono evidenti e, alcuni, decisamente rilevanti. Fa solo sorridere che Riley ammetta che “in passato avev[a] notato come i casi tendevano a essere collegati, perciò adesso non avre[bbe] ignorato possibili legami”, visto che questo convergere dei due plot investigativi si è ripetuto praticamente in tutti i libri ed è stato sempre fonte di confusione per il lettore, che nelle indagini faticava a mantenere gli indizi dell’una e dell’altra separati e spesso coglieva prima della protagonista stessa il nesso tra le due. Ed è forse quasi trascurabile (perché si era capito da un po’) che Riley finalmente dichiari di amare il lavoro di Guardiano, dopo averlo negato e combattuto dalla prima pagina del primo libro.

Ci sono però altre ammissioni che hanno ben altra rilevanza, e investono per lo più i contenuti e la forma del plot romance, rivoluzionandoli. Ad esempio, con frasi come questa:
“O invecchiando stavo diventando tristemente noiosa, oppure il mio lupo sentiva che era troppo pericoloso. O forse avevo finalmente capito che la vera gioia del sesso non stava nel movimento e nel piacere, bensì nelle emozioni che scaturivano quando si incontrava una persona speciale.”
La saga, infatti, era partita con un tag piuttosto spiazzante, essendo il primo esponente del genere arrivato in Italia: si presentava come un urban fantasy per adulti, nel cui intreccio andava continuamente a inserirsi un’abbondante e sempre gratuita presenza di sesso esplicito. Ma se inizialmente poteva considerarsi interessante, o quanto meno curiosa, la soluzione di "legittimare" questa costante presenza di sesso con l'assoluto e insopprimibile bisogno insito nella specie dei mannari di contatti fisici (idea che in qualche modo sollevava il velo della morale dall'atto stesso – il sesso è un bisogno indiscutibile – e faceva della protagonista una disinibita rappresentante della propria specie piuttosto che una donna facile e amorale), già dal secondo libro l’escamotage del sesso ovunque, con chiunque e in qualunque momento, a base delle indagini, a base di ogni tipo di relazione, non poteva che risultare svilente e perdere persino di sensualità (a causa della ripetitività e della mancanza – pure! – di una certa estetica descrittiva). È stato un sollievo, dunque, per chi come me della saga apprezzava le caratterizzazioni e il world building soprannaturale, ma faticava a trovare valore nella sua controparte erotica, rilevare i primi segni di un cammino di crescita – personale e affettiva – della protagonista Riley e, di conseguenza, quelli di una svolta nell’impianto stesso dei libri con un progressivo declassamento del ruolo del sesso, nel quinto volume Embraced by Darkness (Black Moon. L’abbraccio della notte). Il percorso narrativo di questa saga ha conquistato la meta solo dopo alcuni libri – in questo –, tappa dopo tappa: dall’accettazione di Riley di avere due anime – quella di vampiro e quella di lupo – che hanno ciascuna la propria anima gemella, all’abbandono della promiscuità e alla resa al sentimento provato per il vampiro Quinn, che l’autrice le ha fatto negare per tutti i libri dopo aver dato nel primo l’illusione ai lettori più romantici della nascita di una storia d’amore abbagliante. Che sia dovuto alla crescita stilistica dell’autrice o che abbia fatto parte di un progetto ben preciso che lei aveva in mente sin dall’inizio, è stato sicuramente un colpo di genio a livello narrativo l’aver fatto desiderare a Riley per sette libri l’arrivo della sua anima gemella lupo, per poi metterla nelle condizioni di non apprezzarla e rifiutarla quando finalmente fa la sua comparsa nel personaggio di Kye nell’ottavo. E di averle, invece, fatto respingere il sentimento e l’attrazione per Quinn – così diverso, così imperfetto per lei e la sua natura – per poi farle scoprire di amarlo e farle accettare di scendere a ogni compromesso necessario per conciliare le loro differenze. Diventa, allora, commuovente e appagante sentirla parlare così:
“Sentivo il lento battito del suo cuore di vampiro e ogni suo respiro. Poteva anche non essere umano nel vero senso del termine, poteva non essere un licantropo né colui che avevo passato metà della mia vita a desiderare, ma era proprio l’uomo di cui avevo bisogno nella mia vita. Il vampiro con cui volevo trascorrere il resto dei miei giorni. […] Kye poteva anche essere ciò che la mia parte di lupo desiderava, ma quell’uomo, quel vampiro, era tutto il resto. Era la mia notte e il mio giorno e il mio cuore, e non volevo perderlo.”
Insomma, a un passo dalla fine, la Riley Jenson Guardian series da urban fantasy + steamy sex si trasforma definitivamente e completamente in urban fantasy + romance, riuscendo nella bizzarra impresa di raggiungere la meta ultima di un percorso qualitativo tutto in salita, che invece di stancare o annoiare il lettore lo ha portato ad apprezzarla e ad affezionarcisi di più. Proprio quando all’addio finale, purtroppo, manca solo ormai un ultimo capitolo. Un plauso alla Arthur!
LA SERIE - RILEY JENSON GUARDIAN SERIES 1. Full Moon Rising (U.S. 2006) - Black Moon. L'alba del Vampiro (N&C 2010) 2. Kissing Sin (U.S. 2007) - Black Moon. I peccati del Vampiro ( N&C 2010) 3. Tempting Evil (U.S. 2007) - Black Moon. La tentazione del Vampiro ( N&C 2010) 4. Dangerous Game (U.S. 2007) - Black Moon. Il gioco del Vampiro ( N&C 2011) 5. Embraced by Darkness (U.S. 2007) - Black Moon. L'abbraccio della notte ( N&C 2011) 6. The Darkest Kiss (U.S. 2008) - Black moon. Un bacio prima di morire ( N&C 2011) 7. Deadly Desire (U.S. 2009) - Black Moon. Desiderio di sangue( N&C 2012) 8. Bound to Shadows (U.S. 2009) – Black Moon. L’ombra del cuore ( N&C 2012) 9. Moon Sworn (U.S. 2010) - ancora inedito L'AUTRICE: Keri Arthur vive in Australia. I suoi libri e racconti, che spaziano dal paranormale all’urban fantasy, hanno ricevuto diversi riconoscimenti di critica e di pubblico. La Newton Compton ha pubblicato i primi otto capitoli della saga Black Moon.

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