
Trama Sono passati quasi vent'anni da quando il piccolo Billy, allora undicenne, è scomparso, probabilmente vittima del serial killer Arnold Avery, ora in carcere. Eppure, la nonna materna di Steven lo sta ancora aspettando, mentre la famiglia intorno a lei va in pezzi, incapace di superare una perdita così crudele. Per chiudere finalmente i conti con il passato, Steven decide di scrivere ad Avery una lettera anonima, chiedendo indicazioni sul luogo in cui ha sepolto Billy. Ma quando Avery capisce che ha di fronte un bambino, in lui ritorna prepotente l'istinto del killer.
RECENSIONE Quando si parla di Thriller o di Polizieschi ormai ogni lettore è abituato a determinati stereotipi narrativi, più o meno avvincenti, che compongono l’ossatura e il plot del libro. Nel caso di Blacklands molti di questi elementi sono assenti, poiché l'autrice utilizza il genere Thriller come espediente narrativo per parlare di famiglia, perdite e dolore mai del tutto superato. Con vigore e una profonda espressività narrativa, Belinda Bauer trasporta il lettore nella desolata brughiera inglese e nella vita del giovane Steven Lamb, un undicenne che porta con se una profonda inquietudine. Da sempre la sua vita, come quella della famiglia, è stata segnata dalla scomparsa del piccolo Billy, lo zio di Steven. La nonna attende alla finestra che il figlio prediletto ritorni, il suo dolore e rancore è così grande da segnare irrevocabilmente la figlia rimasta.

In un crescendo avvincente di tensione, il lettore viene trasportato nell’anomala quotidianità del giovane Steven e nella claustrofobica mente del serial killer, totalmente intrigato dalle lettere del giovane e dai ricordi che innesca nella sua mente malata.
In questo romanzo d’esordio Belinda Bauer dimostra non solo il suo talento e la sua maturità stilistica, ma soprattutto una sensibilità narrativa estremamente incisiva. Le dettagliate descrizioni dei luoghi diventano metafora di un modo di (soprav)vivere al dolore; con lucida delicatezza, quasi disincantata, l’autrice esterna il desiderio di Steven di vivere una vita normale. Delinea con realismo e empatia i meccanismi psicologici dei vari personaggi e il lettore non può fare ameno di sentirsi trascinare in quel mondo, in quelle atmosfere fredde e dolorose nel quale la famiglia Lamb vive dalla tragedia. Blacklands è un libro potente che trascina inesorabilmente il lettore all’epilogo finale, in un susseguirsi ritmico di momenti distensivi e di suspense. Una lettura inaspettatamente intensa e malinconica, intessuta di dolore e tristezza. Una storia di vita, un thriller atipico e profondo. Decisamente consigliato.