Anche questa settimana torna “Blindspot”, con un nuovo, emozionante episodio. E anche questa volta seguiamo uno dei casi impressi sulla pelle della povera Jane.
Mentre Chao è morto in ospedale (ricorderete, per mano dell’uomo barbuto che sicuramente avremo modo per conoscere a fondo nel corso della stagione), l’FBI si concentra sul caso di un pilota dell’Aeronautica Americana, un certo Gibson. L’uomo, cacciato dal suo posto di lavoro perchè a rischio tradimento di operazioni segretissime, vuole vendicarsi di coloro che lo hanno mandato via. Come prima cosa fa saltare in aria casa sua, e dopo si occupa del colonnello Powers. Tenta poi di uccidere un altro agente di nome Ivan, salvato appena in tempo da Weller e dalla stessa Jane. Avendo tra le mani uno dei droni più pericolosi al mondo, Gibson è quasi inarrestabile ma, alla fine, la squadra riesce a catturarlo e a salvare la bambina che aveva rapito. La puntata, però, termina con uno spaventoso colpo di scena…
La trama dell’episodio è pressoché inutile, in quanto la vera storia, in questo episodio, è l’identità di Jane. Kurt Weller comincia a sospettare di conoscerla e che sia la bambina scomparsa, di nome Taylor, del cui omicidio fu accusato il padre, anche grazie ad una particolare cicatrice sulla nuca della ragazza. Scopriamo così anche un po’ del passato di Kurt, un uomo che ha dovuto convivere con il senso di colpa per la scomparsa di una bambina di appena 10 e con l’angoscia della pena sulla testa di suo padre. Kurt è assolutamente convinto che Jane sia in realtà Taylor, ma lo sapremo per certo solo nel prossimo episodio, grazie al test del DNA.
L’angoscia di Kurt si unisce perfettamente a quella di Jane, che convive con un flashback che la vede uccidere a sangue freddo una suora per impadronirsi di una chiavetta USB. Che la sua perdita di memoria e i tatuaggi siano una sorta di “penitenza”? Questa è la domanda che la giovane donna si pone. E’ tormentata dal dubbio di essere stata una cattiva persona e che, una volta scoperta la verità sul suo passato, non le piacerà affatto la sua reale identità. Inoltre, se come dice Kurt, è Taylor, dov’è stata negli ultimi 25 anni? Ma, soprattutto, come fa ad avere tutte quelle conoscenze: combattimento corpo a corpo, armi da fuoco, primo soccorso, e conoscenza in generale di codici, decifrazioni e lingue straniere?
Insomma, la nuova serie della NBC non delude nel ritmo di questa seconda puntata. La trama non è completamente originale: storie di persone senza memoria che temono di essere state crudeli nel passato non sono una novità, nè della tv nè del cinema. Ma in questo particolare caso, l’interpretazione di Jaimie Alexander rende tutto molto piacevole e credibile, e il suo tormento psicologico ci arriva chiaramente. E’ impossibile non dire che la storia ci tiene incollati allo schermo ma che, soprattutto, la curiosità ci spingerà a vederne puntata dopo puntata, in attesa di altre sconcertanti rivelazioni. Quindi, alla prossima recensione…
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Un ringraziamento speciale a: Jaimie Alexander Italia – Blindspot Italia
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