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Recensione Buona Fortuna di Barbara Fiorio

Creato il 24 marzo 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Gabriella Parisi Cari lettori, oggi parliamo di un romanzo affascinante, che ci porta fra i vicoli di Genova, i caruggi, fra i suoi abitanti e le regole del gioco del Lotto, con una protagonista leale e combattiva, nonostante l'instabilità della sua vita. Pubblicato a febbraio 2013 da Mondadori, Buona Fortuna di Barbara Fiorio conferma il talento di questa giovane scrittrice italiana.
Recensione Buona Fortuna di Barbara Fiorio Autore: Barbara Fiorio Titolo: Buona fortuna Casa Editrice: Mondadori Collana: Omnibus pagine: 200 Prezzo: € 14,90 Data pubblicazione: 5 febbraio 2013 Trama: Margot è una giornalista precaria di 38 anni, collabora con la redazione di un quotidiano genovese dove Giovanna, la caporedattrice, le fa scrivere articoli sugli argomenti più improbabili - dal collegamento tra il Natale e le maschere di carnevale all'arrivo del Circo, dalle mostre di manufatti dei bambini delle medie alle aspettative della gente per il nuovo anno. Nell'ultimo periodo ha solo problemi: la lunga storia con Tormento, il suo problematico fidanzato, è ormai alle battute finali e Diesel, il gatto "abbraccione" che vive con lei da quindici anni, si è ammalato e deve essere soppresso. Ma qualcosa comincia a cambiare quando Margot incontra Caterina, una donna di 83 anni che gestisce una ricevitoria nel centro di Genova. A Caterina succede qualcosa di terribile e si ritroverà incomprensibilmente travolta in uno stritolante meccanismo legale che cerca di toglierle tutto ciò che le era rimasto d'importante: la ricevitoria, l'affetto della gente, la libertà, la reputazione. Per affetto, ma anche per non farsi ingoiare dal baratro in cui si trova, Margot si trasforma in àncora di salvataggio della sua anziana amica e, con l'aiuto di qualche collega e del maresciallo Tommaso Crocetta, riuscirà a capire chi c'è dietro gli eventi che stanno devastando la vita di Caterina. BOOKTRAILER
RECENSIONE Recensione Buona Fortuna di Barbara FiorioProtagonista di questo romanzo non è soltanto Margot, la giornalista free-lance costretta dalla sua caporedattrice Giovanna a scrivere gli articoli più bizzarri; non è Caterina, l'anziana signora che gestisce la ricevitoria del lotto fra i caruggi di Genova, che vede passare ogni genere di umanità dalla sua piccola bottega («So molto dei sogni e dei desideri delle persone, ma so anche molto delle loro ossessioni e disperazioni.»), ma la protagonista di questo romanzo è tutta la città di Genova con i suoi abitanti, la loro brusca essenzialità senza fronzoli, che va dritta al dunque. Persone dall'indole diffidente e sospettosa, riservate per i propri affari, ma pettegole e ficcanaso per quelli degli altri; persone che sanno tuttavia riconoscere i propri torti e chiedere scusa con un gesto anziché a parole. Genova e i suoi caruggi, Genova e la sua umanità, Genova e la sua superbia, Genova e la sua sobrietà. Margot è la donna dei giorni nostri: giornalista precaria, vita affettiva precaria, vita economica precaria.
Quando progettavo il mio futuro non avevo previsto di venire contraddetta dalla vita o forse avevo adottato con troppo candore il cliché standard della donna italiana e davo per scontato che a quest’età avrei avuto un lavoro stabile, un marito stabile e una serenità stabile. E invece.
Recensione Buona Fortuna di Barbara Fiorio L'unico affetto certo della sua vita, il gatto "abbraccione" Diesel la sta abbandonando per via di un tumore. Il fidanzato Tormento (al secolo Mario, ma il suo vero nome è presto dimenticato) sotto la pignoleria e l'intransigenza del matematico, nasconde una doppia vita. Quando Giovanna la manda da Caterina ― un'anziana e simpatica signora che gestisce una ricevitoria del lotto ― Margot rimane affascinata dal mondo delle ricevitorie e dalla saggezza dell'esperienza della donna e, quando la vecchina viene aggredita e finisce all'ospedale, la adotta quasi a voler recuperare un rapporto con la nonna morta, una presenza che Margot aveva dato per scontata, quando ormai è troppo tardi. C'è un giallo che si dipana fra le pagine di questo libro, un imbroglio atto a togliere credibilità e dignità a una persona irreprensibile e c'è la città di Genova pronta a farle il vuoto intorno, salvo poi ricredersi e affollarsi testimoniando il suo affetto e la sua solidarietà. Buona Fortuna è un romanzo agrodolce: c'è l'angoscia per le sofferenze di Diesel, l'indignazione per l'ingiustizia degli errori giudiziari (se di errori si può parlare), c'è il disgusto per il comportamento di Tormento, che continua a voler tenere un piede in due scarpe, sottovalutando con il suo compiaciuto egotismo l'intelligenza degli altri, c'è la delusione per la mancanza di fiducia dei propri simili, il tutto narrato con lo stile ironico e frizzante di Barbara Fiorio, che ci strappa risate, nonostante il retrogusto asprigno di una storia quanto mai realistica.
Recensione Buona Fortuna di Barbara Fiorio In questo carosello di vita genovese entriamo fra i vecchi vicoli con la rubrica di Margot, "Vita ai caruggi" e scopriamo i costumi della Superba riguardo alla lingua, alle abitudini e alla cucina.
Ho escluso di sentirmi sola nella mia ignoranza e deciso che esistono altri miei concittadini all’oscuro del fatto che il gioco del Lotto è nato a Genova, molto tempo prima che a Napoli inventassero la Smorfia per decodificare i sogni da giocarsi. Una notizia che ho ritenuto necessario divulgare. A pensarci bene, in una Repubblica marinara indipendente chiamata “la Superba”, che batteva moneta propria e dove è nata la prima banca, sembra quasi scontata la nascita di un gioco d’azzardo personalizzato.
Recensione Buona Fortuna di Barbara Fiorio E poi ci sono le curiosità sul gioco del lotto e i suoi habitué, che sono uguali eppure diverse in tutte le città d'Italia, con i giocatori che si affidano ai sogni, all'intuito, al calcolo delle probabilità o a disquisizioni filosofiche, con una sapienza antica, quasi una religione, di cui le ricevitorie sono le cattedrali e i gestori gli officianti; una conoscenza che nell'epoca di internet e della meccanizzazione si va, purtroppo, perdendo. La narrazione alterna il racconto spumeggiante di Margot in prima persona alle parti che vedono Caterina protagonista raccontate da una terza persona più sobria e obiettiva. La vita continua, con i suoi piccoli lieto fine e ingiustizie più grandi che continuano a essere perpetrate, con i compromessi e i voltafaccia, i doppi giochi, le astuzie e le ingenuità e soprattutto, il grande e indiscutibile amore di Barbara Fiorio per la sua città, con pregi e difetti, nella sua globalità. Recensione Buona Fortuna di Barbara Fiorio L'Autrice: Barbara Fiorio è nata a Genova 1° novembre 1968. Formazione classica, studi universitari alternativi, un master in Marketing Communication, ha lavorato oltre un decennio nella promozione teatrale prima di fare moltissime altre cose, tipo la portavoce del presidente della Provincia di Genova, la problem solving a budget zero, la testimone di nozze o la scrittrice. Ha pubblicato il saggio ironico sulle fiabe classiche C'era una svolta (Eumeswil 2009) e il romanzo Chanel non fa scarpette di cristallo (Castelvecchi 2011).Buona Fortuna è il suo secondo romanzo. Sito Autrice 

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