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Recensione: "Cinque nuvole colorate nel cielo d'Oriente" di Florina Ilis

Creato il 02 novembre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Valentina Bettio Recensione: Titolo: Cinque nuvole colorate nel cielo d’Oriente Autore: Florina Ilis Collana: Collection of Library of fire Casa editrice: Atmosphere Pagine: 160 Prezzo: € 15 Trama: Sono cinque i protagonisti del romanzo, o per meglio dire, quattro in carne e ossa più un piccolo robot, Qrin. Tutti e cinque si stagliano idealmente come un arcobaleno sopra il cielo del Giappone: il luogo dell'azione è infatti a Tokyo. I personaggi sono due coppie di giovani: la prima formata dalla coppia giapponese, Kiyomi e Ken, sposati, e la seconda da due giovani rumeni, Darie e Lili (quest'ultima approdata in Giappone per trovare lavoro in una delle tante agenzie di accompagnatrici o escort: sarà Ken a presentarla a Darie). Il quartetto intesse un anomalo, sorprendente menage amoroso, poiché i primi sono rispettivamente gli amanti dei secondi. Qrin è il robot, quasi umano, che "vive" nell'appartamento di Darie. A un certo punto, viene ritrovato il cadavere di una donna. Accanto al corpo c'è un biglietto con su scritto un numero di telefono, un indizio che conduce la polizia direttamente all'appartamento in cui abita Darie. Questi, essendo il principale sospettato, viene quindi convocato dall'ispettore Haneda perché riconosca il cadavere di quella donna, che secondo lui è quello di Lili. Darie teme che possa essere sì quello di Lili, perché è da tempo non la vede più e di cui non ha più alcuna notizia. Ma alla fine si convince che non può essere lei. Scopriamo così che Kiyomi è doppiamente infelice e combattuta intimamente. Ken, sposando Kiyomi, in realtà vuole recuperare l'amore perverso, quasi incestuoso, che ha avuto con la propria madre quando era adolescente. RECENSIONE Romanzo particolare questo della Ilis, carico di figure retoriche e denso di concetti da districare, a cui dare la giusta collocazione. Un romanzo complesso che, nonostante il ridotto volume fisico, è denso di contenuti. Un frammento vita, un susseguirsi di eventi vissuti, di volta in volta, dal punto di vista di 5 diversissimi protagonisti, dai caratteri diametralmente opposti e dai complessi schemi di pensiero. È così che ogni piccolo gesto assume nuovi significati e nuove sfumature ogni volta che viene riproposto, in un vortice di connessioni di immensa portata. Non importa quante volte venga rivissuto lo stesso evento: assume sempre una nuova accezione, spesso distante da quello che gli si era attribuito solo poche pagine prima. La medesima storia che si trasforma in una nuova vicenda, diversa eppure uguale a se stessa, come argilla amorfa che prende nuove sembianze a seconda dello scultore che la sta modellando, ma che mantiene inalterati i propri contorni originari. Una prosa poetica e musicale, che richiama tutto il fascino e il mistero del Giappone (anche se l'autrice è di origine rumena, come due dei suoi personaggi). La Ilis plasma le frasi, tinteggiando immagini armoniose, acquerelli delicati in cui perdersi e ritrovarsi. Uno stile affascinante che nasconde abilmente le incertezze e le diffidenze via via che queste insorgono, cullando il lettore con una soave melodia, leggera e sottile, come il vento che soffia tra i rami di ciliegio. La trama desta la curiosità del lettore, ma finisce per diluirsi e rimanere annebbiata dal forte senso di fascinazione che suscita la prosa della Ilis, che dona un carattere univoco e ben tratteggiato ad ognuno dei suoi personaggi, riuscendo comunque ad infondere parte della sua poesia in ognuno di loro. Notevoli introspezioni che affascinano e catturano, rendendo i passaggi che le separano più che altro un contorno di queste mirevoli fasi. Destino e libero arbitrio intrecciano 5 vite in modo impensabile, rendendo quasi impossibile prendere le parti di uno solo dei personaggi: quando, a turno, ognuno di loro comincia a raccontarsi, la sua figura assume nuove sfumature che costringono il lettore a rivedere il proprio pensiero e la propria posizione, sia in positivo che in negativo. Un libro molto particolare che, come già sottolineato, affascina molto più per lo stile che per i contenuti. Piacevole l’idea di iniziare ogni capitolo con una poesia tratta da “La centuria poetica” (Hyaku-nin Is-shū) scritta in hiragana (una dei due tipi di scrittura alla base della lingua giapponese, ndr), con relativa traduzione a piè di pagina anche in inglese. Pecca profondamente negativa, invece, è la mancanza di traduzione di molti termini comuni della lingua e della cultura giapponesi, che potrebbe costringere i non appassionati ad una ricerca sul web al fine di comprenderne il significato: sarebbero state di grande aiuto traduzioni e note esplicative. Recensione: L’AUTRICE: 
Florina Ilis (1968) debutta nel 2000 con il volume Haiku şi caligrame (Haiku e calligrammi), un’inedita combinazione tra poesia e calligrafia. Nel 2001 pubblica il romanzo Coborîrea de pe cruce (La deposizione dalla croce, 2° edizione 2006), mentre nel 2002 è la volta di Chemarea lui Matei (La vocazione di Matteo). Segue nel 2005 Cruciada copiilor (La crociata dei bambini), che conclude la trilogia. Il romanzo è stato insignito del Primo premio per la Prosa dell’Unione degli Scrittori di Romania, il Premio “Libro dell’anno 2005”, offerto dalla rivista România Literară e dalla Fondazione Anonimul, il Premio della rivista Cuvîntul per la prosa e il Premio Radio România Cultural. È stato tradotto in italiano (Isbn Edizioni, 2010). Nel 2006 pubblica il suo quarto romanzo, Cinci nori coloraţi pe cerul de răsărit (Cinque nuvole colorate nel cielo d’oriente), e un volume di teatro, Lecţia de aritmetică (Lezione di aritmetica, ed. Echinox). Nel 2007 è stata insignita del Premio per la Prosa Ion Creangă offerto dall’Accademia di Romania.

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