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Recensione: Come un fiore ribelle di Jame Ford

Creato il 17 dicembre 2013 da Stefi @Giardinorose
Recensione: Come un fiore ribelle di Jame FordTitolo: Come un fiore ribelle
Autore: Jamie Ford
Editore: Garzanti
Pagine: 352
Prezzo: 16,40 euro

La trama


Seattle. È l'alba e il piccolo William si stropiccia i grandi occhi neri. Ancora avvolto nelle coperte, riesce quasi a sentire quelle canzoni sussurrate alle sue orecchie in una lingua antica. Ma è da cinque anni che non ascolta la voce di sua madre. Da quando è entrato nell'orfanotrofio e la disciplina ha preso il posto delle carezze. E l'odio è diventato la regola. Perché William è diverso da tutti gli altri, William è cinese. Eppure oggi è un giorno speciale. È la data fissata per il compleanno di tutti i bambini dell'istituto e finalmente William trova il coraggio di fare la domanda più difficile. Vuole sapere cosa è successo a sua madre. Le parole sono vaghe, ma lasciano intuire una risposta che trafigge il suo cuore come una lama: è morta. William non ci crede. Non vuole arrendersi a questa verità. Lui sa che è ancora viva. E c'è solo una persona con cui confidarsi: Charlotte, una cascata di capelli rossi e la pelle delicata come un fiore. Le sere passate con lei ad ascoltare la radio, a mangiare caramelle alla menta piperita o abbracciati, di nascosto, per paura di un temporale, sono i pochi momenti di felicità per William. Charlotte è l'unica a credergli e insieme decidono di fuggire dall'orfanotrofio per cercare sua madre. Ma ad aspettarli c'è un mondo pericoloso e oscuro. Il mondo violento delle strade di Seattle nei primi anni Trenta. Il mondo proibito dei locali, delle scintillanti insegne dei teatri e dei club. Proprio qui, William incontra uno sguardo che non ha mai dimenticato. Quello di una giovane cantante cinese. Deve scoprire chi è e cosa nasconde. Nessun ostacolo è troppo grande da superare. Ci sono domande che per anni sono rimaste soffocate. E adesso la speranza forse può tornare a crescere. La speranza di essere amati e finalmente al sicuro.


La mia recensione


Dopo Il gusto proibito delle zenzero, Jame Ford ritorna in libreria con un nuovo atteso ed emozionante romanzo Come un fiore ribelle edito dalla casa editrice Garzanti.
Sullo sfondo della grande depressione, dopo il crollo della borsa di Wall Street del 1929, si stagliano le due grandi anime protagoniste di questo racconto: un ragazzo alla ricerca di sua madre ed una donna che vuole fuggire e dimenticare il suo drammatico passato.
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William Eng ha dodici anni, ma da cinque vive in un orfanotrofio a Seattle, insieme a molti altri bambini lasciati lì da famiglie che ormai, a causa della crisi economica, non potevano più prendersi cura di loro.
L’orfanotrofio in cui vive William è una scuola rigida, dove vige una disciplina di ferro, ma dove soprattutto l’individualità di ogni bambino viene annullata, a cominciare dal giorno del compleanno che è per tutti uguale e solo quel giorno possono fare domande sul loro passato ed eventualmente conoscere quelche cosa in più della loro famiglia.
I bambini, per festeggaire il compleanno collettivo, vengono portati al cinema, che tra l'altro era nato da poco in Francia, ma che nel periodo della grande crisi proprio in America, gli verranno applicate le grandi invenzioni come il sonoro! Proprio in questo giorno inizia la storia, William vede, come protagonista del film proiettato, una famosissima attrice di nome Willow Frost, ma che lui associa immediatamente ai ricordi che ancora ha  di sua madre, Song Liu.
Con l’aiuto della sua amica Charlotte, con cui avrà un rapporto eccezionalmente commovente, riescono a fuggire dall’orfanotrofio e ad  andare a trovare questa attrice.
Ford ci rivela i pregiudizi che la società del tempo aveva contro gli asiatici e la drammatica storia raccontata da Liu Song purtroppo non ci porta molto lontano dalle storie che ancora oggi sentiamo  al telegiornale! E’ vero, è un racconto che ci porta indietro nel tempo, ma in cui possiamo vedere la nostra società di oggi.
Per tutta la lettura ho provato un senso di solitudine, di infinita amarezza e tristezza, è un libro travolgente ma  allo stesso tempo lascia un senso di vuoto e quasi di impotenza difronte alle avversità della vita.
E’ un libro che si legge tutto d’un fiato e per me è stato impossibile riporlo immediatamente nella libreria, mi sentivo quasi colpevole nel dover anche io abbandonare William!
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