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Recensione "Con una bomba a mano sul cuore" di Marco Cubeddu

Creato il 21 maggio 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Roberto Gerilli Autore: Marco Cubeddu Titolo: Con una bomba a mano sul cuore Editore: Mondadori Collana: Scrittori italiani e stranieri Pagine: 350 Prezzo: € 16,00
Data di Pubblicazione: 16 Aprile 2013 Trama: Alessandro Spera, il più famoso scrittore italiano, è scomparso. Nessuno sa dove sia fuggito dopo aver fatto irruzione al matrimonio del suo grande amore Mel-In- Wonderland con il surfista australiano Toby Paramor, massacrando a colpi di mitra i futuri sposi e tutti gli invitati. Ora sono passati dieci anni e Spera rompe il silenzio con una lunga confessione che ripercorre la sua vita sregolata, dalle prime esperienze sessuali all'asilo fino ai due anni trascorsi nella Legione Straniera. All'ombra di un amore maledetto e disperato, una vita avventurosa e irregolare, una serie di colpi di scena sempre venati di profonda emozione.
RECENSIONE Lo scorso 16 aprile la Mondadori ha distribuito in tutte le librerie italiane Con una bomba a mano sul cuore, (meglio conosciuto come C.U.B.A.M.S.C., perché la "A" sia puntata non è dato saperlo), romanzo d'esordio di Marco Cubeddu.

Il romanzo è stato definito "stratificato, strapieno, a momenti surreale, ogni tanto politically scorrect, ma proprio bello" e ancora "Scritto così bene che ti sembra di avere a che fare con un giocoliere delle parole". Una presentazione incensante che si è subito rivelata fasulla, dopo nemmeno trenta pagine. Già perché, in verità, C.U.B.A.M.S.C. (ma perché c'è il punto dopo la "A"?) è tutto fuorché un bel libro.

L'autore ha creato un personaggio accattivante, dotato di ironia e protagonista di momenti effettivamente surreali e politicamente scorretti, ma si è dimostrato incapace di narrare la storia in maniera coinvolgente.

La quasi totalità dei fatti vengono raccontanti e non mostrati, i dialoghi diretti si contano sulle dita di una mano e lo stile è involuto e privo di ritmo. Dopo nemmeno trenta pagine il lettore si trova inevitabilmente addormentato sulla sua poltrona, e anche sforzandosi di resistere (con thermos di caffè o flebo di bevande energetiche), il sonno profondo e ronfante rimane sempre vicino, troppo vicino. Arrivare alla fine è un'impresa ardua e lo sforzo non viene comunque ripagato perché la narrazione non cambia e le pagine rimangono sempre imbevute di noia.

Dissezionando la trama ed estrapolando i concetti, si trovano numerosi spunti interessanti, alcuni anche molto divertenti, le proprietà linguistiche dell'autore sono indubbiamente ottime, ma può bastare questo per rendere C.U.B.A.M.S.C. un buon libro? Assolutamente no.

Marco Cubeddu, forse, è veramente un giocoliere delle parole, ma lanciare le parole in aria e farle ruotare non vuol dire essere un bravo scrittore. Un bravo scrittore deve innanzitutto saper narrare la storia, renderla coinvolgente per il lettore, tenere sempre alta la tensione. Cubeddu non riesce a fare nulla di tutto questo, e il suo romanzo è una lettura da consigliare solo al tuo peggior nemico.

Un peccato, perché dando voce al protagonista e scrivendo tutto in prima persona forse sarebbe potuto venir fuori un libro molto divertente.

L'AUTORE Marco Cubeddu è nato a Genova poco prima della caduta del Muro. Dopo il diploma ha frequentato la Scuola Holden a Torino, mantenendosi facendo il pompiere. Sotto vari pseudonimi pubblica regolarmente racconti su 'Nuovi Argomenti'. Studia fotografia e arte contemporanea. C.U.B.A.M.S.C. è il suo primo romanzo.

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