Magazine Cultura

Recensione "Cose da salvare in caso d'incendio" di Haley Tanner

Creato il 13 ottobre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,
ecco il romanzo d’esordio della ventinovenne scrittrice Haley Tanner, in libreria dallo scorso 25 agosto: un libro fatto di tenerezza ma anche di emarginazione e di riconciliazione, di piccole cose e di grandi sentimenti. 


Titolo: Cose da salvare in caso d'incendio 
Titolo originale: Vaclav e Lena 
Editore: Longanesi 
Collana: La Gaja Scienza 
Pagine: 333 
Prezzo: 16,60 € 
Trama: Vaclav ha dieci anni e un sogno: diventare un mago famoso in tutto il mondo. Ma il sogno più grande è fare di Lena, una compagna di scuola molto speciale, la sua incantevole assistente. Nasce così, all’insegna della magia, l’amicizia che cambierà la vita dei due ragazzini. Vaclav vive con i genitori, ebrei russi emigrati nella terra delle grandi opportunità, in un modesto appartamento di Brooklyn dove il boršc ha impregnato del suo odore ogni cosa. Stesse origini ha Lena, che non ha i genitori, abita con una giovane zia sbandata e passa molto tempo da sola. Si esprime soprattutto con le emozioni, perché l’inglese non è la sua lingua madre e spesso non trova le parole giuste. Ma ci pensa Vaclav ogni volta a regalargliele, aiutandola a leggere il mondo quando per lei diventa indecifrabile. Un giorno la madre di Vaclav scopre un segreto sconvolgente sulla piccola Lena. E da quel giorno la bambina sparisce, come per effetto di un numero di magia. Cosa le è successo? Chi si occuperà di lei? Chi la proteggerà? Per sette anni Vaclav, ogni sera, addormentandosi, si porrà queste domande. Finché la sera del diciassettesimo compleanno di Lena riceverà una telefonata che gli rivelerà ogni cosa e cambierà per sempre la sua vita...
RECENSIONE
Vaclav sapeva di dire la verità , Lena sapeva che era una bugia ma le piaceva tanto e ci credette, come se fosse stata una favola, una canzone, una storia della buona notte, un trucco di magia. Amò Vaclav finché non diventò verità, e verità fu.
Sono le battute finali del libro, ovviamente nella sua traduzione in italiano. Al contrario di come sostengo sempre relativamente ai polizieschi, sono partita dalla fine perché la fine era già prevista e l’amore tra i due protagonisti già era predestinato: ma in questo romanzo è il percorso che interessa. Già delineata la storia di questi due ragazzini, cresciuti nel quartiere multirazziale dove ha trascorso l’infanzia quel genio della comicità che è Mel Brooks, tanto per la cronaca, anche lui figlio di una immigrata ucraina e di un immigrato russo (si tratta di Bronwsville, la parte orientale di Brooklyn, ribattezzata la Jerusalem of America). Case linde e tenute in ordine ma che hanno un odore di qualcosa che viene da lontano, che risorge alla memoria, quindi di morto e stantio che risuscita; non è possibile spiegare cosa significhi crescere (per nessun adolescente del mondo) figuriamoci crescere in un ambiente che da generazioni è stato vissuto tra contaminazioni esterne ed interne, a cavallo tra passato e presente della propria famiglia (ancora più difficile se bisogna andare a cercarsela, una famiglia). 
Ci sembra di percepirla sensibilmente l'atmosfera di essere "stranieri" seppure in patria, e fare al contempo parte di una comunità con tutte le sue contraddizioni che convivono con il sentimento di una unione che, come recita il vecchio adagio, fà la forza. Il problema della lingua che non si capisce in un paese straniero (quando anche vi ci sia nati) è una costante nella condizione delle "alterità" culturali (si pensi, ad esempio agli scritti di tanti autori inglesi di nascita ma figli di immigrati dalle ex colonie britanniche).
L’autrice, giovanissima, nelle sue interviste parla di una sua esperienza dolorosa in particolare: la perdita recente del marito e nel racconto crea una commistione di amore, vita e morte che raramente si trova in altri romanzi “freschi come questo. La storia di due ragazzini che si “fanno famiglia” da piccoli, tra i trucchi di magia dei quali Vaclav è appassionato (e Lena è la sua migliore assistente), poi una separazione per qualche tempo ed eccoli di nuovo insieme. Si sono visti crescere a vicenda, lei, ospitata dalla famiglia di lui, con Vaclav che di proposito lasciava in giro piccole cose per far sì che lei se ne potesse appropriare. Tanner utilizza spesso la forma del presente per stilare una sorta di diario della quotidianità, delle inquietudini, soprattutto di Vaclav, nel vedere crescere Lena, nel perderla e ritrovarla. 


Tiene un diario scritto dei suoi pensieri, Vaclav: per sette anni, scrive, dà la buonanotte a Lena e si pone il problema di cosa potrebbe succedere se dovesse smettere (crede addirittura che interrompere questo rito possa far causare la morte di Lena … di nuovo il pensiero della morte). Come in un film, Haley Tanner ci descrive la scena d’amore tra i due a casa di lui, il punto di vista di lei (terrorizzata) e vediamo arrivare la madre di Vaclav che rimane impietrita sulla porta, per poi seguirne le impressioni i pensieri. Se la ricorda la madre di Vaclav, "quella piccola ladruncola" che continuava a rubacchiare nonostante le fosse offerto tutto quel - poco - che avevano da condividere. 


Un romanzo di inquietudine, sicuramente: ma anche di tanta dolcezza e sensibilità, di maturità istintiva ma precoce del ragazzo che sente di dover proteggere e coccolare la sua Lena in virtù di qualcosa della sua vita che non gli è chiaro ma percepisce debba essere un segreto importante. 

L’AUTRICE: Haley Tanner è nata a New York nel 1982, è laureata e ha insegnato inglese in una scuola per bambini stranieri a Brooklyn, dove vive. Cose da salvare in caso di incendio è il suo primo romanzo, con il quale ha incantato gli editori di tutto il mondo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines