RECENSIONE Il profeta mi è sembrata una versione francese rivista del nostro film “Il camorrista. Per quanto sia ben realizzato, ed anche abbastanza curato nella storia, non mi ha lasciato nessuna sensazione. Dopo aver visto film con e, appunto, Il camorrista o anche Gomorra, dopo le sensazioni erano tremende, proprio per il modo in cui erano stare raccontate. Questo invece mi è sembrato uno di quei film americani completamente inventati, che alla fine non ti lasciano un bel niente. Insomma, un film sul genere, fatto abbastanza male.
TRAMA Malik El Djebena ha 19 anni quando viene condannato a sei anni di prigione. Entra con poco o nulla, una banconota ripiegata su se stessa e dei vestiti troppo usurati, che a detta delle guardie non vale la pena di conservare. Quando esce ha un impero e tre macchine pronte a scortare i suoi primi passi. In mezzo c’è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso corso, l’omicidio come rito d’iniziazione, l’ampliarsi delle conoscenze e dei traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove gli affari prendono velocità.
NAZIONE Francia, Italia | ANNO 2009 | GENERE Drammatico | REGIA Jacques Audiard