Di Daniela Merola
Alle scuderie del Quirinale a Roma una grande retrospettiva celebra l’artista FRIDA KAHLO, icona femminile, artista multiforme ed innovativa; con questa mostra viene esposta la parte più bella e vera della donna e dell’artista FRIDA KAHLO, donna tormentata e artista sorprendente divenuta icona di donna emancipata suo malgrado forte con il suo stile personalissimo che celava però una personalità fragile attraverso immagini visionarie. Definita una surrealista ma non lo è mai stata realmente creando il suo stile sofferto e coloratissimo, definendosi lei stessa una “realista” che dipingeva la “sua” realtà. La mostra espone oltre 160 opere delle quali 100 a sua firma tra olii, disegni e acquerelli che ritraggono il suo caleidoscopico universo; inoltre le sono affiancate altre opere del marito Diego Rivera e di altri autori contemporanei a lei vicini come lei fonte di ispirazione che attraversava il surrealismo e il movimento futurista, la mostra riunisce così capolavori provenienti da collezioni private e pubbliche. Spiccano tra questi capolavori gli oltre 40 ritratti e autoritratti che sono diventati l’emblema stesso dell’artista e creato scalpore per il forte impatto visivo e suggestivo; tra i tanti è stato scelto come simbolo della mostra romana “l’autoritratto con collana di spine” del 1940 mai esposto prima in Italia dove l’artista sembra voler mostrare tutte le sue sofferenze e le sue angosce. Molto belli anche i dipinti di paesaggi messicani nei quali la KAHLO è riuscita a fondere in maniera semplice la cultura messicana con una sintesi straordinaria di più simboli sovrapposti; spiccano inoltre le nature morte ricche di colori e di un simbolismo sensuale profetico e i disegni permeati di angoscia dopo la separazione dal marito Rivera. Chiudono la mostra due straordinari realizzazioni: un disegno dove spiccano solo due occhi neri con sul capo una colomba e un ultimo meraviglioso “autoritratto con girasoli”entrambi dipinti dalla KAHLO quando ormai era al termine del suo percorso di vita, ormai stanca e sopraffatta dai dolori fisici, ma questi due dipinti esprimono una forza vitale sublime e sono la degna conclusione di questa mostra romana che celebra FRIDA KAHLO come merita di essere apprezzata, icona indiscussa del novecento, mistica, carnale, pasionaria e ribelle.
DANIELA MEROLA