Recensione: "demon's game

"Demon's Game" di Gena Showalter:
Un guerriero che non sopporta di perdere... Una donna che è una sfida continua...Quella tra Strider, custode del demone della Sconfitta, e Kaia, scatenata Arpia dai capelli di fiamma, sembra una storia destinata al fallimento. Eppure l'attrazione che vibra tra loro è travolgente. E quando lei viene invitata a partecipare ai

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sanguinari Giochi delle Arpie, la presenza e l'amore dell'orgoglioso guerriero diventano fondamentali per superare la dura prova che l'aspetta: vincere o morire. Perché lui, che lo voglia o no, è la sua anima gemella e dunque l'unico che può aiutarla. Ma forse il premio in palio non è quello che loro credono... 
Cosa Penso:Piccolo miglioramento rispetto al libro precedente, “Demon’s Game” mi ha anche divertito rispetto a tanti altri libri della serie.
Protagonisti di questo nono libro dei Signori degli Inferi sono Strider, il custode del demone della Sconfitta e Kaia, la bellissima ed esuberante Arpia dai capelli rossi.
Che i due si sarebbero messi assieme e che ci sarebbe stato un libro dedicato a loro, già si era capito dal pallosissimo libro precedente, quello dedicato ad Amun, custode del demone dei Segreti, e alla cacciatrice Haidee… d'altronde la Showalter mette sempre vari indizi nei suoi libri su quelli che possano essere i prossimi protagonisti delle sue storie e “l’accoppiata vincente”… bene, “l’accoppiata vincente” di questo libro sono proprio Strider e Kaia. 
Accoppiata vincente in ogni senso: i due avevano dato prova di se già in precedenza… i loro incontri/scontri presagivano scintille e delle belle risate.
Così, nel loro libro non hanno deluso i lettori, regalandoci delle scene davvero esilaranti… certo non mancano anche quelle piccanti, anzi in ogni loro parola, circa ogni due frasi c’è sempre il sottinteso legato al sesso… bé dopotutto stiamo parlando di un Paranormal Romance, o ci stiamo o non li leggiamo!!!
Accoppiata vincente, perché sia l’uno, il custode del demone della Sconfitta, sia l’altra, non possono fare a meno di vincere… pena dolori atroci nel caso di Strider, umiliazione e depressione per Kaia. 
Ma… ahimè c’è un MA…
C’è sempre il solito tam tam…
Qua, l’unica coerente con se stessa è Kaia: sa quello che vuole, Strider, ed è disposta ad ottenerlo con qualsiasi mezzo, tranne ciò che possa arrecargli dolore…
Strider invece è più che intenzionato a mantenere le distanze: vuoi che lei abbia fatto sesso con Paris, il custode del demone della Promiscuità, vuoi che stare con lei equivale a una continua sfida, vuoi… vuoi… vuoi…
Ma d’altronde sappiamo tutti come va a finire, no?
Lui si accorge che ne è immensamente attratto - solito copione - … poi si accorge che ne è immensamente geloso… - solito copione - … poi si accorge che la ama alla follia - solito copione - … poi si accorge che per lei farebbe qualunque cosa - solito copione - … poi si accorge che non può vivere senza di lei - solito copione - … tutto questo dopo aver fatto del sesso “bollente” (qui il termine ci sta tutto visto che Kaia e per metà fenice) e stupefacente - solito copione - e poi… vissero tutti felici e contenti… URRA’ URRA’ URRA’!!!
Non avrebbe avuto senso fare un libro su loro due se non avessero avuto il loro “e vissero felici e contenti”… no?
Già!!!
Ma perché, perché, perché…
Perché ‘ste storie sono sempre così scontate?
Perché uno o entrambi i protagonisti non hanno un minimo di dignità o coerenza?
Ma cosa più importante di tutte:
Perché continuo a comprare i libri di questa serie????????  CONSIGLIATO???
Ma che ne so…