Recensione di Chiedi alla polvere
RECENSIONE Appena ho iniziato a vedere questo film, il mio primo pensiero è stato: Sembra la storia di Moulin Rouge. In effetti questa teoria è stata confermata più volte dalla trama, fino al finale che è particolarmente somigliante a l film sopra citato. Forse sarà solo un caso, ma se a Moulin Rouge togli la parte musicale e dalla Francia lo sposti in America, potrebbe veramente somigliare in tutto e per tutto a questo film. La storia per quanto non sia male, a tratti l’ho trovata banale. Niente di particolarmente coinvolgente. Il libro non l’ho letto, però mi è stato detto che è molto più bello del film. Qui di che dire, sarà solo una cattiva trasposizione su pellicola.
TRAMA Nella Los Angeles polverosa della Grande Depressione si incontrano lo scrittore italo-americano Arturo Bandini e la cameriera messicana Camilla Lopez. Lui sogna di scrivere il romanzo della vita, di vestire come William Holden e di amare bionde platinate, lei, più modestamente, di sposare un WASP (White Anglo-Saxon Protestant), di sostituire le huarachas (sandali) coi tacchi e di “correggere” il cognome Lopez in Parker o in Smith. Diversi per estrazione etnica e culturale, davanti alle discriminazione della città californiana finiranno per corrispondersi e per innamorarsi. Bandini, ispirato dalla sua musa, scriverà il romanzo che lo consacrerà al successo.
NAZIONE Stati Uniti | ANNO 2006 | GENERE Drammatico | REGIA Robert Towne
Blocco Gli Appunti - Il mio punto di vista su Film, Telefilm, Teatro, Libri, Anime