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Recensione di Il delfino bianco di Gill Lewis

Creato il 25 maggio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Il delfino bianco di Gill LewisVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Gill Lewis
Pubblicato da:Mondadori
Collana:Contemporanea
Genere:Letteratura per ragazzi
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
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scontato
usato
Trama:

Cornovaglia. Kara è una ragazzina dislessica, figlia di una biologa marina misteriosamente scomparsa nelle Isole Salomone e di un ex pescatore che lavora come cuoco al pub L’Allegra Sirenetta. L’oceano è il suo mondo, un delfino bianco “l’angelo” che la accompagnerà in una duplice battaglia: impedire la vendita della Moana, la piccola imbarcazione costruita dai suoi genitori, e preservare la barriera corallina dai biechi propositi dell’armatore Dougie Evans.


Fino a poco tempo fa, Kara Wood era una bambina felice: nonostante qualche difficoltà di apprendimento, frequentava volentieri la scuola elementare e trascorreva il tempo libero insieme ai genitori, dai quali ha ereditato l’amore per il mare. Il padre Jim lavorava sui pescherecci del ricco signor Evans e la madre Key faceva parte di un’associazione per la difesa delle balene e dei delfini. Questi ultimi, in particolare, l’avevano sempre affascinata, e anche adesso che le cose sembrano essere irrimediabilmente cambiate, essi continuano a comparire nei suoi sogni, confortandola e facendola sentire vicina alla mamma, alla cui scomparsa lei non si è mai rassegnata.

Jim è stato licenziato e si è dovuto adattare alle cucine di un pub, ma i soldi non sono abbastanza e l’unica soluzione che si profila è la vendita della Moana. Per Kara è un duro smacco: anche se zia Bev le ha detto chiaramente che la madre non tornerà più, è certa che un giorno quella barca diventerà nuovamente il rifugio della sua famiglia. Una delfina bianca avvistata nella baia è per lei un “segno” inequivocabile.

A turbare la serenità della ragazzina contribuisce il coetaneo Jake Evans, che oltre a deriderla pesantemente per la sua dislessia, al punto da indurla a disertare sempre più spesso le lezioni scolastiche, le rivela l’intenzione del padre Dougie di ridurre Jim sul lastrico e di appoggiare la reintroduzione della libertà di dragaggio, mettendo a repentaglio i fondali e le specie animali che vi abitano. Inoltre, un giorno, la piccola delfina viene gravemente ferita. Con l’aiuto di Felix, un compagno speciale, Kara tenterà il tutto e per tutto per riportare la tranquillità nella baia e nella propria vita…

La trama de Il delfino bianco segue un intreccio lineare, nel quale si innestano alcune brevi analessi che rievocano il sereno vissuto familiare dei Wood, cui fanno da contrappunto le difficoltà del presente e le fatiche emotive della protagonista.

I riferimenti alla misteriosa sparizione della signora Key, con alcuni sporadici indizi disseminati nel testo, farebbero pensare a un giallo del quale si debba sciogliere l’enigma, ma il finale narrativo appare decentrato rispetto al problema, lasciando il lettore con l’amaro in bocca. D’altro canto, molte domande emerse più o meno direttamente nella prima parte del racconto, rimangono senza risposta: la mamma di Kara torna o non torna? Dougie Evans c’entra qualcosa con la sua scomparsa? A quale clamorosa scoperta giungerà il perspicace Felix utilizzando le sue competenze informatiche? I delfini sono o non sono un segno del destino? L’anziana Penluna, alias la Signora dei Gabbiani, è o non è una veggente? Quest’ultima, insieme ad altre figure secondarie, quali la cuginetta Daisy e lo zio Tom, completa il sistema dei personaggi. Benchè molti la definiscano una strega e altri un’alienata, Kara vi si rivolge per saperne di più sul suo passato. La donna potrebbe costituire un ruolo chiave per lo snodo della vicenda, ma si rivela infine debole quanto la generale impalcatura del libro.

Approfondimento

Merito va però riconosciuto a Gill Lewis nella costruzione degli ambienti, sia esterni (l’oceano, il porto, le spiagge chiare della Cornovaglia) che interni (l’Allegra Sirenetta, la Moana, l’abitazione della signorina Penluna): il lessico specialistico afferente al mondo marittimo e le descrizioni multisensoriali elevano lo spazio ad elemento narrativo, conferendogli una consistenza pari, se non addirittura superiore, a quella di alcuni personaggi (degne di nota le descrizioni del mare visto dalla barca). Inoltre, il romanzo lancia un importante messaggio di sensibilizzazione a favore delle tutela ambientale.

La sintassi prevalentemente paratattica, che determina una lettura facile e scorrevole, e la giovane età della protagonista, rendono Il delfino bianco consigliabile per un pubblico di lettori preadolescenti.

Alessandra Melegatti

About Gill Lewis

Gill Lewis è nata in Inghilterra, nel Somerset, dove attualmente vive con la sua famiglia e un gruppo eterogeneo di animali domestici. Da sempre amante degli animali e dei luoghi selvaggi, ha studiato Medicina veterinaria. Per scrivere Il delfino bianco si è iscritta a un corso di gommone a vela e ha scoperto cosa significa essere ribaltati in acqua gelata con una burrasca di forza sette!

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