RECENSIONE Dopo Borat, Sacha Baron Cohen ritorna a interpretare un personaggio particolarmente bizzarro. Una forte satira nei confronti della dittatura che ha fatto tremare tanti popoli, e che purtroppo ancora continua a far tremare. Una satira anche nei confronti della democrazia, che tanto democrazia in fondo non è. Molti luoghi comuni, volutamente messi in mostra, per un film che sa come far divertire e allo stesso tempo andare a puntualizzare molti fattori. Sicuramente un film che consiglio, che se non altro sa far ridere e passare del tempo piacevolmente.
TRAMA Haffaz Aladeen è il dittatore di Wadiya, paese immaginario del nord Africa. Capriccioso e volubile, il generale e supremo leader partecipa (e vince) alle sue olimpiadi, recita nei suoi film, comanda un esercito di (belle) donne, le colleziona nel suo letto e dentro una polaroid, detesta le bombe spuntate e adora le armi chimiche, ha il vizio delle pene capitali, dei cartoni animati e della Wii. Antidemocratico e orgogliosamente idiota, Haffaz Aladeen è ‘invitato’ dalle Nazioni Unite a dimettersi. Risentito e ostinato a mantenere le redini del proprio paese, partirà alla volta degli Stati Uniti per rispondere davanti al mondo delle proprie (male) azioni. Ma una congiura di palazzo, cambia il corso degli eventi. Sopravvissuto e sostituito da un sosia più scemo di lui, Haffaz Aladeen vagherà per Manhattan, scoprendo i piaceri della democrazia.
NAZIONE Stati Uniti | ANNO 2012 | GENERE Commedia | REGIA Larry Charles