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Recensione di L’alba del pianeta delle scimmie

Creato il 19 settembre 2012 da Sabato83

L'alba del pianeta delle scimmie (2011)RECENSIONE Devo dire che non mi aspettavo molto da questo film, ed invece mi sono dovuto ricredere. Sia tecnicamente che come sceneggiatura, è un film impeccabile. Una trama ben curata, che riesce a metterci dal punto di vista delle scimmie e farci capire il perché della loro reazione. Gli uomini sono esseri avidi, disposti a tutto per il successo e per il denaro. E gli animali? Beh, loro soffrono in silenzio. Ma ecco cosa accade se le leggi della natura vengono modificate, e ad un animale gli viene data la scelta di potersi difendere e ribellare. In genere quando realizzano prequel o sequel, difficilmente il successo riesce ad arrivare. Per questo film non è così. E’ affascinante e coinvolgente, oserei dire quasi più dell’originale stesso. Assolutamente da vedere.

TRAMA Nei laboratori di un’azienda farmaceutica di San Francisco, il giovane ricercatore Will Rodman sperimenta su degli scimpanzé gli effetti di un virus in grado di potenziare i ricettori neuronali e di fornire una possibile cura per l’Alzheimer. Una di queste cavie mostra lo sviluppo di un’intelligenza superiore alla media, ma viene abbattuta assieme alle altre dichiarando fallito l’esperimento quando risponde con aggressività ai tentativi dei medici di sottoporla a nuovi test. Lascia tuttavia nei laboratori un piccolo cucciolo, che Will decide di risparmiare alla soppressione e di accogliere in casa propria. Il tempo passa e dopo qualche anno lo scimpanzé, soprannominato Cesare, dimostra delle straordinarie capacità cognitive, imparando in fretta il linguaggio dei segni e raddoppiando il proprio quoziente intellettivo anno dopo anno. Ma con il suo cervello, cresce anche il bisogno di relazionarsi con un ambiente libero e con una specie all’altezza che non lo tratti da bestia o da mostro.

NAZIONE Stati Uniti | ANNO 2011 | GENERE Avventura | REGIA Rupert Wyatt


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