19 Flares 19 Flares × La mappa dei ricordi perdutiKim Fay
Pubblicato daNeri Pozza
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Genere:Avventura
Pagine:
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La trama:
Nel 1925, a Shanghai, nessuno si chiede perché un forestiero metta piede in città. Si dà semplicemente per scontato che abbia qualcosa da nascondere. A che cosa serve, infatti, un'enclave in cui non occorre esibire alcun visto o passaporto se non a offrire rifugio a diseredati, avventurieri e criminali d'ogni specie desiderosi di una vita nuova? Irene Blum non sfugge alla regola e, nel 1925, arriva a Shanghai col suo bravo segreto da custodire gelosamente e celare a sguardi e orecchi indiscreti.
Ha esordito nel settembre del 2013 la scrittrice di origini statunitensi, Kim Fay, con il romanzo d’avventura “La mappa dei ricordi perduti”, edito da Neri Pozza nella collana “Le tavole d’oro”. Una storia che giunge dall’Oriente e ci riporta a scoprire un regno misteriosamente scomparso. Sono presenti ambientazioni in paesi asiatici, quali la Cina, il Vietman e la Cambogia, che la Fay conosce benissimo, essendo stata autrice di note guide turistiche sull’Asia, nonché creatrice di molti testi che parlano della cultura e della cucina dei paesi dell’est. L’approdo alla narrativa è quindi avvenuto in un mondo a lei congeniale.
Siamo nel 1925 e protagonista della storia è la giovane Irene Blum, che dalla morte dei genitori è stata allevata da Henry Simms, un amico del padre, grande collezionista d’arte, che le ha trasmesso la sua passione per la civiltà khmer. Una vera e propria ossessione, per meglio definirla. La ragazza aspira a diventare curatrice del museo che ha frequentato fin da piccola, ma trame ordite da parte di dirigenti maschilisti, deludono le sue aspettative. Irene si licenzia e vede andare in fumo i progetti di una vita. Il suo morale è a terra quando le si offre l’opportunità di iniziare un’avventura. Simms, ormai anziano, le chiede di seguire le tracce dell’antico tesoro dei khmer, che secondo un diario ritrovato in circostanze oscure, sarebbe nascosto in un misterioso tempio nel cuore della giungla cambogiana. Alcuni rotoli di rame narrerebbero la storia dell’antico popolo, andata perduta a causa della loro cattiva abitudine a conservare gli scritti. Irene accetta la sfida, per un desiderio di rivalsa nei confronti del museo che l’ha rifiutata, alla ricerca di quella fama che le permetterebbe di vendicarsi del torto subito. Se andasse a buon fine, si tratterebbe della scoperta più importante degli ultimi tempi. Inizia così un viaggio durante il quale la ricerca della storia del popolo khmer la porterà a ritrovare sé stessa. Lei e i suoi compagni avranno modo di prendere consapevolezza di sé, perché come scrive l’autrice: “Troppe persone si accontentano di un posto sicuro. Un posto in cui non fanno altro che dormire per poter sognare di vivere”. E poi, riferito al fatto che a volte si può anche non trovare ciò che si cerca, “ È la ricerca in se stessa ad avere importanza. È l’unica maniera di sapere che hai vissuto”.
Una storia di amicizie e tradimenti, in una terra splendida, e al tempo stesso ostile. I membri della spedizione, sono mossi da interessi personali, che difficilmente trovano una condivisione. Attraverso una scrittura scorrevole e lineare, Kim Fay crea un romanzo al limite fra storia e avventura, dove luoghi e paesi esotici si materializzano davanti agli occhi del lettore. Egli ne sente gli odori, ne avverte l’esatto clima. Selezionato come miglior opera prima tra i romanzi finalisti del prestigioso premio Edgar Award 2013, consigliamo questo libro agli appassionati di archeologia e climi esotici, ma non solo. A tutti coloro che considerano la ricerca il motore che fa muovere il mondo.