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Recensione di: La meccanica del cuore di Mathias Malzieu

Da Paperottolo37 @RecensioniLibra

Fin dall’inizio pensavo di non cimentarmi nella lettura di quest’autore, nonostante il titolo del libro mi avesse colpito al primo acchito, poi su consiglio di una mia amica mi convinsi ad acquistarlo e comincio la grande avventura!! Contrariamente alle mie aspettative “la meccanica del cuore” si è mostrato essere un titolo sorprendente, in grado di coinvolgermi e tenermi con il fiato sospeso fino alla fine, la storia narra della nascita di Jack alla fine dell’Ottocento in una notte talmente ghiacciata che il suo cuore è bloccato. Grazie a una levatrice di nome Madeleine considerata da tutti una strega, Jack riesce a vivere, perché la donna inserisce nel suo petto un orologio a cucù. La levatrice diventa la sua mamma protettiva, che cerca di far capire al piccolo che essendo lui diverso dagli altri non può innamorarsi, perché gli ingranaggi del suo cuore non reggerebbero.
Il problema sopraggiunge presto, perché Jack s’infatua di una bambina di nome Miss Acacia, una danzatrice che cade continuamente. L’ha vista solo una volta, ma uno sguardo gli è bastato e dopo quel primo incontro decide di conoscerla, ma lei è sparita. Così il giovane la cerca ovunque e durante il suo viaggio verso la Spagna incontra un mago orologiaio stravagante niente di meno che il famoso mago illusionista George Melies, con quest’ultimo sarà accompagnato per il resto della storia fino alla conquista e della sua ballerina di Flamenco Miss Acacia e lo scontro con il rivale d’amore chiamato Joè lo spilungone, il piccolo Jack riuscirà nel suo intento? Finale completamente per la quale vale la pena di leggere il libro.
Punti a favore: Nell’insieme il testo è abbastanza scorrevole fin dall’inizio coinvolge il lettore con i suoi numerosi colpi di scena, lo scrittore riesce a creare un immagine molto vicina ai lungometraggi di Tim Burton (Nightmare Before Christmas, La sposa cadavere, e Frankenweenie) per la descrizione dei suoi personaggi stravaganti, forse anche per via dell’ambientazione storica del romanzo alla fine dell’ottocento in un epoca vittoriana i cui tratti caratteristici ricordano Alice in Wonderland della Disney sempre diretto da Burton. Il tema centrale del racconto è l’amore, vietato innamorarsi per evitare di rimanere feriti, l’amore è pericoloso per questo “little Jack” viene messo in guardia dalla strega Madeleine, ma nonostante tutto preferisce correre questo rischio per dare sazio alle sue emozioni e sentimenti scaturiti nel suo cuore per la persona amata, la sofferenza, la delusione, la tristezza e la confusione dei sentimenti contrastanti, quali la gelosia, la passione e l’amore stesso vengono evidenziati nel rapporto del protagonista con Miss Acacia, nonostante tutto dalla trama emerge un immagine dell’amore limpida, pura, spensierata ciò viene evidenziato dai consigli che lo stesso George Melies dona al protagonista invitandolo a vivere questo sentimento, senza se e senza ma, forse perché l’amore dovrebbe essere vissuto in questa maniera, da cui emerge anche un immagine quasi autobiografica dello scrittore (leader dei Dionysos uno dei migliori gruppi rock francesi) e di un suo amore passato, all’inizio ricordato con piacere e desiderio e poi finito lasciando un grande insegnamento di crescita, un esperienza con la quale si matura e si cambia; lo stesso “little Jack” acquisisce un nuovo cuore inteso come un nuovo se. Sicuramente il maggior punto di forza è la composizione delle parole, un mix di dolci metafore per descrivere, un incantevole, sofisticato e arguto romanzo, frutto di una mente sopraffina, ciò viene evidenziato in questa parte: “Sicuramente lo zucchero delle parole che mi infila in tasca è gustoso e le lascerei scivolare volentieri sotto la lingua. Tuttavia, mi è sempre più insopportabile guardarla fuggire fra gli interstizi della notte non appena si avvicina l’alba. I tacchi a spillo che sottolineano il tempo dell’allontanamento mi rendono nuovamente insonne.”
Punti a sfavore: La trama è scorrevole senza dubbio, ma il genere non può essere apprezzato da tutti, l’autore tende a creare atmosfere surreali e personaggi fantastici, lo stesso si evince da un altra sua opera: “l’uomo delle nuvole” in un certo senso se abbiamo bisogno di romanticismo e una scossa di forti emozioni la meccanica del cuore può essere il libro giusto, il racconto rapisce e tiene il lettore con il fiato sospeso fino alla fine, credo sia quasi assimilabile ad una piccola fiaba ma per certi versi annoia. Quasi ripetitivo in alcuni dialoghi, come quelli fra “little Jack” e Joè nulla di nuovo, solita rivalità, solita scena e solito copione, dove un tempo c’era lui adesso c’è l’altro, parole sempre nuove nello schema letterario per stupire il lettore e poi alle volte Mathias Malzieu condisce il tutto con parole, parole e parole per dire una sola frase o descrivere una singola scena nella mente del lettore.
Conclusioni finali: La meccanica del cuore di Mathias Malzieu è un romanzo breve ma sicuramente meritevole di essere letto, per chi desidera una lettera semplice, tranquilla e non particolarmente sofisticata, personalmente lo trovato abbastanza piacevole e avvincente, romantico e avventuroso, ma di solito prediligo le trame più sofisticate e intricate, i cui colpi di scena svelano pezzi di un puzzle frutto di filo logico narrato poco per volta, non è questo il caso ma pur sempre un libro bello da leggere.
Recensione di: La meccanica del cuore di Mathias Malzieu


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