I precedenti capitoli della serie Far Cry sono riusciti a catturare una buona parte di videogiocatori con diversi punti di forza. Nel lontano 2004, il primo capitolo stupì per la sua grafica esagerata ed il suo originale gameplay tattico. Quattro anni più tardi, il brand passa da Crytek ad Ubisoft, e le differenze si notavano nella grande possibilità di esplorazione del mondo di gioco, rendendo Far Cry 2 un vero e proprio open world. Ma cosa mancava ai precedenti capitoli? Le note stonate dei primi due episodi indubbiamente colpivano la trama, i personaggi poco carismatici, la struttura di gioco lineare, e la scarsità di missioni. In Far Cry 3 questi aspetti vengono migliorati ed esaltati, trasformando la trama ed i sui protagonisti nel vero punto di forza della produzione.
Vestiremo i panni del giovane Jason Brody, che, intenzionato a trascorrere una vacanza spericolata e piena di divertimento, decide di partire con i suoi amici, la sua ragazza e i suoi due fratelli, per le isole Rook.
Giunti su quest’angolo di natura quasi incontaminata del sudest asiatico, trascorrono i primi giorni all’insegna della bella vita, ignari del fatto che quel paradiso ben presto si sarebbe trasformato in un vero e proprio inferno. La comitiva viene rapita da una banda di pirati che controllano l’isola, capitanati dello psicopatico e folle Vaas Montenegro.
Far Cry 3 è un fps, ed unisce le meccaniche di gioco del suo genere con quelle dei più comuni “sandbox”, condito da un ambiente completamente esplorabile, in cui seminare distruzione con un enorme arsenale di bocche da fuoco. Pistole, fucili a pompa, fucili d’assalto, di precisione, RPG, archi da caccia, lanciafiamme, ed altro ancora, tutto completamente sbloccabile col proseguire della storia o delle missioni secondarie.
Saremo liberi di decidere come e quando attaccare, se in modalità stealth, studiando l’area di combattimento, oppure “alla Rambo”, in maniera più diretta, dando vita a dei spettacolari conflitti a fuoco.
La durata della campagna principale si aggira intorno alle 12-13 ore, il risultato però può variare in base alla capacità del giocatore, ovviamente. A questa vanno aggiunte moltissime missioni secondarie, una discreta modalità multiplayer, ed una storia totalmente distaccata da quella principale, in coop fino a 4 giocatori.
La grande varietà di situazioni rende la storia di Far Cry 3 un susseguirsi di colpi di scena, nella quale il protagonista dovrà non solo cercare di salvare se stesso e i suoi amici, ma dovrà combattere anche con la sua natura da guerriero, in continuo mutamento grazie al contatto con lo stile di vita dell’isola.
Una buona parte della struttura narrativa è retta dal personaggio di Vaas. In assoluto uno degli antagonisti più profondi mai creati nella storia videoludica.
La resa grafica è impressionante, il vagare sull’isola vi lascerà spesso a bocca aperta, anche se i limiti tecnici si notano sulle piccole distanze. Come, ad esempio, le piante che attraversate dal protagonista non compiono nessuno spostamento, oppure la collocazione dell’erba spesso fuori posto. Ma sono comunque piccolezze, che non vanno assolutamente a rovinare l’esperienza di gioco.
Il doppiaggio in italiano è buono, ma se paragonato a quello originale ne esce sconfitto sotto tutti i punti di vista.
PRO: La trama; I personaggi; Le musiche; L’ambiente di gioco; La resa ottima dell’isola.
CONTRO: Pop-up; Alcuni Bug; Multiplayer non eccelso; Non tutto si spiega nella trama principale.
GRAFICA: 8,8
DIVERTIMENTO: 9,6
SONORO: 9,2
LONGEVITA’: 9,2
VOTO: 9,5
GIUDIZIO: Far Cry 3 è un’opera immensa, epica e coinvolgente. Se siete amanti degli fps e degli open world deve essere vostro assolutamente. Uno dei migliori titoli del 2012. Perderselo sarebbe una follia!