La frase chiave del film Multiplex: “Nessuno può nascondersi dentro al mio cinema”
Suspense sì, ma non proprio a prova di adrenalina e cardiopalma per la prima prova thriller del regista Stefano Calvagna, che dopo aver sperimentato il genere drammatico con “L’uomo spezzato”, la commedia con “Guardo il mondo da un oblò” e il film autobiografico con “Cronaca di un assurdo normale”, si misura con una pellicola di genere piuttosto impegnativa.
“Premetto che è un film low budget girato in appena due settimane – puntualizza il regista durante la conferenza stampa – e uscirà in 15 copie; avremmo potuto arrivare a 30 ma i costi sono alti, comunque ci va bene anche così, è un film per gli appassionati del genere. Gli attori sono stati bravissimi e hanno girato con una tempistica ristrettissima e in un unico ambiente, un multisala che potevamo utilizzare solo dalle ore 7 alle ore 14. Siamo comunque soddisfatti, in pochissimi giorni il nostro trailer ha ottenuto 16 mila visualizzazioni”.
La storia si snoda all’interno di un multisala, il Multiplex appunto dal quale trae il titolo il film, nel quale un gruppo di giovanissimi inquieti decidono di trascorrere la notte. Il ventiduenne Niccolò decide insieme a Viola, la sua più cara amica, di andare a vedere un film thriller, genere di cui Niccolò è appassionato. Insieme ad altri quattro amici (la bella Ambra, il figlio-di-papà Valerio, lo spiritoso Mattia e la radical chic Clelia), si incontrano nel più grande Multiplex della città. Raggiunto il gigantesco complesso, sul quale circolano varie sinistre leggende metropolitane, i ragazzi si imbattono nella Guardia del cinema, un uomo dalla maniacalità estrema, che considera sua missione mantenere l’ordine all’interno del multisala. Dopo aver assistito al violento film, il gruppo decide, per gioco e per sfida nei confronti della Guardia, di passare la notte nel cinema, nascondendosi all’interno di esso dopo l’ermetica chiusura della struttura. Così i sei rimangono volontariamente intrappolati nel Multiplex assieme all’ambigua Guardia, in un nascondino mortale.
Interessante l’idea di sviluppare il racconto usando in un alternanza spazi grandi e angusti, questo ha permesso alla storia di avere un ritmo e una tensione costante. La scrittura dei soggetti purtroppo non aiuta il film a decollare, lo sviluppo dei personaggi sul piano psicologico è carente, inoltre il fattore “mistero” che dovrebbe reggere tutto il film s’intuisce fin troppo presto, allentando così l’attenzione dello spettatore sul finale, un po’ scontato. Nel cast Federico Palmieri e i giovanissimi attori Laura Adriani, Lavinia Guglielman, Tiziano Mariani, Gabriele Mira-Rossi, Jacopo Troiani e Francesca Romana Verzano. Calibrate le musiche inquietanti di Claudio Simonetti.
Nelle sale dal 27 giugno
di Katya Marletta