Recensione film “NOAH” di DARREN ARONOFSKY 10 aprile 2014- PRIMAPAGINAONLINE.
Il regista Aronofsky ritorna con il suo stile implacabile con un film bello nel suo complesso, un film controverso, un kolossal epico e monumentale. Il regista mette sempre un tocco suo unico e personale, un visionario come lui che da sempre ai suoi film un’aura speciale, una impronta forte e ossessiva. Ecco la caratteristica principale di questo regista ,“l’ossessione”, e questo film non sfugge a ciò, ne è pregno, un film “ossessionato”e con la presenza possente di Russell Crowe, con il regista Darren Aronofsky già autore del meraviglioso “THE WRESTLER” dove anche in quel film e come in questo il tema dell’ossessione è la caratteristica principale che traina e spinge tutta la trama. Racconta del diluvio universale e di quando il patriarca NOAH riceve da DIO l’ordine di costruire una arca e di salvare gli uomini meritevoli e gli animali e la sua famiglia dal diluvio universale perché LUI ha deciso di distruggere il mondo deluso dall’odio che lo governa. NOAH dovrà affrontare avversità e battaglie contro chi non crede e contro i discendenti di Caino che vogliono impossessarsi dell’arca costruita per salvarsi loro. Una impresa enorme che rende il film aspro e senza sosta, martellante e cupo; è un film particolare, un film “FANTASTICO” ma con un tocco d’autore che solo ARONOFSKY sa dare, con una impronta intimista ma ad ampio raggio, il suo final cut è particolare, è il suo modo di vedere il racconto, è una visione personale della storia bibblica e di NOAH; da qui sono nate varie polemiche, proprio per il tocco suggestivo dato al film, non il solito racconto biblico. Il film è visivamente suggestivo dove si mescola un po’ di tutto, tra new age, e orrore, cattiverie umane e odio implacabile, fantasy con tocchi rari di buonismo, un film completo nella sua possenza. La presenza di RUSSELL CROWE e la sua intensità danno ancor più un tocco forte, il suo NOAH è una figura tormentata per il compito che gli spetta, una figura emblematica con il suo messaggio universale e pacifista contro l’odio dei popoli e contro la cattiveria umana, un messaggio di conciliazione ben definito e descritto dal convincente CROWE. Il film è pregno un po’ di ogni eccesso, non privo di lungaggini e difetti ha comunque un suo equilibrio, una stabilità, un ricompattamento per un racconto comunque complesso, ma ne esce in ogni modo convincente.
DANIELA MEROLA