La saga è finita, o quasi. Dopo un anno di attesa possiamo dire che il ciclo di pellicole sui vampiri giovani, belli e molto pallidi si prepara a diventare un punto fermo all’interno dell’immaginario collettivo adolescenziale, l’unico in grado, oggi come oggi, di stabilire ancora le regole del mercato cinematografico a stelle e strisce. Di fronte ad un fenomeno di tal guisa (molto più di Harry Potter, questo è sicuro), le parole del critico e le sue opinioni sono e rimangono superflue: niente e nessuno potrà impedire a centinaia di giovani, innamorati e non, di farsi nuovamente coinvolgere dalle vicende dell’affascinante Bella e di Edward padre di una graziosa e inquietante bambina. Una cosa è certa: se gli adepti hanno apprezzato il precedente, il più debole e scontato di tutta la saga, non rimarranno delusi dalla conclusione.
C’è davvero tutto, forse anche troppo. Ritornano i drammi esistenziali, la potenza dell’amore per nuove generazioni (un pò troppo carammellato per essere davvero avvincente), la forza dell’amicizia e tante scene d’azione condite di effetti speciali. Anche stavolta, la materia del romanzo viene filtrata e modellata in base alla fruizione di uno spettatore che non richiede troppe pretese da quello che si appresta a vedere, ma che vuole solo convincersi che la saga si avvii ad una epica conclusione celebrata in una spettacolare (questa si) scena di battaglia. Fotografia, montaggio e colonna sonora sono senza dubbio le cose migliori che si lasciano davvero apprezzare, mentre tutto il resto sembra più parente del classico serial televisivo pomeridiano. I due protagonisti, sempre più famosi, ripropongono le loro tacite quanto inconsistenti espressioni, sperando in nuove avventure cinematografiche, possibilmente privi di cerone bianco e si avviano alla leggendaria quanto funesta gloria di attori incastrati nel ruolo che gli ha dato fama. Al pubblico l’ardua sentenza che, senza dubbio, farà il boom al box office.
“A cura di Katya Marletta con la collaborazione di Gabriele Marcello“