Recensione Film - Uomini di parola. Dopo 22 anni, Val (Al Pacino; Il Padrino) esce finalmente di prigione. Ad aspettarlo trova l’amico fraterno di sempre Doc (Cristopher Walken; Io e Annie, Il cacciatore) che lo accoglie in casa e lo asseconda e sponsorizza in ogni suo desiderio. Doc, però, è tormentato da qualcosa che gli impedisce di godersi appieno questi momenti felici. Qualcosa lo turba e lo spingerà a prendere una difficile decisione riguardante proprio il futuro del suo amico…
Uomini di Parola (Stand Up Guys) è una commedia d’azione dura e allo stesso tempo commovente. Parla di vecchi gangster che non vogliono mettersi da parte solo perché considerati antichi, racconta di uomini che vogliono riprendersi il proprio tempo. Bastano infatti poche ore ed il gruppo di amici viene trascinato indietro di vent’anni. Stand up Guys parla soprattutto di amicizia. Val, Doc e Hirsch (Alan Arkin; L’urlo del silenzio, Argo) sono amici di quelli con cui vorresti vivere ogni giorno, o con i quali, in fondo,non ti dispiacerebbe morire. Fisher Stevens (Crazy Love, Just a kiss), regista del film, spiega come sia stato proprio questo elemento ad attrarlo: “Mi sono davvero immedesimato nelle amicizie della storia. Mi piace il tipo di rapporto instaurato tra questi uomini e ho anche pensato che fosse molto divertente, commovente e vero. Il nostro scopo è stato quello di rendere il tutto molto reale.”
Ed è infatti la palpabile verosimiglianza che avvolge questa pellicola che, nonostante situazioni al limite del grottesco e dell’incredibile, ci spinge a credere ad ogni singolo frame. Crediamo che dei settantenni possano stare in piedi per quarantottore a base di sesso, inseguimenti, pallottole e comfort food. Crediamo a tutto questo perché è una bella favola che dà speranza: alla fine l’età che avanza è davvero solo un numero. Ci crediamo anche perché a farcelo credere ci sono degli attori straordinari, una sceneggiatura assolutamente perfetta (scritta da Noah Haidle, al suo primo lungometraggio) ed un’incredibile montagna russa di emozioni. Il tutto sottolineato dalla soundtrack originale firmata Jon Bon Jovi.
Il risultato è epico. Uomini di parola crea la combinazione perfetta, necessaria per confezionare un buon film. Sa esattamente dove sta andando, ma riesce eccellentemente a celarlo fino alla fine, intrattenendo lo spettatore con situazioni esilaranti, ma mai stonate. Una bomba, una vera bomba. Soprattutto se, come me, l’avevate scambiato per un innocuo fiammifero vecchio. Epico.
Dall’ 11 luglio al cinema.
di Mara Telandro