Da un paio di settimane mi piace paragonare gli episodi di questa quinta stagione a quelli della quarta. Ho iniziato questo ottavo episodio convinta che magari sì, mi sarebbe piaciuto come quello della settimana scorsa, ma non avrebbe mai, mai, superato la 4×08 “The Mountain and The Viper”, dove in cinque minuti ci avevano tartassati di ansia, paura, angurie spiaccicate sul pavimento al posto della testa, dove c’erano in bilico i destini di non uno ma addirittura due grandi personaggi…
E invece mi tocca ricredermi e dire che D&D si stanno riprendendo alla grande, dopo un inizio di stagione un po’ moscio. Rimangio quello che ho detto due settimane fa, perché questo episodio mi è veramente (ma veramente) piaciuto. E non parlo di paragone libro-telefilm, perché ormai è superfluo farlo: parlo di quello che sono riusciti a trasmetterci.
Ora, è stato tutto molto interessante, però… credo che paragonato al resto perda un po’ di pathos. Cioè, tre episodi fa avrei apprezzato molto di più quello che ho visto, ma oggi c’è ben altro di cui parlare.
E parliamo di questo altro: abbiamo visto Cersei in prigione. Mi ha fatto un effetto stranissimo vederla ridotta in quel modo, con i capelli scompigliati e i vestiti logori, che stonava parecchio con l’immagine della regina bella, elegante, forte, alla quale eravamo abituati. Fin dal primo momento ha sempre trasmesso quell’aria di superiorità, quella altezzosità, che ce l’hanno fatta odiare/amare. Gente, è così, Cersei la si ama o si ama odiarla, perché è un personaggio così complesso e ricco che non puoi fare altrimenti. Non è un personaggio completamente cattivo, ma neanche lontanamente positivo, e Lena Heady è sempre stata così brava – e continua a migliorare – che non posso fare altro che togliermi il cappello davanti a lei, ancora una volta.
Quello che più colpisce è che, nonostante sia in una cella senza cibo e acqua, lei non ha ancora perso il suo cipiglio. Cersei è ancora lì a minacciare, pretendere, nonostante non sia affatto nella posizione di farlo. Eppure, con lo scorrere dei minuti – pochi, purtroppo – la vediamo per la prima volta spezzarsi quando Qyburn le rivela i suoi capi d’accusa e in sostanza le dice che tutt – Jaime, Tommen – la stanno abbandonando. Forse per la prima volta, ma solo per un secondo, nella sua mente si affaccia la possibilità di un insuccesso, per la prima volta pensa di non farcela, e cede implorando la Septa. Proponendole un titolo, una terra, ricchezze…
Vederla chinarsi sul pavimento per bere la poca acqua rimasta mi ha fatto lo stesso effetto di un albero che dopo una tempesta è spezzato e riverso sulla strada: all’inizio ti dispiace, forse addirittura ti addolora, ma poi pensi che sia arrivato il momento di liberartene perché devi passare ma questo te lo impedisce. Con lei è stato lo stesso: l’ho vista in quel modo, per nulla regale, come la più povera dei poveri, e per un istante non l’ho riconosciuta. Ho provato quasi pena per lei. Poi però ho ricordato che effettivamente è lì dentro per un buon motivo, e il dispiacere che provavo per lei si è dissolto.
Ricordiamo i capi d’accusa: fornicazione (lei e Lancel? Lei e Jaime?), tradimento (non so a che tradimento si riferiscano), incesto (e qui ci sarebbe da ridire), l’assassinio di Robert (e qui non ci piove). Come si difenderà?
N.B. Ricordatevi quel che ha detto Qyburn: “Il lavoro continua”.
Ho rivisto un po’ il Tyrion Lannister delle prime stagioni, quello arguto e dalla lingua sciolta che tanto amavo, che un tempo veniva mosso dalla sicurezza mentre oggi dalla consapevolezza che peggio di così non può andare. Mi piace il loro scambio di battute sui loro padri, il modo in cui lui riesce a incuriosirla (“Se deciderai di non uccidermi ti racconterò perché ho ucciso mio padre”), a giocare con lei smontando tutte le sue sicurezze (“Siamo due persone tremende… le voci corrono”) lusingandola allo stesso tempo. Forse, ma la mia è più una speranza che una certezza, Daenerys ha trovato la persona giusta da tenere al proprio fianco, la persona capace di farle vedere le cose dalla giusta prospettiva – avete visto come in pochi secondi il Folletto le dice di aver fatto bene a riaprire le Fosse e ad aver accettato di sposare Hizdahr, e lei finalmente sembra accettarlo? Indubbiamente Tyrion è un ottimo consigliere, nonostante abbia commesso qualche errore qua e la, e già dopo il loro primo incontro sembra chiaro come il sole quanto l’uno abbia bisogno dell’altra e viceversa. Mi dispiace solo che tutto questo nei libri non sia ancora successo e mi domando se sia solo merito di Peter Dinklage ed Emilia Clarke, ma confido che anche le loro controparti cartacee abbiano un giorno la stessa…sintonia, chiamiamola così. Come si suol dire: sono due facce della stessa medaglia, almeno finora. Magari verrò smentita nei prossimi due episodi, magari il loro incontro si rivelerà fallimentare, ma per ora sono fiduciosa.
Piccola parentesi per Ser MaiNaJorah Mormont, che in tutto questo viene esiliato. Di nuovo. Malato e solo, non gli resta altro da fare che tornare dal padrone per continuare a combattere nelle Fosse. Trovo tutto molto ingiusto: ha rischiato la vita per portarle quel dono, e Daenerys lo accetta ma invece di ringraziarlo lo caccia. Certo, l’alternativa era ucciderlo, però… Diciamo che non so come prenderla. Una parte di me sa che Dany non lo avrebbe mai accettato di nuovo nel suo consiglio, ma un’altra prova molta pena per lui e per la svolta che sta prendendo la sua storia e non lo so, speravo che lei lo perdonasse. Sarà per la prossima.
Altro momento che non c’è nei libri, ma che mi è piaciuto tantissimo: lo scambio tra Sansa e Theon. Non
pensavo che avrei mai visto questo giorno, ma finalmente Theon ha confessato di non avere ucciso Bran e Rickon. Questo non toglie sicuramente gravità a quello che ha commesso: ha pur sempre voltato le spalle a Robb, ha distrutto Grande Inverno e ha ucciso due ragazzini innocenti, però… Però adesso Sansa sa di non essere sola. Non sa che Arya è ancora viva, ma sa che lo sono i suoi fratelli. Non che questi possano esserle di aiuto in qualche modo, ma credo che sapere di avere ancora una famiglia le sarà di aiuto se le cose dovessero peggiorare. E con Ramsay possono soltanto peggiorare.Comunque, davvero, la scena mi è piaciuta molto. Paradossalmente, rivelando a Ramsay l’intenzione di Sansa di scappare, ha cercato di salvarla. La confessione sui due giovani Stark è arrivata improvvisamente, sputata lì come se non vedesse l’ora di dirlo ma allo stesso tempo ne avesse paura: credevo che avremmo visto solo Sansa riversare il suo odio e la sua frustrazione – e non la biasimo – su di lui, ed ero lì a gridare dai Theon, accidenti a te! Parla! Dille la verità, dille che non hai ucciso Bran e Rickon! ma non credevo veramente che lo avrebbe fatto… fino a quando non l’ha fatto. Pensavo che sarebbe fuggito con la coda tra le gambe dopo l’ennesimo insulto, e invece ha sputato il rospo. Spero solo che ora non gli venga in mente di correre da Ramsay per dirgli cos’ha detto a Sansa, perché sarebbero guai. Guai grossi. Bravi Alfie e Sophie, che mi hanno proprio coinvolta. Giuro che per un attimo mi sono pure messa a tremare, complice anche il fatto che dal primo momento in cui lui ha posato gli occhi su di lei ho sperato che questo momento arrivasse.
C’è un personaggio che invece mi convince sempre meno. Olly. Non sembra anche a voi sospetto? Il modo in cui continua a sottolineare quanto odi i bruti? A come abbiano massacrato la sua famiglia senza pietà? Per carità, anche io al suo posto sarei arrabbiata, eh. Però come dice Jon questi non sono tempi normali, e va bene allearsi con il nemico. Il nemico del mio nemico è mio amico.
Mi ha colpito soprattutto l’espressione del ragazzino quando Sam parla di scelte difficili che agli altri sembrano sbagliate ma tu sai essere giuste. Continuo a pensare che non ci sia da fidarsi, e le parole di Sam sembrano avere acceso una lampadina nel suo cervello. Sembrava cercasse una conferma. “Jon torna sempre”… una parte di me teme che Olly non sia poi tanto contento di questo. Una parte di me crede che Olly preferirebbe non assistere al ritorno del Lord Comandante. Teniamolo d’occhio, insomma.
Chiusa questa parentesi, andiamo agli ultimi quindici minuti dell’episodio che sono stati… tutto.
Prima ci hanno tenuti sulle spine con Jon che si butta tra le fauci del leone andando nel cuore di Aspra Dimora, in mezzo a gente che lo vorrebbe morto o che addirittura potrebbe anche mangiarlo. È stato tutto altalenante: prima sembrava che le cose stessero andando male, poi Jon iniziava a parlare e tutti restavano in un certo senso colpiti dalle sue parole, poi qualcuno chiedeva di Mance Ryder e boom, le cose si mettevano di nuovo male. Stavi lì a guardare senza sapere che cosa sarebbe successo e se Jon sarebbe tornato al Castello Nero con entrambi i suoi occhi o meno.
Poi è avvenuto il miracolo, e una parolaccia qui una parolaccia lì i bruti si sono convinti. Bene, ti dici, adesso hanno qualche possibilità contro gli Estranei. Non hanno accettato tutti di partire, ma poco importa, meglio di niente. Sei pure pronto a cambiare scena, a spostarti in un’altra città di Westeros, o andare a Braavos, o a Meereen.
Ma poi succede.
I cani iniziano ad abbaiare. Non c’è bisogno di dialoghi, o di musica: basta soltanto quel suono che ricorda tanto una tempesta in avvicinamento. All’inizio credevo fosse davvero una tempesta, poi una valanga, ma purtroppo mi sbagliavo in entrambi i casi. Il momento peggiore, secondo me, è quello che precede la battaglia, quando i bruti chiudono i cancelli lasciando fuori chissà quanti loro compagni, che cercavano disperatamente di rientrare, consapevoli che lì fuori sarebbero morti. Non so voi, ma io credo che abbiano reso la scena perfettamente: silenzio, gli Estranei si avvicinano; viene presa la decisione di chiudere i cancelli, partono le grida e la musica, che ricorda il ticchettio di un orologio e che non fa altro che aumentare l’ansia; poi all’improvviso di nuovo silenzio. E tu stai lì, a guardare lo schermo e a chiederti cosa sia successo, perché non vedi nulla. Nulla, solo quella palizzata che ti separa dall’orrore, proprio come i personaggi. La scelta di mostrarci quell’orrore attraverso un foro nel muro è geniale, perché lo spettatore sta con il cuore in gola, in attesa, senza sapere cosa lo aspetti. Il tutto è costruito in modo da farti stare proprio male, provi il desiderio di spingere il Thenn a sbrigarsi perché sei curioso ma allo stesso tempo provi la tentazione di distogliere lo sguardo e di ordinargli di stare fermo, perché se non vedi puoi continuare a credere che oltre quel muro non ci sia nessuno. Terribile scena, ma grande (cit.).
Proprio come l’ondata di Estranei che si abbatte sul muro, veniamo investiti da tutto e tutto in una volta: urla, rumori disgustosi, volti…ai quali mancano pezzi.
Non ci sono parole per esprimere come mi sentivo. Per un po’ non sono riuscita nemmeno a guardare, e non tanto per la violenza – siamo abituati a molto peggio – ma per quello che trasmetteva. Metteva proprio paura, sembrava di essere in un incubo, di stare guardando un film dell’orrore, vedevi quella gente combattere e sapevi che non poteva nulla contro di loro, nemici inarrestabili, non potevano sconfiggere quei nemici ma soltanto resistere nella speranza di riuscire a fuggire, quanto meno. A un certo punto credo di aver implorato che finisse tutto e presto, perché proprio non reggevo più quella carica di mostri, paura e ansia.
Ho avuto anche paura per Jon, se l’è vista davvero brutta contro l’Estraneo, ma grazie alla spada di Mormont si è salvato in contropiede. La domanda è: come mai? La spada era forgiata con fuoco di drago?
Per la prima volta ci siamo resi anche conto di quale sia la portata della minaccia costituita dagli Estranei. Sono sempre stati i “nemici oltre la Barriera che un giorno potrebbero attaccarci… o forse no, chi lo sa“. Ma adesso questa minaccia è concreta, e quello scambio tra il Re Della Notte e Jon, il modo in cui si guardano poco prima che lui sollevi le braccia risvegliando i morti… mi ha fatto provare un brivido. Anche due. Perché solo con quello sguardo e quel gesto è riuscito a dire “Vedi cosa so fare? Non puoi niente contro di noi, e stiamo per arrivare”.
Di nuovo, musica e dialoghi sono superflui. Le immagini erano già più che sufficienti.
Accidenti, è questo il Game Of Thrones che mi piace! Persino il lettore non può essere infastidito da una scena del genere, perché è stata girata benissimo, è un grossissimo colpo di scena e ti senti completamente coinvolto, sei in mezzo ai bruti e stai male, male, male, ti si stringe la gola e quasi non riesci a muoverti. Adesso ci siamo.
Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo episodio? Cosa vi aspettate dal prossimo? Per farci un’idea, vi lascio il promo della 5×09, penultima di questa stagione, e naturalmente vi invito a passare dalle nostre fantastiche affiliate. Alla prossima!
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