Pubblicato da
Ossimoro
Che la “maloccupazione” giovanile sia la piaga del nostro tempo è un dato di fatto triste e inesorabile; lo è in Italia e, apprendiamo da questa simpatica BD, a quanto pare lo è anche in Francia. Ce lo racconta con i suoi disegni in stile manga la ventiquattrenne Yatuu (al secolo Cyndi Barbero), fumettista, illustratrice e grafica sopravvissuta a cinque anni di passaggi da uno stage sottopagato a un altro, nell’eterno miraggio di un’irraggiungibile assunzione. E prima di passare alla carta stampata (in Francia la pubblica 12 bis, in Italia Hop Edizioni) ha raccontato la sua esperienza nel suo seguitissimo blog.
Autore: Yatuu (Cyndi Barbero)
Titolo: “Io, laureata, motivata, sfruttata… in stage!”
Titolo originale: “Moi, 20 ans, diplômée, motivée... exploitée!”
Editore: Hop Edizioni
Collana: La vie en rose
Pagine: 96
Prezzo: € 11,00
Trama: Un fenomeno – quello dello stage – che ha cambiato per sempre il modo di intendere il lavoro è raccontato ora in un libro illustrato. Yatuu ha deciso di rendere pubbliche le sue tragicomiche esperienze di lavoro parasubordinato in un divertente e acido fumetto.
RECENSIONE
I lettori italiani non possono saperlo, ma il titolo originale di questo fumetto (“Moi, 20 ans, diplômée, motivée... exploitée!”) occhieggia con un’ironia nera e pervasiva alla traduzione francese di un famosissimo libro di denuncia: si tratta di “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”, che in francese è “Moi, Christiane F., 13 ans, droguée, prostituée.”
L’intento dell’autrice è chiaramente quello di qualificare il lavoro subalterno (nella sua perpetua ripetibilità) come una piaga sociale che dà dipendenza, porta progressivamente allo straniamento fino a intaccare pesantemente l’autostima e la dignità personale dell’eterna stagista, che è mostrata nell’atto disumano di lavorare fino a notte fonda, anche nei weekend, per una paga da fame; tutto per poi venire, neanche troppo gentilmente, messa alla porta sei mesi dopo.
Yatuu ci racconta questo mondo da incubo con grande ironia mista a sarcasmo, con disegni di forte impatto (nella loro semplicità) e solo parzialmente ispirati ai manga giapponesi: il mondo che descrive è una via di mezzo tra il reale e il surreale, tra la linearità del fumetto e la giocosità del libro-game (in alcuni punti il fumetto si “biforca”, mettendo una palla metaforica nelle mani del lettore).
Un libro che in Francia sarà sembrato lo specchio necessario di un malcostume disumano e che, duole dirlo, letto in Italia è inevitabilmente percepito come una storia, se non all’acqua di rose, comunque esemplificativa di una situazione non così drammatica, viste le condizioni (di molto peggiori) in cui versano i laureati in materie “creative” nel nostro paese: giusto per farvi un esempio, chi vi scrive ha 26 anni, è in possesso di una laurea magistrale, ha vinto due premi di studio, ha conseguito il titolo con il massimo dei voti un anno e mezzo fa e, da allora, a tutt’oggi non ha ancora mai svolto un lavoro (o uno stage) retribuito. Neanche minimamente. Considerazioni alla luce delle quali uno stipendio minimo sicuro (come quello che lo stato garantisce agli stagisti in Francia) visto in Italia sembra un miraggio; e la prospettiva di passare cinque anni a saltellare da uno stage all’altro non è poi così terribile.
Dunque un ottimo lavoro di grafica e ironia, consigliato ai precari e agli amanti dei fumetti, che però è essenziale contestualizzare.
E se ci trasferissimo tutti in blocco in Francia?
Questa è chiaramente una provocazione, ma invito tutti i lettori a cogliere quest’occasione per condividere con noi esperienze di lavoro subalterno, storie di precariato e di malcostumi lavorativi all’italiana. Raccontateci le vostre storie!
L’AUTRICE
Cyndi Barbero, che si firma con lo pseudonimo Yatuu in onore dell'amatissimo Giappone, ha trasposto in fumetto il racconto delle sue peripezie lavorative – parasubordinate, potremmo dire – raccolte nel suo blog ancor prima di essere pubblicate.
Scegliendo un'impostazione disegnativa derivata dall'universo dei manga, l'autrice descrive con tratto particolare le speranze, attese, delusioni, frustrazioni e umiliazioni di una generazione costretta a lavorare senza garanzie, senza meritocrazia, senza motivazione.
Magazine Cultura
Recensione graphic novel: “Io, laureata, motivata, sfruttata… in stage!” di Yatuu
Creato il 29 giugno 2013 da Alessandraz @RedazioneDiarioPotrebbero interessarti anche :