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[Recensione] Hipster dixit di Camilla Sernagiotto

Creato il 30 luglio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Hipster dixit di Camilla SernagiottoTitolo: Hipster dixit

Autore: Camilla Sernagiotto

Editore: Fazi Editore

ASIN: B00D184WEI

Prezzo: 1,99 euro (Amazon)

Voto:

[Recensione] Hipster dixit di Camilla Sernagiotto

Trama: Baffi, occhiali, camicie a quadri, cupcake, bretelle, biciclette a scatto fisso, MacBook, skate, indie rock, Sundance Festival… Queste sono solo alcune delle parole chiave che caratterizzano la nuova tendenza dilagante i cui massimi protagonisti sono proprio loro: gli hipster.
Per chi ancora non li conoscesse, trattasi di intellettuali un po’nostalgici che amano fare shopping in boutique vintage o mercatini dell’usato, comprare dischi in vinile, guardare film d’essai, mangiare cibi biologici e sperimentare lo sperimentabile, purché non sia mainstream.
Ma come si fa a trasformarsi in uno di loro?
Ecco la guida per ladies and gentlemen che insegna passo dopo passo a diventare hipster patentati: cosa ascoltare nel proprio iPod, come vestirsi, quali pellicole guardare, che libri leggere, quali negozi/locali/ristoranti frequentare, a quali sport approcciarsi e addirittura di cosa cibarsi!
Tutto quello che avreste voluto sapere sull’hipster* (*ma non avete mai osato chiedere).

Recensione: La prima cosa di cui mi ha colpito questo libro sono i baffi. La seconda è stata “Oh cazzo, questo devo farlo leggere a Ewan” (per chi non lo sapesse, Ewan è un hipster represso) e la terza cosa è stata “inauguriamo l’app del Kindle sull’iPad”.

Con queste premesse, abbinato al prezzo conveniente (good job, Fazi), mi sono avventurata nel magico mondo hipster (dove ho scoperto che almeno a livello cinematografico già lo ero prima che fosse mainstream).

Un manualetto molto divertente dal taglio ironico e sarcastico che non reprime certo molte frecciate, ma che vuole essere anche una sorta di guida. Scopriremo così le marche di abbigliamento più amate dagli hipster, ma ci viene successivamente ricordati che essi si vestono rigorosamente no brand e no logo. Ci verrà mostrato il funzionamento delle tante adorate biciclette a scatto fisso (di cui ho assistito di persona a gente sfracellarsi contro i muri perché le suddette biciclette non hanno i freni), oppure cosa mangiano.

La cosa più carina è però in realtà la guida vera e propria. Perché gli hipster si possono amare, ma si possono anche odiare e di conseguenza evitare. Quale maniera migliore allora di una lista di posti nel mondo più hipster del momento (e con la quale ho scoperto di frequentare spesso)? La lista dei locali più cool o i nomi dei gruppi musicali più apprezzati (quando ho letto il nome degli Electric Six ho avuto un coccolone) fino ad arrivare alla lista dei libri (e qui mi è salito l’odio, perché la letteratura americana con nomi come Mark Twain provoca in me orribili ricordi scolastici) e dei film (I Tannembaum e Correndo con le forbici in mano sono nella mia top ten di film preferiti).

Insomma, una vera e propria guida al mondo hipster, per di più scritta in maniera molto divertente. E ora levatevi quel ciuffo orribile e gli occhialoni neri lasciateli ai nerd.


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