Salve a tutti pelatini !
E’ passato ormai qualche mese dall’ultima volta che uno dei miei articoli ha fatto capolino in primo piano qui sul sito ed ora eccomi qui, pronta a recensire una delle serie più attese del palinsesto autunnale.
Non spreco altro fiato riguardo a quante star hollywoodiane abbiano tappezzato i propri profili social con foto o allusioni all’impazienza di vedere per la prima volta questo show e non importa nemmeno che vi dica quanto entusiasmo ci sia stato alla proiezione del pilot al Roma Fiction Fest, perchè finalmente, dopo mesi di agonia, possiamo gridare “Thank God It’s Thursday !”.
“How To Get Away With Murder” è infatti l’ultima creazione targata Shondaland e inserita nell’olimpo dei capolavori prodotti da Shonda Rhimes, il genio della ABC che ha dato vita ad uno dei telefilm più longevi e seguiti nella storia, un tal “Grey’s Anatomy” che immagino nessuno di voi avrà mai sentito nominare… u.u
Tuttavia ho visto molti fare confusione, la Rhimes non è sceneggiatrice e creatrice di HTGAWM (lo è invece Peter Nowalk), bensì solo l’Executive Producer e questo è ciò che basta per far sì che questo nuovo show completi la triade del giovedì sera della ABC.
Ma bando alle ciance nozionistiche e passiamo all’azione, alle prime impressioni e al primo assaggio di una droga pesante talmente buona, che sai già diventerà la tua rovina !
Finalmente uno show sugli studenti che non parta dai tempi del liceo.
Eh già, perchè molti felefili ormai sono grandicelli e per quanto siano ancora grandi fan e nostalgici degli show degli anni ’90, ormai a più di vent’anni sono un po’ stufi di vedere attori trentenni che pretendono di interpretare ragazzini brufolosi e disadattati di sedici anni.
Inoltre penso di non ricordare nessuna serie tv in cui mi sia potuta identificare riguardo il primo giorno che ho messo piede in università.
Di certo non ero una studentessa di giurisprudenza, ma anche io come Wes, ero l’outsider, quella che proprio non c’entrava nulla nè con la facoltà, nè con il resto dei miei colleghi.
Avete presente quel limbo in cui si trova chi ha sempre amato quel corso di studi, ma sa di non appartenere alla classe sociale che lo frequenta e quindi commette lo sbaglio di non sentirsi tagliato per quella facoltà ?
No ?
Bè, non importa che vi racconti il mio stato d’animo allora, perchè ci pensa già Wes Gibbins al posto mio.
Il ceto dei frequentanti della Middleton University è alto, la maggior parte degli studenti di giurisprudenza poi sa già cosa significa “colletto inamidato” o “avere una scopa nel culo”, ma ormai a quest’età i bulli che ti fanno lo sgambetto il primo giorno di scuola sono stati dimenticati. Tutti sono vulnerabili al College, soprattutto se stai frequentando il corso della professoressa Keating…
Buongiorno !
Non so quali cose terribili avete fatto nella vostra vita fino ad ora, ma di sicuro il karma non è dalla vostra parte se vi hanno assegnati al mio corso.
Dalla sua prima apparizione può dare l’idea di essere un’idra a tre teste, ma in realtà Nowalk dà modo a questa donna di mostrarsi contemporaneamente pugno di ferro e fragile nel solo primo episodio; ma quel che dovremo sempre tenere a mente durante la visione di questo show è che Annalise Keating è prima di tutto un avvocato difensore e questo sarà molto spesso per noi metro di valutazione riguardo le sue azioni.
Inoltre lo stile degli sceneggiatori accontenta sia chi si aspettava uno show non troppo dalle tinte thriller o poliziesce, sia chi temeva sarebbe stato troppo incentrato sui casi legali e quindi indietreggiava alla proposta di vedere il pilot in quanto intimorito da eventuali paroloni incomprensibili o noiosità, perciò NON TEMETE, Viola Davis riesce a recitare magistralmente la sua parte di insegnante, con tanto di steccate agli studenti che le stanno meno simpatici
e di elogi non troppo eclatanti agli studenti che si distinguono per capacità, talento o…illegalità, ma non c’è solo la parte in aula in questo show, anzi !
L’episodio si apre in medias res, con quelli che scopriremo essere i quattro migliori studenti del corso alla fine dell’episodio, intenti a prendere una decisione importante nella notte in mezzo al bosco: il cadavere lo lasciamo dov’è o lo portiamo via ?
Decisione che in quanto a difficoltà assomiglia solo alla scelta della colazione al mattino: fette biscottate e nutella o cereali col latte ?
Dopo un minuto di psicosi collettiva, Wes zittisce tutti, essendo due contro due devono far decidere alla sorte, tirando una moneta: testa prendono il corpo, croce lo lasciano dov’è e direi che ha vinto decisamente croce in quanto qualche fotogramma più tardi vediamo i due ragazzi intenti ad avvolgere in un tappeto stile sushi tiger roll il cadavere di qualcuno.
Presumo che a questo punto la nostra domanda fosse solo una: chi hanno ucciso ?
La vittima la conosceremo più tardi, dopo aver osservato il metodo di insegnamento decisamente fuori dagli schemi di Annalise.
Quale professore di giurisprudenza ammassa i suoi studenti come sardine nel proprio studio legale, mentre la propria assistita fa da cavia al centro del branco ? Qui in Italia direi nessuno visto che gli avvocati sono più intenti a rubare, ma questa è un’altra storia.
Che sia colpevole o innocente non importa, il cliente deve vincere la causa e la professoressa Keating lo sa, sfruttando la sua cattedra come insegnante per avere molti più cervelli impegnati a trovarle nuove prove, nuovi testimoni, nuovi modi per screditare i testimoni dell’accusa e ci riesce.
La prima a sfoggiare le proprie doti da streghetta è Michaela Pratt, ragazza che sembra appena scappata da un episodio di “Gossip Girl” e così presa dai social network che pensa giustamente di usare facebook per scoprire informazioni possibilmente importanti a sfavore della testimone che l’accusa ha posto sul banco in tribunale.
L’assistente della vittima infatti ha dichiarato di aver visto sulla scrivania della presunta colpevole una pillola gialla, ma Michaela comunica alla professoressa che la donna è daltonica e quindi nell’arringa Annalise può usare questa informazione per rendere dubbiose le affermazioni della testimone. Come può essere certa che la pillola fosse gialla se non sa distinguere i colori ?
E così via, ogni testimone ed ogni dichiarazione posta in atto dall’accusa viene trasformata, modificata, plasmata dalla professoressa Keating con l’ausilio dei suoi studenti per volgere il materiale a favore della loro cliente, che ormai tutti allo studio sanno essere totalmente COLPEVOLE.
Il ritmo dell’episodio è incalzante, non dà tempo per farsi troppe domande inutili, è come se Annalise Keating stesse interrogando anche chi guarda, passo dopo passo, per far lavorare la nostra mente e tirarci fuori i giusti quesiti, quelli che ci accompagneranno per ogni episodio e per tutta la stagione.
L’unica cosa forse leggermente fastidiosa è la pausa forzata dovuta ai flashback della notte nel bosco, a mio avviso se fossero stati meno frequenti ma più lunghi li avrei trovati meno invasivi, in ogni caso quel che ci viene sottolineato spesso (e che quindi ci dovremo ricordare spesso) è che l’arma del delitto compiuto dai ragazzi è il “trofeo” che la professoressa consegna allo studente migliore, ovvero Connor Walsh.
Questi è forse lo studente con meno scrupoli e maggiormente disposto a tutto pur di eccellere in questo corso, anche se dietro di lui lo insegue con uno sprint in salita Michaela.
Wes è l’outsider con il talento nascosto (già fiutato dalla stessa Annalise), Laurel Castillo viene assunta allo studio solo perchè o ha già una tresca con Frank, l’assistente della professoressa, o forse l’avrà in futuro, poichè per il resto di grandi capacità non ne ho viste, non ha brillato di ingegno e anzi si è presa proprio lei il rimprovero più odioso da parte della Keating; per ultimo viene Asher Millstone, qualcosa mi dice che nel corso delle prossime puntate si scoprirà che è il classico ragazzo finito in quel corso perchè gli uomini della sua famiglia sono avvocati laureati alla Middleton University da dodicimila generazioni, ma in realtà è solo uno spaccone che non ha portato nulla di utile in tribunale e nell’esercizio in aula dell’arringa si è incaponito sul povero medico che ha confermato che le pillole somministrate alla vittima fossero aspirine, diciamo che per discreditare le prove la prende un po’ troppo da principio…
Di certo non manca il riferimento al sesso in questo show, sia in quanto a mezzo usato per ricavare informazioni non legali
senza fare troppe capriole carpiate nell’annunciare che sarebbe stato un rapporto omosessuale, sia per quanto riguarda i segreti racchiusi nella misteriosa, ma affascinante figura di Annalise Keating, la quale ha un marito bianco (anche qui senza averlo presentato come se fosse uno scandalo, in quanto non lo è e le coppie birazziali ritengo vadano introdotte molto di più nei telefilm), eppure lo tradisce con il detective Leahy, senza avere alcun rimorso a metterlo in imbarazzo davanti alla Corte pur di vincere la causa della propria cliente.
Per questo mi chiedo se nel momento in cui Wes scopre dell’amante e del marito della professoressa, la Keating si sia fatta vedere realmente fragile in quel bagno o se il tentativo di sedurre anche il proprio studente sia stato il primo segno di quell’essere un avvocato difensore pronto a tutto prima di essere una donna, una moglie e una professoressa.
Cosa mi è piaciuto fin’ora ?
Di certo l’umorismo cinico di Connor.
La capacità di Michaela di essere una “bitch” in aula e poi una bimba spaventata dopo aver commesso un guaio.
La volontà di riuscire in questo corso, ma allo stesso tempo di essere un ragazzo onesto di Wes,
la quantità di intrighi che sono stati messi in scena in soli 43 minuti (infatti anche la morte della ragazza scomparsa mi sembra un po’ troppo per il pilot, ma sono certa servirà per sviluppare la trama dei prossimi episodi)
e di certo ora che avrete visto la puntata posso spoilerare senza temere per la mia incolumità che il corpo che i ragazzi bruciano nel bosco è quello di Sam Keating, il marito di Annalise, ora la domanda principale è quindi diventata “perchè lo hanno ucciso?”, ma siamo sicuri che non ci si debba chiedere piuttosto se lo hanno proprio ucciso loro o se stanno coprendo l’omicidio per conto di qualcun’altro, proprio della professoressa ad esempio ?
Prima di lasciarvi volevo solo farvi notare che due attori già noti per alcune serie tv dell’anno trascorso hanno preso parte al cast regular di questo show, ovvero Billy Brown (Nate Leahy), altrimenti conosciuto come Archer in “Hostages” e il più noto Matt McGorry (Asher), che rivedremo nella terza stagione di “Orange Is The New Black” nei panni della dolce guardia carceraria Bennett.
Inoltre lo zampino di Shonda si deve far vedere ed ecco che un pezzo da novanta della scuderia Shondaland ricopre il ruolo di Bonnie Winterbottom, ovvero la splendida Liza Weil.
Se siete anche voi curiosi di scoprire di più riguardo la vicina di dormitorio di Wes e del suo coinvolgimento nella morte della ragazza scomparsa e se anche voi come me avete notato che i conti non tornano, in quanto i ragazzi assunti dallo studio sono cinque, ma a quella notte nel bosco manca all’appello Asher e volete saperne il motivo, non dovete far altro che pregare il signore perchè ci regali un altro giovedì e al grido di #TGIT vi do quindi appuntamento alla settimana prossima, mi raccomando, puntuali in aula e preparati sul prossimo caso da portare in tribunale !!
A questo proposito, vi lascio il trailer della 1×02, “It’s All Her Fault”.
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