Salve a tutti.
Ebbene si, dopo un anno di attesa ed agonia finalmente ci hanno offerto un piccolo assaggio – perché questa prima parte è veramente da considerarsi tale – dell’ultimo film tratto dal romanzo di quella meravigliosa trilogia, quale è la saga degli “Hunger Games”.
POSSA LA FORTUNA ESSERE SEMPRE A VOSTRO FAVORE.
È giunto il momento di ribellarsi alle istituzioni, o meglio alla visione contorta e totalmente discutibile del Presidente Snow ed alla sua idea di “Pace e serenità”.
Quello che ci viene offerto ne “Il Canto della Rivolta” è proprio questo: tutti i distretti di Panem si ribellano nei confronti di quella Capitol City forzosa, appariscente, modaiola, ricca di ogni ben di Dio, la stessa città che pur di non far avanzare del cibo beve intrugli per vomitare e lasciare altro spazio nel proprio stomaco per potersi ingozzare ancora e ancora, mentre negli altri distretti si fatica ad arrivare a fine giornata, sopravvivendo e sfuggendo alla morte di stenti.
Non saremo più immersi nell’atmosfera “contorta” e “ambigua” dei giochi, non c’è un’arena con ventiquattro tributi pronti a morire “per gioco”, non ci saranno stilisti, decorazioni, party, fuochi d’artificio.
È la guerra. E non saranno solo ventitré ragazzi a morire. Gli ospiti d’onore a questi “giochi” saranno Snow e la sua Capitol.
SE NOI BRUCIAMO, VOI BRUCIATE CON NOI.
Il distretto 12 è stato arso al suolo assieme ad alcuni dei suoi abitanti che non sono riusciti a scappare. Stessa sorte è toccata anche a tutti gli altri distretti. Tranne che per uno.
Alla guida di tutto c’è il distretto 13. Lo stesso che sembrava essersi estinto ed ormai raso al suolo da anni, ma che in realtà nel sottosuolo ha dato vita ad un’organizzazione pronta alla ribellione.
Tutto viene pianificato, dettaglio per dettaglio, grazie alla scintilla di ribellione scaturita dalla nostra Mockingjay, colta al balzo dalla sua Presidente di riferimento: Alma Coin (Julienne Moore).
Sapete perché amo particolarmente i film di questa saga? Perchè credo siano tra i pochi che rispettano appieno i libri. Non siamo stati delusi con “Hunger Games”, con “La ragazza di Fuoco” e non succederà neanche con questo. D. Strong e P. Craig sanno il fatto loro ed in qualche modo potrebbero dare ripetizioni a molti sceneggiatori (vedi Harry Potter).
Mi spiego meglio: è vero, il tutto è stato abbastanza lento. Difetto enorme se fosse stato un unico film, ma essendo che gira questa maledetta moda di dividere in due gli ultimi libri delle saghe più famose e bramate a livello mondiale (maledetta questione commerciale), di cui ovviamente ne è stato vittima anche quest’ultimo libro, bisogna guardarlo con ammirazione, per l’importanza che viene dato al dettaglio senza saltare nulla.
In questa prima parte troviamo davvero tutto, persino la scena del canto “L’albero degli Impiccati”. Ammetto che almeno una volta al giorno me la canticchio in testa. E li ci rimane per un bel pò.
…
*Are you, are you, coming to the tree…*
Dopotutto con uno come James Newton Howard non si sbaglia. Tra i migliori compositori musicali assieme a Zimmer secondo me. Piovono complimenti per questa splendida composizione.
Anche Lorde non è stata da meno, ha reso un notevole contributo con una delle colonne sonore.
F. Lawrence – regista di “Gotham”, “Costantine”, “Io sono Leggenda”, “Come l’acqua per gli Elefanti” e “La Ragazza di Fuoco” – mente sensazionale, ha visto lo stesso scenario del libro della Collins (come è già successo col precedente capitolo). Catapultati in un ambientazione degna di ciò che la fa da protagonista: la guerra, con un’ atmosfera completamente grigia, intrisa di paura, ansia, preoccupazione, ma allo stesso tempo con un piccolo barlume di speranza, di voglia di ribellarsi.
Gli attori sono stati tutti degni di nota: Jennyfer non sbaglia un colpo, questa ragazza ha un’arsenale di espressività davvero invidiabile, inoltre abbiamo potuto scoprire anche un altro lato artistico di questa fanciulla: sa cantare! La voce che da inizio al brano “The Hanging Tree” è proprio la sua. Una clap strameritata per la nostra protagonista.
Josh è stato – se mi permettete – da oscar! Ha dovuto abbandonare il ruolo di un Peeta sempre gentile ed incompreso per interpretarne uno completamente torturato, reso pazzo, drogato, sofferente sia mentalmente che fisicamente, mancato per poco alla morte di stenti. Un Peeta che non solo non è più innamorato di Katniss (superficialmente parlando), ma è stato trasformato per ordine di Snow in un’arma da guerra realizzato apposta per far fuori la nostra ghiandaia, talmente carico di odio da vederne un ibrido orripilante ai suoi occhi.
SIGNORINA EVERDEEN, SONO LE COSE CHE AMIAMO DI PIÙ A DISTRUGGERCI.
Certo, l’effetto “dimagrante” al computer lascia un po’ a desiderare a dire il vero, ma la giusta dose di interpretazione di questo ragazzo ha fatto passare il tutto in secondo piano.
Voglio rendervi partecipi di ciò che mi è accaduto: sono andata al cinema con alcuni amici e nessuno di loro ha letto il libro per avere l’effetto sorpresa. Quando hanno visto la scena di Katniss e Peeta, erano tutti in un brodo di giuggiole intriso dal classico effetto vocale “Awwwwwwwwwh <3"><3"><3 <3"><3"><3 ” pensando che ci sarebbe stato lo stesso risultato dell’abbraccio tra Finnick ed Annie. Ero l’unica ( e forse poche altre persone che si contano su di una sola mano) che se la ghignava sotto la sciarpona sapendo cosa sarebbe successo di li a poco.
Lode e tripudio per Hoffman.
La stretta al cuore mentre lo si vede nella sua ultima interpretazione ci ha ricordato come questo grande artista manchi a tutti noi, creando una voragine senza fine sulla scena cinematografica mondiale.
La Moore irriconoscibile
ma con uno sguardo che stende come solo lei sa fare, per non parlare di Anna Bolena O___O
(sorratemi (?), ma per me la Dormer rimarrà sempre quella grandissima bad-ass della Bolena nei Tudor) nei panni della regista Cressida e poi ancora Stanley – sempre impeccabile – , Liam – #facciomoriredispasmiadogninquadratura – ,
Willow, Jena, Jaffrey… Insomma, un cast davvero ben fatto dove anche il lettore dei romanzi (come la sottoscritta) riesce a rivedere i personaggi descritti.
Insomma, c’è a chi è piaciuto, a chi meno, secondo me non è stato affatto male, anzi. Certo, ora come ora però il prossimo Novembre mi aspetto un finale di dimensioni epiche e sensazionali, quelli che di solito vediamo nei film di Nolan per intenderci.
…
Uhm, non sarebbe male se Lawrence e Nolan lavorassero assieme alla conclusione di questa trilogia…
Produttoooooooooooori, a rapporto!
Voto: 7/8
Enjoy, Anna!
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