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Recensione "I sei custodi" di Robert Browne

Creato il 27 agosto 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Valentina Bettio

 

Cari lettori,
cosa succede quando uno sceneggiatore televisivo che ha già collezionato collaborazioni prestigiose decide di scrivere un libro basandosi su una delle proprie passioni? E cosa succede se questa passione non è uno sport o un normale passatempo, ma un’opera quale “Il paradiso perduto” di Milton? Semplice, nasce “I sei custodi” di Robert Browne, un giallo pieno d’azione impacchettato alla perfezione per stupire i lettori

Titolo: I sei custodi Titolo Originale: The paradise prophecy Autore: Robert Browne Casa editrice: Nord Pagine: 402 Prezzo: € 18,60 Trama: Londra, XVII secolo. Il poeta è seduto alla scrivania. Dopo una ricerca durata anni, è riuscito a trovare le sette pagine mancanti. E ha visto la Profezia. Poi sul mondo è calato un sipario nero: come colui che l'ha preceduto - come tutti coloro che l'hanno preceduto -, John Milton è diventato cieco. Ora, però, deve portare a termine un ultimo compito. Il più difficile. Perché lui è stato scelto per difendere l'umanità dalle forze del Male. Perché lui è un Custode... San Paolo, Brasile, oggi. All'inizio sembra un tragico incidente: dopo un concerto, una giovane popstar muore nel suo camerino a causa di un incendio. Ma subito emergono dettagli inquietanti e uno scenario pressoché "impossibile": sebbene il cadavere sia completamente carbonizzato, il resto della stanza non è stato toccato dal fuoco. L'agente speciale Bernadette Callahan è abituata a occuparsi di crimini all'apparenza irrisolvibili, eppure neanche lei si è mai trovata di fronte a un caso tanto enigmatico. Gli unici indizi, infatti, sono un piccolo simbolo satanico impresso sul pavimento e un medaglione antico, raffigurante san Cristoforo. Affiancata dal tormentato professor Sebastian LaLaurie, esperto di letteratura religiosa e di occultismo, Bernadette viene coinvolta in un'indagine che la condurrà lungo una strada impervia. Una strada costellata di riferimenti a un segreto nascosto nel manoscritto originale del Paradiso perduto di Milton: il segreto dei Custodi e delle sette pagine perdute della Bibbia del Diavolo...
RECENSIONE Si possono criticare, apprezzare, evitare, amare… Per chi apprezza il genere, il filone giallo con base religioso/occulta rimane sempre affascinante. Ben lontano dalle teorie e dalle ambientazioni brownesche, I sei custodi” è un buon rappresentante di questo genere. Traendo spunto dall’opera di John Milton, “Il paradiso perduto” – che non è poi necessario aver letto o studiato per poter apprezzare questo libro –, la trama si dipana intorno ad un’improbabile coppia di protagonisti: lo studioso/sensitivo in disgrazia (e sulla via dell’autodistruzione) Sebastian LaLaurie – esperto del estimatore di Milton – e l’agente speciale Bernadette Callahan. Sulle loro spalle grava il destino del genere umano, minacciato non da incidenti nucleari, guerre o catastrofi di vario genere, ma dagli arcangeli, qui visti non in veste angelica ma al pari di demoni, pronti a tentare in ogni modo gli uomini, a riconquistare il paradisco da cui sono stati cacciati e consegnare il genere umano a Lucifero.

Dopo un’iniziale diffidenza, alimentata da una fase introduttiva lenta e non originalissima, il libro si rivela invece coinvolgente e piuttosto ben strutturato: senza perdersi in dettagli eccessivi e divagazioni filosofiche, fornisce un punto di vista studiato per creare la giusta suspance e catturare l’attenzione del lettore. Non c’è che dire: pagina dopo pagina si ha proprio voglia di continuare la lettura per arrivare alla fine della vicenda. 

I personaggi sono ben descritti e caratterizzati, coerenti nel loro modo di comportarsi e nelle loro scelte, e si adattano alla perfezione all’ambientazione del romanzo stesso, in tutte le sue declinazioni. Ovvio, il tocco paranormale/religioso deve piacere – in caso contrario non si può apprezzare la trama – e, come spesso accade, i protagonisti sono un po’ troppo fortunati e “perfetti”, per così dire, ma anche qui sta il gioco: Callahan è un super-agente segreto imbattibile, una 007 in possesso di una lista di abilità così lunga da far invidia alle spie del grande schermo; LaLaurie, nonostante l’animo tormentato, è dotato di un acume fuori dal comune – praticamente mai obnubilato dall’alcol di cui abusa costantemente –, di poteri paranormali che ogni medium sognerebbe e, per concludere, è un super esperto in tuttologia (meglio della cara Wikipedia, non c’è che dire). Sono l’accoppiata perfetta per risolvere un mistero che si tramanda da decine di anni e che centinaia di studiosi in tutto il mondo non sono mai riusciti a penetrare. Scontato? Un po’. Troppo facile? No dai, non così tanto. Piacevole? Sì, senza alcun dubbio!

Continuando la ricerca per “il perfetto libro da ombrellone”, se non siete amanti delle teorie fantasiose, delle rivisitazioni con chiave libera di lettura e delle storie con tanta azione e troppi tasselli che combaciano alla perfezione con relativo poco sforzo da parte dei protagonisti, lasciate perdere. Se siete disposti a leggere un bella avventura con un giallo di fondo da risolvere, ritmi serrati e quel tocco di adrenalina che non guasta mai, senza dare troppo peso alle implicazioni teologiche e prendendo il tutto senza troppa serietà, allora non perdetevi “I sei custodi”.
L’AUTORE:
Robert Browne è un pluripremiato sceneggiatore televisivo che ha lavorato con colossi dell’intrattenimento come Showtime, Viacom, Fox e Marvel. L’interesse per la storia delle religioni e per la teologia, unito al culto che coltiva fin dall’adolescenza per il capolavoro di John Milton, “Il Paradiso perduto”, gli ha ispirato una storia grandiosa sull’eterna lotta tra il Bene e il Male, una storia che poteva essere raccontata soltanto in un romanzo: “I sei Custodi” è quel romanzo.


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