Pubblicato da Valentina Bettio
Cari lettori,
cosa succede quando uno sceneggiatore televisivo che ha già collezionato collaborazioni prestigiose decide di scrivere un libro basandosi su una delle proprie passioni? E cosa succede se questa passione non è uno sport o un normale passatempo, ma un’opera quale “Il paradiso perduto” di Milton? Semplice, nasce “I sei custodi” di Robert Browne, un giallo pieno d’azione impacchettato alla perfezione per stupire i lettori.
RECENSIONE Si possono criticare, apprezzare, evitare, amare… Per chi apprezza il genere, il filone giallo con base religioso/occulta rimane sempre affascinante. Ben lontano dalle teorie e dalle ambientazioni brownesche, “I sei custodi” è un buon rappresentante di questo genere. Traendo spunto dall’opera di John Milton, “Il paradiso perduto” – che non è poi necessario aver letto o studiato per poter apprezzare questo libro –, la trama si dipana intorno ad un’improbabile coppia di protagonisti: lo studioso/sensitivo in disgrazia (e sulla via dell’autodistruzione) Sebastian LaLaurie – esperto del estimatore di Milton – e l’agente speciale Bernadette Callahan. Sulle loro spalle grava il destino del genere umano, minacciato non da incidenti nucleari, guerre o catastrofi di vario genere, ma dagli arcangeli, qui visti non in veste angelica ma al pari di demoni, pronti a tentare in ogni modo gli uomini, a riconquistare il paradisco da cui sono stati cacciati e consegnare il genere umano a Lucifero.
Dopo un’iniziale diffidenza, alimentata da una fase introduttiva lenta e non originalissima, il libro si rivela invece coinvolgente e piuttosto ben strutturato: senza perdersi in dettagli eccessivi e divagazioni filosofiche, fornisce un punto di vista studiato per creare la giusta suspance e catturare l’attenzione del lettore. Non c’è che dire: pagina dopo pagina si ha proprio voglia di continuare la lettura per arrivare alla fine della vicenda.
I personaggi sono ben descritti e caratterizzati, coerenti nel loro modo di comportarsi e nelle loro scelte, e si adattano alla perfezione all’ambientazione del romanzo stesso, in tutte le sue declinazioni. Ovvio, il tocco paranormale/religioso deve piacere – in caso contrario non si può apprezzare la trama – e, come spesso accade, i protagonisti sono un po’ troppo fortunati e “perfetti”, per così dire, ma anche qui sta il gioco: Callahan è un super-agente segreto imbattibile, una 007 in possesso di una lista di abilità così lunga da far invidia alle spie del grande schermo; LaLaurie, nonostante l’animo tormentato, è dotato di un acume fuori dal comune – praticamente mai obnubilato dall’alcol di cui abusa costantemente –, di poteri paranormali che ogni medium sognerebbe e, per concludere, è un super esperto in tuttologia (meglio della cara Wikipedia, non c’è che dire). Sono l’accoppiata perfetta per risolvere un mistero che si tramanda da decine di anni e che centinaia di studiosi in tutto il mondo non sono mai riusciti a penetrare. Scontato? Un po’. Troppo facile? No dai, non così tanto. Piacevole? Sì, senza alcun dubbio!
Continuando la ricerca per “il perfetto libro da ombrellone”, se non siete amanti delle teorie fantasiose, delle rivisitazioni con chiave libera di lettura e delle storie con tanta azione e troppi tasselli che combaciano alla perfezione con relativo poco sforzo da parte dei protagonisti, lasciate perdere. Se siete disposti a leggere un bella avventura con un giallo di fondo da risolvere, ritmi serrati e quel tocco di adrenalina che non guasta mai, senza dare troppo peso alle implicazioni teologiche e prendendo il tutto senza troppa serietà, allora non perdetevi “I sei custodi”.L’AUTORE:
Robert Browne è un pluripremiato sceneggiatore televisivo che ha lavorato con colossi dell’intrattenimento come Showtime, Viacom, Fox e Marvel. L’interesse per la storia delle religioni e per la teologia, unito al culto che coltiva fin dall’adolescenza per il capolavoro di John Milton, “Il Paradiso perduto”, gli ha ispirato una storia grandiosa sull’eterna lotta tra il Bene e il Male, una storia che poteva essere raccontata soltanto in un romanzo: “I sei Custodi” è quel romanzo.