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Recensione: Il canto delle parole perdute

Creato il 16 gennaio 2014 da Penny
  Recensione: Il canto delle parole perdute   Il canto delle parole perdute di Andrés Pascual
Prezzo di copertina: € 16,40 Editore: Corbaccio Collana: Narratori Corbaccio
Data di pubblicazione: Ottobre 2012 Pagine: 396, rilegato Titolo originale: El haiku de las palabras perdidas
Lingua originale: Spagnolo
Traduzione: S. Bogliolo
Genere: Letteratura straniera contemporanea, storico
«Il racconto meraviglioso di un grande amore.»

  Nagasaki, agosto 1945. Kazuo, un ragazzo occidentale adottato da una famiglia giapponese, e Junko, figlia di una maestra di ikebana, si sono ripromessi di incontrarsi su una collina per suggellare il loro amore adolescente con un haiku. Pochi minuti prima dell'appuntamento, la bomba atomica trasforma la città intera nell'inferno. Tokyo, febbraio 2011. Emilian Zäch, architetto svizzero in crisi, funzionario delle Nazioni Unite e sostenitore dell'energia nucleare, conosce una gallerista di arte giapponese ossessionata dall'idea di rintracciare il primo amore della nonna. Due storie parallele, destinate a incrociarsi in un finale che sorprende. Un libro sulla forza dell'amore capace di superare ogni cosa. Una storia di speranza e determinazione, di abbandono e di coraggio, un romanzo sull'importanza di non dimenticare le tragedie del passato per affrontare le sfide del presente e scrivere il nostro futuro.
Recensione: Il canto delle parole perdute
Il romanzo inizia con una promessa d'amore (lo scambio di haiku e un bacio) tra due ragazzini, Kazuo e Junko, il giorno di una delle più grandi tragedie dell'ultimo secolo, l'olocasto nucleare di Nagasaki, per poi portare bruscamente il lettore ai tempi nostri, precisamente nel 2011, con protagonisti altri due innamorati, Emilian, architetto, e Mei, una gallerista giapponese.
A differenza di Kazuo e Junko, il loro amore è lento a sbocciare (casualmente il nome Mei significa germoglio, inizio), ma diventa sempre più forte grazie alle affinità che legano i due: i discorsi sull'energia nucleare, ma soprattutto la ricerca dell'amore perduto della nonna di Mei, che coinvolge sempre di più Emilian.
Il parallelismo è, secondo me, il tema dominante del libro: in primis, quello tra le due storie d'amore, poi c'è quello storico, con due differenti periodi, ed infine quello etico relativo all'uso o meno dell'energia nucleare, a sua volta collegato con i due disastri di Nagasaki e Fukushima.
L'autore ha creato una storia veramente ben strutturata, fondata su personaggi che è impossibile non amare, e portando alla ribalta tematiche di purtroppo si è sempre restii a parlare.
Da leggere.
 
Durata della lettura: 8 giorni Bevanda consigliata: thé aromatizzato alla cannella
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Recensione: Il canto delle parole perdute
"Una storia d'amore che sfida il tempo e gli ostacoli."
Andrés Pascual. Laureato in Diritto all'Università di Navarra, dal 1992 è avvocato a La Rioja. Grande amante della musica, è pianista di formazione classica, ma anche cantante rock ed è stato membro di diverse band musicali.
Viaggiatore instancabile, ha tratto dai luoghi che ha visitato molti spunti per le sue opere letterarie. I diritti della sua opera prima (El guardián de la flor de loto - Il guardiano dei fiori di Loto, Mondadori Omnibus 2009), che ha venduto più di 100.000 copie in Spagna ed è stato tradotto in molte lingue, sono stati acquistati da una casa di produzione americana e presto la storia diventerà un film.
El compositor de tormentas, finalista al VIII Premio de Novela Ciudad de Torrevieja, ha avuto lo stesso successo internazionale, con edizioni in tedesco, polacco, portoghese.
Recensione: Il canto delle parole perdute

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