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Recensione "Il Peccato dell'Angelo" di Charlotte Link

Creato il 10 giugno 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,questo libro di Charlotte Link, “Lady Bestseller” è disponibile nelle librerie italiane da aprile scorso, ma vi farà viaggiare idealmente tra in Germania, sulla costa francese ed a Londra, col fiato sospeso: chissà se riuscirete a capire cosa si nasconde dietro la facciata rispettabile della famiglia Beerbaum, composta dai coniugi Janet e Philip e dai loro figli gemelli ventiquattrenni, Maximilian e Mario… se sì, vi sembrerà di partecipare alla risoluzione degli avvenimenti, insieme agli altri “detective per caso”, gli altri personaggi coinvolti nella storia.
Titolo: Il peccato dell'angelo Autore: Charlotte LinkEditore: CorbaccioPagine: 270Prezzo: € 16,60Trama:Per la prima volta da quando si era trasferita in Germania, Janet Beerbaum si sente diversa: libera, senza passato e senza futuro, senza vincoli e impegni. Il suo viaggio nel Kent finalmente la fa sentire a casa, nel suo ambiente e con la gente giusta. Ritrovare a Londra Andrew, l'ispettore di polizia di cui era da sempre innamorata, la farà sentire, dopo tanti anni, una donna ancora in grado di amare e di essere amata. Eppure Janet sa di avere delle grosse responsabilità nei confronti della famiglia che ha creato, verso Phillip, suo marito, uomo mite e sempre disponibile, e verso Mario e Max, i suoi affascinanti e inseparabili gemelli, che però le causano non poche preoccupazioni... Andrew non può aiutarla, né può indagare sulle cause che l'hanno spinta a ritornare da lui: qualcosa gli impedisce di comprendere qual è il tipo di relazione in cui ora Janet lo vuole coinvolgere, ma il suo istinto di poliziotto e la sua ostinazione gli suggeriscono di indagare a fondo. Qual è il segreto di Janet? Da che cosa sta scappando? Perché appare cosi turbata quando lui le racconta dell'assassino che ha catturato e che sta per essere processato? E, soprattutto, quando viene a sapere che Mario è in Provenza in vacanza con la sua ragazza, l'equilibrio che Janet si era imposta comincia precipitosamente a frantumarsi. Un turbine di eventi sconvolgerà la vita di tutti, il passato tornerà imperioso a saldare i conti, ma fino a che punto Janet si spingerà per salvaguardare le persone che ama veramente?
RECENSIONE
Nella presentazione iniziale ho parlato di “detective per caso”, riferendomi ai co-protagonisti della vicenda narrata nel libro di Charlotte Link, arrivato in Italia, nella sua traduzione italiana, nel mese di aprile del corrente anno.
Ed è proprio della struttura originalmente e piacevolmente anomala di questo giallo che scriverò, e del ruolo dei personaggi che sembrano marginali rispetto ai protagonisti effettivi, Mario e Maximilian Beerbaum. Non aspettatevi infatti che approfondisca la trama del libro: sarebbe fuori luogo, sembrerei come uno di quegli amici inopportuni che ti svelano in anticipo il nome dell’assassino in un film, che non vedi l’ora di andare a vedere, o in un libro che stai accingendoti a leggere. Al contrario, e qui mi rivolgo ai lettori più scaltri o più esperti di polizieschi, aspettatevi magari, dopo qualche capitolo, di aver intuito cosa possa essere successo nel rapporto tra i due gemelli: a me è successo, ma non ha certo inficiato la qualità del romanzo.

Posso solo rivelare l’avvenimento principale attorno al quale ruota tutta la storia (che si svolge tra il 25 maggio ed il 14 giugno 1995). Tina Weiss, una ragazza amica di Mario Beerbaum (e sua potenziale fidanzata, immaginiamo) è da lui invitata a fare una vacanza in una casa di famiglia in Provenza: non sa dell’esistenza di Maximilian, il fratello del ragazzo, in procinto di essere dimesso da una casa di cura (non sappiamo per quale motivo). Tuttavia, dai colloqui con il primario dell’istituto Max risulta essere un individuo estremamente intelligente e ragionevole. La madre, Janet, doveva recarsi in Scozia per discutere un accomodamento di Maximilian (un impiego o altre cure, non lo sappiamo), ed invece decide di recarsi a Londra e di contattare un ex amante, Andrew, ispettore di polizia.

Il padre dei gemelli, dal canto suo, Philip, non ritiene opportuno che il ragazzo torni a casa. Questa situazione familiare che pare riguardare solo la cerchia ristretta della famiglia Beerbaum, in realtà coinvolgerà altri personaggi a loro vicini, allertati quasi inspiegabilmente da sospetti che, purtroppo, riveleranno la realtà. Il fatto che Andrew sia un ispettore di polizia non tragga in inganno: la penna di Link ha incaricato dell’indagine proprio questi agenti “in borghese”, loro malgrado.

Quello per cui vale la pena, decisamente, di leggere Il peccato dell’angelo è la presenza di trame parentali che man mano, durante lo svolgimento degli eventi, sgretolano unioni, equilibri precari e forse mai esistiti e ne creano altri, che non ci si immaginerebbe mai potessero realizzarsi. Mi riferisco ad esempio al rapporto tra i due ragazzi e tra Philip e Janet, i loro genitori, dove il confine tra bravo/cattivo genitore e bravo/cattivo figlio si fa sempre più evanescente
Lo stesso dicasi per Karen e Dana: madre e figlia, la prima è una giornalista disoccupata, kitsch ed esuberante, la seconda è la migliore amica di Tina. Nonostante la libertà di costumi di entrambe, riveleranno una complicità affettuosa ed una generosità amicale superiore a quella degli altri: a Dana non va a genio Mario, non ne riesce a capire il motivo e questo la porterà ad intraprendere un viaggio per la Provenza in autostop, perché vuole sincerarsi che l’amica stia bene. Karen, allertata dalla figlia, instaurerà invece un legame di mutuo sostegno con il padre di Tina, preoccupato per la figlia a prescindere dal viaggio e dal ragazzo con cui è partita: due caratteri agli antipodi, poiché Karen è alternativa e senza peli sulla lingua, il padre di Tina un uomo di legge vedovo e un po’ bacchettone … e pensare che appena si erano conosciuti non si sopportavano a vicenda. 

Janet è “sparita” dalla sua famiglia: solo qualche sporadica telefonata dopo giorni di assenza, per poi dedicarsi alla convivenza con Andrew come una ragazza celibe e senza legami; il marito Philip lascia partire Mario con Tina senza preoccuparsi eccessivamente, mentre vuole tenere Maximilian alla larga. Janet non racconta ad Andrew la vicenda di Maximilian (anche se lui la crede attaccatissima ai figli), così fino alla fine del romanzo non ne sapranno nulla nemmeno i lettori.
Philip ha sempre saputo che la moglie è rimasta legata all’ ispettore inglese e una volta avuto la conferma che è da lui, soffre ma non agisce: è preoccupato dell’apparenza e dalla piega che ha preso il viaggio dei due ragazzi solo nel momento in cui il padre di Tina chiede notizie dei due che non si fanno sentire dalla loro partenza. I due coniugi (e parte della prole) sembrano essere chiamati a distruggere una immagine familiare che negli anni ’90 sarebbe stata definita “da Mulino Bianco”.

La “latitanza parentale” dunque dei Beerbaum e quella investigativa di Andrew (non è colpa sua, dato che è all’oscuro di tutto) è supplita dalle indagini che Karen, Dana ed il padre di Tina, da investigatori improvvisati e coinvolti si troveranno a svolgere. 


Lo stile dell'autrice è serrato, spietato direi, nel bene e nel male dei caratteri dei suoi personaggi: attraverso le parole fotografa l'inerzia e l'inettitudine di Philip, il grande cuore di Karen dietro la sua immagine svagata, per citarne qualcuno. 
Da maestra del thriller quale è, Link orchestra l'azione impeccabilmente, sviluppando un crescendo di avvenimenti. Il tutto senza soluzione di continuità, con una scansione incalzante che pagina dopo pagina vede nello stesso capitolo cambi di punto di vista, di location e di situazione: può capitare di trovarci a casa di Tina, dove il padre preoccupato ha ricevuto la visita di Dana, per poi, repentinamente nella pagina successiva, nella casa di Provenza in compagnia di Mario e Tina, lettori/spettatori di azioni inaspettate. 
Charlotte Link, attraverso questo stratagemma, dota il lettore di una sorta di dono dell’ubiquità: non lo avverte che lo sta portando a Londra o in Francia o in Germania da una pagina all’ altra e così il lettore stesso, come i già citati Karen, Dana e il padre di Tina, rincorre una verità che forse già poteva essere in grado di intuire ma che, a differenza dei diretti interessati - i genitori dei gemelli - non vede l’ora di portare a galla prima che sia troppo tardi. Ma sarà possibile?

L'AUTRICE:
Charlotte Link, nata nel 1963, è una delle scrittrici tedesche contemporanee più affermate. Deve la sua fama soprattutto alla sua versatilità: conosciuta inizialmente per i suoi romanzi a sfondo storico, ha avuto molto successo anche con i suoi romanzi psicologici, tanto che ogni suo nuovo libro occupa per mesi i primi posti delle classifiche tedesche.

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