Titolo: Il Portatore di Corni – Saga dei Regni del Nord
Autore: Fabrizio Corselli
Editore: La Mela Avvelenata
ISBN: 9788898394937
Fomato: E-Book
Lingua: Italiano
Numero pagine: 173
Prezzo: 2,99 €
Genere: Poema Epico
Voto:
Trama: Brienjern Hollfarris è un poeta-guerriero che, affiancato dalla sua fidata ciurma di arcieri tevarrin e dai suoi due grandi amici — Hengherest, un manipolatore di rune, e Wurthan, un guerriero dei lupi — solca i mari delle terre del Nord in cerca d’avventura e ricchi tesori da saccheggiare. Salpato dal porto di Norgrad con la sua Antjria e un altro manipolo di quattro adrimar, le navi-drago, Brienjern Hollfarris si spinge a Ovest, oltre il mare di Skjrd, nel tentativo di ricercare l’isola di Belphrag, ove ha sede l’Hyrfwald, “La grande Sala dell’Idromele”. Un luogo denso di pericoli, minaccioso perfino agli occhi di un guerriero esperto, lì dove lo spirito del valoroso combatte per l’eternità a fianco dei grandi eroi. Quali indicibili segreti si celano negli abissi di quell’isola e quali terrificanti insidie dovrà superare il poeta guerriero perché il suo fato si compia? Un’ardua sfida che metterà a dura prova non solo le sue capacità di comandante, ma anche i suoi fidati strumenti di morte: i berenhollern, i “corni delle rune” di cui egli è depositario per volontà degli antichi draghi. “Il Portatore di Corni — Saga dei Regni del Nord” è un poema dark fantasy a carattere epico che trae ampia ispirazione dalle saghe islandesi e dai miti norreni, rielaborandone il linguaggio poetico in un unicum d’eccezione. Un’opera che, nella migliore delle tradizioni della poesia vichinga, nasce come commistione di due temi portanti: l’Amore e la Guerra. Che il lettore si prepari a un’avventura senza eguali!
Recensione:
Recensire il libro del Corselli è stata dura, più di quanto pensassi. Non si tratta di un libro brutto, il voto che avete visto nell’anteprima lo testimonia, bensì un’opera dedicata a un particolare genere di lettori. Il Portatore di Corni è scritto in versi e va letto senza alcuna distrazione, come se fosse uno studio, una lettura impegnativa che dona comunque molte emozioni. Non vi sono difetti nella scrittura, ci troviamo di fronte a un opera perfetta per chi ama il genere. Per chi invece, come me, non lo ama l’alternativa è cercare di capirlo.
Io ci sono riuscito seppur con tanto impegno e ammetto che, se non fosse stato per la richiesta del Corselli, non avrei mai letto un libro simile ma chi visita Scrittevolmente si aspetta una recensione limpida, non influenzata dai gusti del recensore.
La trama è a dir poco fantastica, non si comincia con il solito cavaliere, mago o ladro che si trova per caso in un avventura ma con un bardo intenzionato a suonare la propria arpa e a cantare i suoi versi. Nello stesso libro troverete draghi, vichinghi e battaglie epiche tutte “riassunte” nei versi poetici del protagonista.
A essere sincero sono rimasto un po’ deluso dalle note a pié pagina, molti rimandi spediscono il lettore al glossario presente alla fine del libro. Avrei preferito leggerle nella stessa pagina per non dover interrompere la lettura (cosa molto fastidiosa soprattutto nel caso in cui leggete l’ebook).
La cosa che invece mi ha lasciato sorpreso è il modo perfetto in cui tutto è rappresentato, ci troviamo di fronte a un’ambientazione descritta in maniera ineccepibile. Seriamente, spero vivamente che qualcuno possa trarne spunto e collaborare con lui per la stesura di una serie di romanzi sword and sorcery.
Come nella sua opera precedente, Drak’kast, ogni frase riportata ne Il Portatore di Corni sembra l’iscrizione nella spada di un eroe o la citazione di un classico fantasy, con la differenza che questa volta l’autore ha differenziato l’azione fra un capitolo e l’altro rendendo il tutto sempre più vario man mano che si va avanti nella lettura.
Non posso dire di aver adorato Il Portatore di Corni, ma l’opera di questo Dante Aligheri vichingo è un libro di tutto rispetto. Se lo consiglio? Sì, assolutamente, un libro stupendo di cui essere fieri per quanto “particolare”. Certo, necessita una certa concentrazione per alcuni, ma criticarlo per la complessità della scrittura equivale a sconsigliare Il Signore degli Anelli per le lunghe descrizioni.